Pastore Afgano | |
---|---|
Esemplare di Pastore Afgano |
|
Dati generali | |
Etimologia | Nome che ne indica la zona d’origine ed il suo principale impiego |
Genitori | Razza primitiva allevata dai nomadi afgani sin da tempi antichi |
Presente in natura | No |
Longevità | 11-13 anni |
Impieghi | Cane da guardia, cane da pastore |
Taglia | Grande |
Peso maschio | 60 – 80 kg |
Peso femmina | 40 – 60 kg |
Prezzo | Tra i 500 e gli 800 € |
Colori | Rosso-bruno, Nero, Grigio, Argento, Fulvo, Beige, Bianco |
Il Pastore Afgano è un cane originario dell’Afghanistan, come suggerisce il nome stesso. Spesso è meglio conosciuto come Kuchi.
Non è riconosciuto dalla FCI, la federazione internazionale delle associazioni di allevatori canini, né da altre associazioni cinofile, in quanto è un cane molto particolare e poco diffuso (nonché poco adatto) al di fuori dei confini originari.
È il classico cane da pastore, ottimo per la cura del bestiame e la protezione della famiglia.
Scheda informativa del Pastore Afgano | |
---|---|
Anallergico | No |
Per bambini | Sì, è un cane di grandi dimensioni, ma se poste le giuste attenzioni può rivelarsi un ottimo compagno per i più piccoli |
Per anziani | Adatto a persone anziane che abbiano abbastanza spazio da offrirgli ed una regolare attività fisica minima |
Con altri cani | Socievole, soprattutto se cresciuto con loro |
Con gatti | Diffidente di norma, meglio evitare |
Rumoroso | Moderatamente |
Sport | Esercizi per tenerlo attivo, attività all’aperto regolari |
Il Pastore Afgano ha origini in Afghanistan, come suggerisce lo stesso nome dato scelto per tale cane. Più comunemente noto in quelle zone come Kuchi Dog, questa razza è famosa e molto utilizzata e richiesta soprattutto dalla tribù dei Kuchi, appunto.
Queste popolazioni vivono nella zona Nord-Orientale dell’Afghanistan e sono principalmente dedite al nomadismo e all’allevamento di bestiame. Furono proprio le popolazioni nomadi che in tempi non molto recenti hanno voluto necessariamente un cane che potesse soddisfare a pieno le loro esigenze quotidiane.
Serviva dunque un cane forte, tenace, adatto agli spostamenti continui e incessanti e soprattutto molto resistente a qualunque sbalzo climatico, qualunque temperatura, anche quelle eccessivamente calde.
Oltre a questo, era necessaria una razza che fosse in grado di sostenere qualunque tipo di ambiente: da quello pieno di montagna impervie a quello più deserto.
In base a questo, infatti, si svilupparono diverse tipologie di Pastori Afgani, la stazza e le caratteristiche fisiche dei quali si adattavano all’attività, all’ambiente e al tipo di tribù che dovevano seguire.
Avremo quindi un esemplare più pesante, resistente e di grossa ossatura per le zone montuose difficili da attraverso; uno più leggero e agile per quelle desertiche e più difficili da sostenere a causa del clima.
Mano a mano, nel corso della storia, il Pastore Afgano prese le diverse forme in base al compito che doveva svolgere: ci fu una sorta di seleziona naturale, da una parte in base alle esigenze dell’uomo, dall’altra in base al clima e all’ambiente in cui serviva.
Dovendo abituarsi ad ogni tipo di situazione e di territori, il Pastore Afgano è un cane che può essere considerato rustico, quasi primordiale, in balia degli istinti bestiali e primitivi da predatore.
Durante tutta la sua storia è stato sempre e soltanto richiesto dalle popolazioni nomadi dell’Afghanistan, in quanto lo stesso cane è sempre stato abituato a svolgere determinati compiti e ad obbedire solo a determinate situazioni. Con la famiglia, è sempre stato lealissimo, un ottimo cane da protezione sia per gli esseri umani sia per il bestiame.
Ha sviluppato un atteggiamento molto duro nei confronti della vita, dovendo spesso affrontare lunghi viaggi anche in condizioni veramente tanto difficili.
È difficile stabilire un prezzo per un esemplare di razza pura di Pastore Afgano, dal momento che è un cane richiesto e conosciuto soltanto nella sua zona d’origine. Al di fuori non lo cerca quasi nessuno, anche perché sarebbe veramente difficile farlo vivere in condizioni diverse da quelle a cui è abituato.
Il carattere del Pastore Afgano è molto forte, tenace, testardo e aggressivo all’occorrenza. Il suo temperamento si è formato in base alle esigenze a cui deve far fronte durante la sua vita: tenere a bada il bestiame, proteggere la sua famiglia e combattere contro eventuali predatori. Tutto questo, ovviamente, è fatto in condizioni climatiche e ambientali assurde e molto difficili da sostenere.
Il suo corpo molto forte, resistente e estremamente robusto gli permette di lavorare al meglio in queste condizioni. Infatti, non sarebbe assolutamente adatto a qualunque altro tipo di vita.
Nei confronti delle tribù con cui vive sempre a stretto contatto, il Pastore Afgano è fedelissimo e anche affettuoso. Sviluppa fin da piccolissimo un atteggiamento di iper protezione: questo lo porta ad essere sempre presente, ad affrontare ogni situazione, di pericolo e non, al meglio delle sua capacità, senza mai deludere.
Non ha paura di niente e si butta sempre in ogni situazione difficile. È sempre stato famoso per difendere le sue tribù dagli attacchi esterni. Spesso predatori molto pericoli e difficili da respingere, come i leoni, i lupi, gli orsi attaccavano le tribù: il Pastore Afgano era sempre lì pronto a proteggere i suoi amici.
Ha una grande forza, agilità (nonostante la stazza grande) e tende ad essere molto territoriale: per questo i nomadi volevano sempre avere al fianco questo esemplare. Il loro bestiame come i loro famiglia erano al sicuro se a proteggerli c’era un Pastore Afgano.
L’orgoglio, la fierezza e la dignità di questo cane lo portano spesso ad avere atteggiamenti aggressivi: questo perché la sua indole più profonda ha sempre rispecchiato gli obblighi che doveva seguire! La protezione della famiglia, la cura del bestiame e la difesa del territorio sono le uniche cose a cui dedica completamente tutto sé stesso.
Il Pastore Afgano è un cane molto difficile da gestire. La tribù Kuchi si è sempre affidata a questo cane, che fu scelto proprio per la sua indole e la sua grandissima capacità di adattamento a qualunque situazione. Non serve dare un particolare addestramento nel senso che intendiamo noi del termine, ovvero educazione.
Il Pastore Afgano nacque per questo: curare e proteggere il bestiame, difendere la sua famiglia e cercare di sopravvivere. Ha sempre saputo che doveva procacciarsi da solo cibo, bevande e quanto gli fosse necessario per la vita. Le tribù di nomadi avevano bisogno di un cane che non necessitasse di troppe attenzioni, dal momento che la loro vita movimentata non le avrebbe permesso di farlo.
Questa razza allora è ottima per l’adattabilità alla vita nomade e sopratutto per la capacità di sostenere qualunque tipo di attività, anche quella di viaggiare per tantissimi giorni senza troppi confort. Non è infatti assolutamente adatto al tipo di vita occidentale o sedentaria.
Ha sempre imparato tutto da solo, svolto ogni compito al meglio delle sua capacità, cercando di prendersi le dovute soddisfazioni ogni qualvolta fosse riuscito a portare a termine un lavoro. Lo ha fatto in autonomia, perché il patto con le tribù era il seguente: non c’è tempo per chi rimane indietro!
Serviva dunque un cane che fosse funzionale a questo tipo di vita. Esse doveva avere la giusta dose di coraggio e tenacia per sostenere una vita difficile a ritmi elevati e condizioni spesso sfavorevoli.
Il suo temperamento è temprato sul campo: è irremovibile, orgoglioso, testardo ma considera i suoi amici umani come componenti del branco. Guai a chi si avvicina a toccarli, guai a chi prova a fare del male alla sua famiglia.
Il Pastore Afgano è un cane di taglia grande, con un’aspettativa di vita che si aggira intorno ai 10 anni.
Le zampe sono grandi, robuste e molto resistenti: permettono una grande spinta e di sostenere grandi distanze senza stancarsi mai.
Il corpo è tozzo, di stazza pesante e robusta: i muscoli sono molto tonici e resistenti. Il tronco ha la forma di un perfetto rettangolo.
Il peso di un esemplare maschio di razza pura di Pastore Afgano si aggira intorno ai 60-80 kg; quello di una femmina sta sui 40-60 kg.
L’altezza al garrese per un maschio è di circa 60-70 cm; quella di una femmina sta sugli 80-90 cm.
La testa è grande, robusta e con un morso molto potente, tanto da attaccare (e vincere!) anche predatori di difficile temperamento.
Le orecchie sono di media grandezza, a forma di triangolo e tenute basse.
La coda è presente, di media lunghezza. È tenuta arricciata verso l’alto o distesa orizzontalmente.
Il pelo è abbastanza corto, molto spesso e resistente. Sul tronco è tenuto leggermente più lungo che sul resto del corpo.
Il colore per questa razza è molto variabile: possiamo trovare tonalità di grigio, di marroncino, di nero con tutte le loro varie sfumature. Tutto questo però non compromette uno standard: sono tutti accettati. Spesso è possibile trovare delle macchie qua e là di colori diversi da quello dominante.
Importantissimo è educare un cucciolo di Pastore Afgano: fin dalla tenera età bisognerebbe insegnargli chi sono gli amici e chi i “nemici”, chi può essere considerato famiglia e chi un pericolo.
Questi cani tendono ad essere aggressivi con gli estranei, umani o animali, perché hanno un forte senso di protezione. Però, qualunque cosa potrebbe farli scattare: movimenti bruschi, troppo veloci o rigidi, sguardi troppo profondi o continuati.
Insomma, bisogna che il cucciolo si abitui fin da piccolo a non “aggredire” qualunque atteggiamento possa metterlo in difficoltà! Bisogna essere davvero bravi per addestrare un minimo alla vita un cane come il Pastore Afgano.
Non c’è bisogno di sottolineare quanto il Pastore Afgano sia un cane estremamente forte e robusto, che non soffre assolutamente di malattie tipiche della razza. Il suo corpo è stato temprato da qualunque tipo di situazione, che gli ha permesso di sviluppare uno spirito di sopravvivenza eccezionale.
Lo stesso vale per l’alimentazione: non ha grandi esigenze, si procaccia cibo da solo e mangia qualunque cosa si trovi lungo il cammino e durante i suoi lunghissimi viaggi con le tribù nomadi. È abituato ad essere indipendente e autonomo in qualunque aspetto della sua vita.
Il pelo è abbastanza corto di base e non vuole grosse attenzioni. Questo perché il Pastore Afgano sa provvedere in autonomia a tutto quello che serve per la sua igiene e pulizia.
In Italia non abbiamo allevamenti riconosciuti di Pastore Afgano, dato che il cane è diffuso e conosciuto soltanto all’interno dei confini nazionali dell’Afghanistan.
Non è assolutamente un cane d’appartamento, anzi non è proprio una razza adatta allo stile di vita che abbiamo noi occidentali. Nasce e cresce per un tipo di vita nomade e a contatto con la natura. Ha bisogno di correre e camminare per lunghissime distanze. È abituato a vivere in questo modo, all’aria aperta e sempre in movimento: non approverebbe mai una tipologia diversa da questa.
Una curiosità sul Pastore Afgano è quella di ringhiare molto spesso, a volte apparentemente senza motivo. Chi lo conosce, però, sa che quando lo fa vuole comunicarci qualcosa: sentimenti di piacere o dispiacere, soddisfazione o difficoltà. Bisogna essere esperti e imparare a conoscere questo cane: altrimenti sarebbe davvero difficile gestirlo.