Mannara | |
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Esemplare di Mannara |
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Dati generali | |
Etimologia | Il nome “Mannara” deriva da “mandria“, nome che, in terra d’origine siciliana, indicava una tipologia di cane che si poteva trovare in posti quali ovili e cortili. Nel dialetto siciliano pastorale e contadino “u cani i mannara” è un cane non appartenente a nessuna razza, e ciò ha ignorantemente contribuito nel tempo all’abbandono di tale razza. |
Genitori | Cane molto antico, appartenente al ceppo molossoide. È considerata la razza italiana più antica insieme al Cirneco dell’Etna |
Presente in natura | No |
Longevità | 12-15 anni |
Impieghi | Cane da guardia, cane da pastore |
Taglia | Grande |
Peso maschio | 40 – 60 kg |
Peso femmina | 40 – 60 kg |
Prezzo | Non quantificabile |
Colori | Nero, Bianco, Bianco e Nero, Bianco e Marrone |
Riconosciuto solo di recente dalla FCI, il Cane di Mannara è un pastore di origini siciliane dalla grossa mole. È in grado di relazionarsi senza problemi con gli esseri umani, ma ha bisogno di socializzare fin da piccolo. Non soffre di particolari problemi di salute e sembra saper resistere alle temperature di diverse fasce climatiche, dalle più calde alle più fredde. Indipendente, coraggioso, ma anche affettuoso e fedele nei confronti del suo padrone.
Scheda informativa del Mannara | |
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Anallergico | No |
Per bambini | È poco adatto alla vita casalinga, è concepito prevalentemente come cane da lavoro |
Per anziani | No, per il bisogno di spazi aperti |
Con altri cani | Socievole, può essere allevato in branco |
Con gatti | Diffidente in quanto cane da guardia |
Rumoroso | Moderatamente |
Sport | Esercizi per tenerlo attivo, che contrastino la sedentarietà quando non lavora |
Il Cane di Mannara, anche conosciuto con gli appellativi “Cane da Pastore Siciliano” e “Cane Pecoraio Siciliano” è tra le razze di cani recentemente riconosciute dalla FCI. Il suo riconoscimento ha impiegato un po’ per arrivare, è uno tra i più recenti: il primo ufficiale è risale al 2017. Come suggerisce il suo nome, è stato utilizzato come cane pastore fin dalla sua prima comparsa. È una razza di origini italiane, precisamente siciliane. Le sue origini sembrano antichissime e alcune fonti arrivate fino a noi dimostrano addirittura che la presenza di un suo antenato, fosse in Sicilia già dall’età del bronzo. Questa notizia è confermata dal ritrovamento di alcuni reperti archeologici, ritrovati in zone dove le attività primarie sviluppate erano ovviamente quelle del settore agricolo e pastorale. Il Cane di Mannara, fu introdotto all’interno del territorio siciliano nel primo millennio a.C. dai Fenici, che li trasportavano con sé lungo le rotte commerciali di quei tempi.
Ancora oggi, il ruolo di questo cane è lo stesso: guardiano e accompagnatore delle greggi.
Il costo da sostenere per l’acquisto di un cucciolo di cane di Mannara non è noto. Non sono state rese pubbliche informazioni a riguardo. Tuttavia, da quando la razza è stata riconosciuta, è possibile contattare l’ENCI per chiedere chiarimenti in merito.
Il Cane di Mannara è un cane che dedica la sua intera vita al lavoro e sin da piccolo sviluppa il senso di responsabilità nei confronti delle cose da proteggere. È un cane poco esigente, forse grazie alle sue origini. Ha infatti vissuto una vita in solitaria, affrontando le intemperie e sviluppando una certa resistenza fisica a tutte le condizioni climatiche. È un eccellente difensore delle greggi e delle proprietà a lui affidate e lo dimostra anche nei confronti delle famiglie che ne hanno uno. Tende infatti a stare sempre attento e a difendere la sua famiglia, che forse riconosce un po’ come un gregge da proteggere, a tutti i costi. È forse anche per questo che si lega in maniera incondizionata alla propria famiglia e prova a tenerla lontana dagli estranei, di cui diffida molto all’inizio.
Come anticipato, questo esemplare, per indole, è molto indipendente. Per questo motivo non è semplice trovare il giusto approccio all’addestramento e all’insegnamento dell’educazione. Il Cane di Mannara, prima di apprendere, ha bisogno di riconoscere una figura autoritaria che solitamente coincide con il capofamiglia. Una volta riconosciuta e trovato il giusto approccio che stimoli la sua attenzione, il cane non mostra nessun segno di ribellione o di protesta nei confronti del processo di addestramento. Qualora il padrone proprio non riuscisse ad educarlo, ed è raro, è consigliato l’intervento di un esperto.
Il Cane di Mannara è un esemplare visibilmente dalla grossa mole. Gode di una robusta struttura ossea e di resistentissime fasce muscolari. È inoltre un cane molto resistente e in grado di sopravvivere sia alle temperature più rigide che a quelle più calde. Questo è dovuto al fatto che il cane ha vissuto per secoli all’esterno e probabilmente gli esemplari più deboli sono stati lasciati indietro, vedendo sopravvivere solo quelli più forti. Presenta comunque un corpo ben proporzionato in tutte le sue parti, seppur non perfettamente visibili a causa della grossa quantità di pelo che lo ricopre.
Non sono note informazioni circa le aspettative di vita di questa razza.
Tutti e quattro gli arti si presentano con una notevole struttura ossea, ricoperta da forti fasce muscolari. Terminano con delle zampe compatte e munite di cuscinetti morbidi, ma allo stesso tempo resistenti che, nel corso della storia, hanno permesso al cane di calpestare svariati tipi di terreno senza grossi problemi. Tutte le zampe sono ricoperte di pelo, come tutto il resto del corpo.
Il corpo del Cane di Mannara si presenta ben proporzionato in ogni sua parte. È famoso per la sua grande tolleranza dello sforzo e per la sua grande capacità di resistere a diverse fasce climatiche. È dotato di un’ossatura e di una muscolatura resistente e ben sviluppata.
Gli standard che riguardano le dimensioni di peso e altezza del Cane di Mannara sono ancora provvisori visto che il suo riconoscimento ufficiale è molto recente. Tuttavia, è stato rilevato, per ogni esemplare, un peso approssimativo di 40-60 kg in base al sesso del cane e un’altezza di 55-68 cm. Le variazioni delle misure dipendono dal sesso dell’esemplare in quanto, solitamente, le femmine sono visibilmente più piccole.
L’esemplare presenta una testa ampia e massiccia, ricoperta di pelo. Il muso è di media lunghezza, proporzionato alla misura del cranio e termina con un tartufo voluminoso, generalmente di colore nero e con le narici ben aperte. Se si considera l’intera misura della testa, gli occhi sono relativamente di piccole dimensioni e il loro colore varia dal miele al marrone scuro, in base al colore del pelo dell’esemplare. Le orecchie sono di medie dimensioni, ricoperte di pelo e portate piuttosto basse.
La coda del Cane di Mannara si presenta abbastanza lunga, di grosse dimensioni e ricoperta di pelo folto. Nei momenti di riposo, il cane la porta generalmente bassa, quasi tra le gambe. Nei momenti di eccitazione, attenzione e gioco, invece, viene portata alta, oltre la linea del garretto.
Il pelo del Cane di Mannara è visibilmente lungo, folto e ben compatto. Non deve mai succedere che lasci intravedere porzioni di pelle. È anche presente un notevole strato di sottopelo che lo protegge in presenza di temperature rigide. Il mantello prevede una distribuzione di diversa lunghezza in base alle parti del corpo considerate. Nella regione del muso e negli arti è più corto; nella regione delle orecchie e del busto è molto più lungo. Presenta sempre una leggera ma visibile ondulazione, soprattutto nella parte più esterna del pelo e in alcuni esemplari può addirittura mostrare dei riccioli larghi.
I colori con cui un esemplare di Cane di Mannara si presenta sono svariati: dal nero al bianco, fino al bianco con macchie nere e marroni.
I cuccioli di Cane di Mannara appaiono fin da subito un po’ riservati e diffidenti. Non sono evidenti particolari patologie che li colpiscono e hanno bisogno di essere abituati alla socializzazione sin da subito.
Il Cane di Mannara è di per sé un cane molto resistente che gode di buone condizioni di salute. Ciò però non significa che le visite ricorrenti dal veterinario debbano essere ignorate o dimenticate. I controlli di routine evitano l’insorgenza di patologie legate ad infezioni batteriche o malattie che possono colpire ogni cane indipendentemente dalla sua razza.
Non sono rilevate particolari allergie o intolleranze alimentari. È comunque necessario, per la mole del cane, richiedere l’intervento di un veterinario per stilare una dieta sana ed equilibrata che eviti di farlo ingrassare troppo. È preferibile che la dose di alimenti giornaliera venga divisa in due o tre pasti differenti.
La cura del pelo per questo esemplare è fondamentale. Non è mai consigliato di tagliare il pelo, ma sicuramente va spazzolato frequentemente per permettere la caduta del pelo morto e la rigenerazione di quello nuovo. Vanno inoltre scelti dei detergenti non aggressivi che tutelino la struttura del pelo e che non danneggino la cute.
In territorio italiano non sono presenti molti allevamenti ufficiali, anche perché, nonostante le sue origini nostrane, il cane non è molto diffuso. Gli unici riconosciuti sono presenti in Sicilia, terra madre del Cane di Mannara. Per la ricerca di ulteriori allevamenti è consigliato contattare l’ENCI che dispone dell’elenco completo di tutti gli allevatori italiani e non.
Come è evidente anche solo da uno sguardo, il Cane di Mannara non è proprio adatto alla vita da appartamento a causa della sua grossa stazza. Riesce a socializzare senza problemi con l’essere umano, ma ha bisogno di grandi spazi in cui muoversi e non soffrire. L’abitazione ideale per un cane del genere è, per esempio, una casa di campagna con un grande spazio verde in cui lasciarlo libero. Se non lasciato libero di muoversi, infatti, il cane potrebbe manifestare grossi disagi che possono arrivare alla depressione.
Il cane di Mannara, durante la storia, non è mai passato inosservato. Le tracce della sua esistenza infatti sembrano essere state incise nelle monete dei Mamertini, risalenti al IV secolo a.C. Le monete raffigurano un cane, messo a guardia del tempio di Adrano, che ha tutte le caratteristiche fisiche dell’esemplare odierno di Cane di Mannara.