Kanni | |
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Esemplare di Kanni |
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Dati generali | |
Etimologia | Il nome Kanni significa “puro” in tamil ed è stato dato a questa razza per la sua lealtà. |
Genitori | Razza di levrieri indiani autoctona della zona del Tamil Nadu |
Presente in natura | No |
Longevità | 14-16 anni |
Impieghi | Cane da caccia, cane da corsa |
Taglia | Media |
Peso maschio | 16 – 22 kg |
Peso femmina | 16 – 22 kg |
Prezzo | Non quantificabile |
Colori | Marrone e nero, Fulvo, Rosso, Crema, Bianco, rosso e Bianco o grigio chiaro, Nero con striature di fulvo, Nero con striature scure, Nero con muso e zampe color fulvo, Marrone e bianco |
Il Kanni è una razza canina da caccia di tipo levriero che proviene dal sud dell’India, dove è conosciuto anche con il nome di Maiden’s Beastmaster.
È una razza talmente rara che sono davvero in pochi ad avere avuto la fortuna di ammirare da vicino un Kanni: un cane tanto elegante quanto forte, somigliante in tutto e per tutto a un classico levriero da corsa ma in realtà utilizzato in origine per la caccia.
Nella caccia è davvero un asso, sempre agile e scattante e indomabile con le sue prede che in origine era molto diffuso tra la nobiltà indiana. Oggi ne esistono pochissimi esemplari ed è già un miracolo che la razza sia sopravvissuta per tutto questo tempo.
Scheda informativa del Kanni | |
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Anallergico | No |
Per bambini | Sì, anche se si tratta di una razza molto timida, quindi va riservata attenzione |
Per anziani | No, per il bisogno di esercizio |
Con altri cani | Socievole, molto attivo |
Con gatti | Sconsigliato il rapporto trattandosi di un cane da caccia |
Rumoroso | Moderatamente |
Sport | Esercizi per tenerlo attivo, venatori e corsa |
Non solo il Kanni è una razza canina praticamente introvabile, ma sono anche difficili da recuperare le informazioni a proposito delle sue origini. Nessuno sa esattamente come sia nato, se sia stata fatta una particolare selezione nel tempo o se effettivamente si tratti di una razza autoctona dell’India.
Secondo alcune teorie, mai dimostrate, il Kanni potrebbe discendere dal Saluki conosciuto anche come Levriero persiano, uno dei cani più antichi che si conoscano selezionato addirittura in epoca preistorica nella regione compresa tra il Sahara e il Mar Caspio.
Quel che è certo è che questo levriero si trova oggi soltanto nell’India meridionale, nella regione del Tamilnadu, e in un numero di esemplari molto ridotto, tanto che nel tempo ha rischiato di scomparire del tutto.
La gran parte degli esemplari di Kanni oggi viene utilizzata per le corse, date le caratteristiche della razza. Un tempo invece il Kanni veniva impiegato dai nobili nella caccia o dai proprietari terrieri per la guardia e la difesa delle coltivazioni.
Il Kanni non è una razza canina riconosciuta dalla FCI, la Federazione Internazionale che riunisce le associazioni degli allevatori canini, ma soltanto dal KCI, ovvero il Kennel Club dell’India, che però ha stabilito un’importante distinzione: gli esemplari di colore nero e marrone chiaro rientrano nella razza Kanni, mentre tutti gli altri sono considerati una razza a parte e definiti con il nome di Chippiparai.
Non è possibile stabilire il costo esatto di un cucciolo di Kanni dal momento che non solo in Italia non esistono allevamenti di questa razza canina, ma in tutto il mondo ne esistono davvero pochi esemplari e la gran parte concentrati nelle regioni dell’India meridionale.
Il Kanni è un cane dal carattere tipico dei levrieri in generale: un compagno fedele e leale, che per il padrone farebbe qualunque cosa, ma allo stesso tempo anche un cane indipendente che ha bisogno dei propri spazi.
Allevare un Kanni di certo è un’esperienza meravigliosa, perché significa avere un compagno per la vita. Questo cane si affeziona in maniera incredibile sia al padrone che al resto della famiglia, tanto da essere un ottimo cane da guardia proprio per il suo fortissimo istinto di protezione verso le persone a cui vuole bene.
Affettuoso e gentile certo, ma il Kanni è anche un cane abbastanza schivo che non ama abbandonarsi ad eccessive manifestazioni di affetto, perciò è giusto rispettare questi suoi spazi dandogli la possibilità di stare da solo quando lo voglia.
Con gli estranei in genere si comporta bene se viene addestrato sin da piccolo a mantenere un comportamento educato e a non lasciarsi andare a slanci aggressivi nei confronti di qualunque cosa si muova, ma è bene ricordare che il Kanni è un cane molto territoriale, dunque avrà sempre la tendenza a “cacciare” via chiunque metta piede nella “sua” proprietà.
Il Kanni è un segugio da caccia dall’eccellente fiuto e dalla struttura perfetta per inseguire e acciuffare ogni tipo di preda, anche le più piccole e veloci. Allo stesso tempo è un cane molto intelligente e facile da addestrare perché riesce a memorizzare facilmente e in breve tempo i comandi. In più è estremamente fedele al suo padrone e non esita ad ascoltarlo quando questi gli impartisce un ordine.
In quanto levriero, e come ogni cane da caccia che si rispetti, anche il Kanni tende spesso a essere testardo e indipendente, quindi per portare a buon fine l’addestramento e cercare di smussare questo lato del suo carattere è opportuno iniziare a educarlo sin da cucciolo, in modo che abbia tutto il tempo per creare un legame tale con il suo padrone da arrivare a fidarsi ciecamente di lui, seguendone le direttive senza opporre resistenza.
Un buon addestramento, inoltre, è fondamentale per mettere a frutto le incredibili qualità venatorie di questo splendido levriero, sfruttandone al massimo velocità, forza, potenza e fiuto.
Ormai il Kanni è molto raramente utilizzato per la caccia e in verità i pochi esemplari esistenti vengono allevati per le corse, in cui generalmente i levrieri eccellono. In questo caso l’addestramento sarà di tipo un po’ diverso, certamente più intensivo dal punto di vista fisico, proprio come quello di un atleta che deve affrontare la preparazione per una importante competizione.
Il Kanni ha in tutto e per tutto le caratteristiche dei levrieri, con un fisico alto e asciutto, lunghe zampe che lo rendono un gran corridore.
Le zampe sono molto lunghe e sottili, tipiche dei levrieri.
Il Kanni è un cane dal corpo allungato e molto alto, snello e agile ma comunque resistente.
In media un Kanni pesa tra i 16 e i 22 chilogrammi mentre l’altezza al garrese è compresa tra i 56 e i 63 centimetri.
La testa è tonda ma non troppo ampia e si sviluppa in lunghezza. Il muso, infatti, è allungato e termina con un tartufo nero. Gli occhi sono piccoli e in genere di colore scuro mentre le orecchie sono di media lunghezza e pendenti.
La coda è lunga e sottile e leggermente arricciata alla punta.
Il mantello del Kanni è molto corto e con un pelo duro e resistente.
Il Kanni può essere di molti colori: marrone e nero, fulvo (Santhana Pillai), rosso chiaro (Sevalai) a rosso scuro (Karum Sevalai), crema, bianco (Mayila Pillai), rosso e bianco o grigio chiaro (Sambal). Altri colori includono il nero con striature di fulvo (Paal Kanni), il nero con striature scure (Seng Kanni), il nero con muso e zampe color fulvo (Karung Kanni), testa e gambe color fulvo con il resto del corpo nero (Parukki), e marrone e bianco (Semmarai). Il colore più raro è tigrato (strisce grigio scuro su una base bianca o frassino), che si presenta come risultato del gene inverso del cromosoma K (quando un Kanni di colore scuro è accoppiato con un Kanni bianco o color cenere).
I cuccioli di Kanni nascono già più alti rispetto ad altri cani. Le zampe sono molto lunghe e ossute e la pelle molto delicata, coperta da un sottilissimo strato di pelo. Occorre fare molta attenzione nelle prime settimane di vita perché in fase di sviluppo le articolazioni sono ancora troppo deboli, quindi correndo e saltando da altezze troppo elevate i cuccioli potrebbero farsi male.
Il Kanni è un cane dalla sana e robusta costituzione che non si ammala praticamente mai. Ha un’aspettativa di vita di 14 – 16 anni. Avendo gambe molto sottili ed essendo un grande “corridore”, è importante prestare attenzione alla salute delle zampe perché potrebbe avere problemi all’anca o alle articolazioni.
L’alimentazione di un Kanni deve essere sana e ben bilanciata, con pasti non eccessivamente pesanti che devono contenere tutti i nutrienti necessari al corretto sviluppo e mantenimento del cane: proteine (carne rossa e bianca), vitamine (verdure), ma anche cereali (pasta e riso) e croccantini di ottima qualità.
Il Kanni ha un mantello a pelo corto perciò basta spazzolarlo regolarmente, anche una volta alla settimana.
Attualmente in Italia non esistono allevamenti di Kanni certificati dall’ENCI. Si tratta di una razza molto rara e gli unici esemplari si trovano in gran parte nell’India meridionale.
Il Kanni non è un cane nato per la vita casalinga, e un appartamento di certo gli starebbe stretto specialmente per via delle sue dimensioni. Ha bisogno di passare molto tempo all’aria aperta e di aver la possibilità di correre e muoversi liberamente.
La parola kanni in lingua Tamil si traduce con “puro”, nome non casuale per questo meraviglioso cane che da sempre si contraddistingue proprio per la sua lealtà e purezza di cuore.
Viene chiamato anche Maiden’s Beastmaster, nome che richiama la sua violenta voracità quando si trova di fronte alle sue prede e quando difende il suo territorio dagli animali selvatici.
In origine il Kanni era tra i doni di nozze riservati alle novelle spose. Donato non soltanto per la sua compagnia ma per il valore quasi spirituale che veniva dato a questo levriero, un segno di protezione e benevolenza per la buona riuscita del matrimonio.