Jonangi | |
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Esemplare di Jonangi |
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Dati generali | |
Etimologia |
Incerta. Alcuni esperti sostengono che possa significare “cane da supporto”, perché il termine significa “aiuto” in giavanese. |
Genitori | Originario dell’India, le sue origini sono difficili da definire per via dei numerosi incroci da cui ha origine |
Presente in natura | No |
Longevità | 10-14 anni |
Impieghi | Cane da compagnia, cane da caccia, cane pastore |
Taglia | Piccola |
Peso maschio | 12 – 21 kg |
Peso femmina | 12 – 21 kg |
Prezzo | Non quantificabile |
Colori | Nero, Fulvo, Marrone chiaro, Bianco |
Il Jonangi è un amico a quattro zampe originario dell’India e poco diffuso altrove. In Italia non è riconosciuto e non ci sono allevamenti certificati. In realtà sembra una sorta di ‘apolide’ un po’ in tutto il mondo.
La sua indole, però, farebbe innamorare chiunque: è estremamente amichevole, con le persone che considera parte della famiglia è molto fedele. Si mostra, invece, diffidente nei confronti di chi non conosce (soprattutto se ha un atteggiamento di minaccia e di sfida).
Scheda informativa del Jonangi | |
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Anallergico | No |
Per bambini | Sì, molto apprezzata la loro compagnia |
Per anziani | No, nonostante si tratti di una razza di piccole dimensioni ha bisogno di spazi aperti |
Con altri cani | Socievole, molto attivo |
Con gatti | Tollerante con tutti gli altri animali domestici, gatti compresi |
Rumoroso | Ha l’abitudine di ululare spesso |
Sport | Esercizi per tenerlo attivo e in spazi aperti. Ama scavare buche. |
Il Jonangi, noto anche come Jagilam o Kolleti Jagilam è una razza indiana che è sempre stata impiegata nella gestione del bestiame e come aiuto durante le battute di caccia. A causa dell’incrocio con altri cani, c’è una certa varietà tra gli esemplari.
Persino nel suo Paese d’origine non è molto diffuso, e non esiste alcun club che ne preservi la longevità nel tempo. Non è considerato, infatti, una razza pura e per questo non viene protetto. Rischia l’estinzione.
Il prezzo non si può stabilire facilmente, a causa della rarità della razza e della mancanza di allevamenti riconosciuti. Nel nostro Paese è impossibile.
Il consiglio che possiamo darvi è di cercare un centro certificato direttamente in India, e di chiedere informazioni precise ai gestori, anche per un eventuale costo di trasporto in Italia.
Il Jonangi è un cane da compagnia impeccabile. Nonostante originariamente fosse impiegato come cane da lavoro – nella caccia e nella pastorizia – al giorno d’oggi in India è un ottimo esempio di fedeltà, lealtà e devozione verso chi considera famiglia, ‘capo branco’ compreso.
Va d’accordo anche con i bambini, con i suoi simili e con altri animali domestici. Gli piace giocare con chiunque si dimostri affettuoso e cordiale. Ha un carattere mite ma brillante, socievole e facile da gestire.
Una sua particolarità è che gli piace scavare delle buche che poi adibisce a giaciglio, forse per trovare una protezione dalle alte temperature: una sorta di rifugio.
Il suo temperamento calmo lo rende perfetto per l’addestramento, a patto che sia sempre pianificato e coerente. Inoltre, non bisogna mai dimenticare che una sessione non deve durare più di venti minuti e che deve svolgersi all’insegna del relax e del divertimento, altrimenti è meglio interromperla.
Una volta compreso che, a ogni comando portato a termine, lo attende un succulento rinforzo positivo a mo’ di premio il gioco è fatto: imparerà qualsiasi cosa.
È magro, ma muscoloso. A causa dei numerosi incroci i colori sono molto variabili e, visto che si tratta di una razza non riconosciuta, non c’è il problema dell’ammissibilità.
Il mantello estremamente corto lo rende perfetto per le alte temperature dell’India. La fronte è quasi sempre rugosa e la coda spesso e volentieri dritta. Le orecchie sono erette.
Il Jonangi è un cane di taglia media. La sua altezza varia tra i 43 ei 53 centimetri il peso tra i 12 e i 21 chili. Questi due aspetti possono variare in base al sesso e al tipo di esemplare.
Gli arti anteriori appaiono dritti e sufficientemente muscolosi. Così da far fronte alle faticose battute di caccia. Le spalle sono moderatamente sviluppate.
Gli arti posteriori risultano leggermente discesi e la coscia, anch’essa, idonea all’energia necessaria sul lavoro. Le dita delle zampe sono convesse e le unghie nere. Vanno controllare al ritorno da ogni battuta di caccia per evitare di trascurare eventuali lesioni, parassiti o insetti potenzialmente dannosi.
Il corpo è snello, asciutto ma possente allo stesso tempo. Il mantello estremamente corto lo mette perfettamente in evidenza. L’impressione che dà è di essere pronto per una corsa interminabile alla ricerca della preda.
La testa e alta e compatta. Il muso e più lungo rispetto alla forma del cranio. Il tartufo è in accordo con il colore del mantello, ma tendenzialmente chiaro.
Le orecchie sono piuttosto corte e lente: tendono a ricongiungersi verso l’interno (come a volersi toccare).
Gli occhi sono monocromatici e scuri, ma in ogni caso espressivi.
Il pelo è corto e gestibile molto bene, è sufficiente la toelettatura standard.
La coda è alta e può essere dritta o tendente verso il basso. È più larga alla radice e si affina man mano che si arriva alla sua estremità.
I colori sono estremamente variabili, visti gli incroci a cui è stato soggetto. Ecco perché non viene considerata una razza pura. Tra le cromie possibili ci sono: il nero, il fulvo, il marrone chiaro e il bianco. Inoltre, questo cane può essere bicolore o addirittura tigrato.
I cuccioli mostrano, sin dalle prime settimane di vita, il temperamento tipico del Jonangi. Hanno un’attitudine particolare verso i bambini, visto il loro istinto giocherellone. Possono convivere perfettamente anche con altri pet, soprattutto se le presentazioni avvengono quando sono ancora tutti piccoli.
La socializzazione, fattore importante, vista l’indole da segugio, deve iniziare precocemente ed essere affidata a un professionista esperto, se non si hanno esperienze pregresse in merito. Solo così si può cercare di mitigare la diffidenza nei confronti degli estranei, che a volte può tradursi in aggressività.
Si tratta di una razza robusta, abituata a vivere in circostanze difficili. Non è soggetta a particolari malattie ereditarie, ma ha una certa predisposizione a determinate patologie.
Una tra tutte l’artrite: le articolazioni, infatti, possono essere spesso soggette a colpi che causano lesioni. Se si vede il cane debole o zoppicare, è bene chiamare il proprio veterinario di fiducia. In base alla gravità della situazione si opterà per l’intervento chirurgico o una cura farmacologica associata a un’eventuale dieta per perdere peso.
Le infezioni dell’orecchio possono essere causate da allergie, acari e batteri nel condotto uditivo. Se il Jonangi inclina la testa o la scuote, potrebbe avere lesioni all’orecchio o problemi di equilibrio.
Gli esemplari più anziani, o quelli che soffrono di diabete, possono essere soggetti a malattie del tratto urinario inferiore. Questi possono essere anche estremamente invalidanti e possono portare a un’importante incontinenza.
Se Fido si lamenta durante la minzione, se l’urina è torbida o contiene tracce di sangue, il veterinario dovrà intervenire con esami completi delle urine e test specifici volti a comprendere la causa dei disturbi. Altri sintomi potrebbero essere vomito, sonnolenza, inappetenza e dimagrimento, algie alla schiena.
Come ogni amico a quattro zampe ha bisogno di una dieta sana ed equilibrata. Ormai in commercio ci sono linee di altissima qualità pensate ad hoc per cani e gatti, per dare loro il giusto apporto di tutti i nutrienti di cui hanno necessità: proteine, minerali, vitamine e fibre.
Alcuni sono formulati appositamente per aiutare le articolazioni a ritrovare un po’ di benessere. Contengono additivi, come oli di pesce, che riducono l’infiammazione. Bisogna puntare sempre a un alimento adatto all’età e ai livelli di energia del cane.
È possibile aggiungere cibo fatto in casa alle crocchette di secco. Il pollo cotto, il riso integrale e le verdure sono un’ottima soluzione (insieme a un po’ di carne cruda). Tutto questo previo consenso da parte dello specialista di fiducia, che conosce pregressi clinici e caratteristiche di razza. Inoltre, non dimentichiamo mai abbondante acqua fresca 24 ore su 24.
Il pelo corto, oltre a essere una caratteristica che lo rende estremamente riconoscibile, permette di non dovere dedicare troppi sforzi alla manutenzione di questa razza. È sufficiente spazzolarlo un paio di volte a settimana per garantire lucentezza e salute al mantello.
Vista la tendenza alle infezioni, precedentemente affrontata, è bene controllare con assiduità le orecchie, gli occhi e i denti. Al primo segnale è bene rivolgersi al veterinario per un intervento tempestivo.
La Federazione Cinofila Internazionale e l’Ente nazionale cinofilia italiana non riconoscono il Jonangi. E, di conseguenza, non ci sono allevamenti riconosciuti sul territorio nazionale.
Purtroppo la situazione non cambia di molto in altre nazioni, nemmeno nel Paese d’origine. Ad oggi manca anche un club ufficiale che garantisca la prosecuzione della razza nel tempo. La ragione? I tanti incroci a cui è stato sottoposto ne minano la purezza.
Come abbiamo potuto notare, sotto più punti di vista, questo è un quattro zampe magro, energico e agile (per certi versi ricorda gli sprint del levriero). Questa caratteristica e l’ampiezza della falcata gli rendono naturale correre a perdifiato, seguendo le tracce di odori e profumi.
Per questo motivo, non è molto adatto alla vita cittadina, in appartamento soprattutto: per lui è meglio una vita in campagna e con tante ore a disposizione per scorrazzare il lungo e in largo.
Se si decide di acquistarne uno, contattando allevamenti certificati in India, è bene assicurarsi prima di avere a disposizione uno spazio esterno, un giardino sufficientemente ampi. Inoltre, non dobbiamo tenere in maniera particolare all’integrità del prato all’inglese: ricorderà in poco tempo una groviera, o un campo di battaglia se preferite. Ha bisogno di lunghe passeggiate e di sessioni di gioco divertenti e prolungate.
Una delle caratteristiche più affascinanti di questa razza è la riluttanza ad abbaiare: farà invece yodel. Per quelli che non credono se non vedono, sul web sono disponibili dei video con il Jonangi protagonista che ricordano i canti tirolesi. Niente paura: non si tratta di malesseri o sintomi riconducibili a eventuali malattie, è solo una caratteristica sonora e anche abbastanza buffa.