Hovawart | |
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Esemplare di Hovawart |
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Dati generali | |
Etimologia | Nome che è riconducibile alle parole wart (guardiano) e hova (il termine medievale per definire la “corte”), tradotto significa “guardiano di corte“ |
Genitori | Terranova x Leonberger x Kuvasz x Pastore Tedesco |
Presente in natura | No |
Longevità | 12-14 anni |
Impieghi | Cane da guardia, cane da difesa, cane da salvataggio |
Taglia | Grande |
Peso maschio | 30 – 40 kg |
Peso femmina | 25 – 35 kg |
Prezzo | Tra i 1000 e i 1300 € |
Colori | Nero, Nero focato, Biondo scuro |
Com’è facilmente intuibile dal nome, questa razza ha origini tedesche. Il suo nome viene dalla lingua germanica medievale e vuol dire cane da lavoro: “hova” significa fattoria e “Wächter” guardiano. Non a caso l’Hovawart nasce come cane da lavoro e da guardia per l bestiame e si evolve nel tempo. Da sempre viene sfruttata la sua innata territorialità e la sua fedeltà a chi considera famiglia.
È un esemplare instancabile, con un olfatto molto sviluppato che gli permette di essere molto performante come cane antidroga e da ricerca nelle operazioni post-terremoto e in seguito a catastrofi. Inoltre è in grado di instaurare una grande empatia, dettaglio che lo rende un ottimo cane guida per ciechi. Adesso è anche un ottimo esemplare da compagnia, a patto che abbia gli spazi adeguati per muoversi e che venga stimolato correttamente dal punto di vista psicofisico. Il riconoscimento della razza è avvenuto nel 1936.
Scheda informativa del Hovawart | |
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Anallergico | No |
Per bambini | Sì, con la giusta educazione e attenzione |
Per anziani | No, per il bisogno di esercizio |
Con altri cani | Socialità con i simili possibile se ben supportata durante la crescita |
Con gatti | Per vivere insieme serenamente è necessaria una coabitazione sin da cuccioli |
Rumoroso | Moderatamente |
Sport | Mantrailing, ricerca, il freestyle, il canicross |
L’Hovawart, conosciuto anche con il nome di Hovevart, ha origini antichissime e germaniche. Già nel Medioevo si hanno testimonianze che lo descrivono come ottimo cane da guardia e dalla spiccata fedeltà. Non a caso, all’epoca, con il suo nome si identificavano tutti gli esemplari che avevano il compito di svegliare sulla proprietà e su chi la abitava, bipedi e quadrupedi inclusi. In un secondo momento è subentrata la specializzazione legata alle fattorie.
A volere fortemente la creazione della razza sono stati Kurt Friedrich König e suo padre Bertram König. Il primo tentativo di allevamento selettivo risale al 1922, con l’obiettivo di creare il connubio perfetto fra cane da guardia e da difesa.
Si è puntato su caratteristiche innate come l’istinto protettivo e la spiccata intelligenza. Inoltre, questa razza è famosa per la sua indipendenza e per il suo equilibrio psicologico invidiabile. Si tratta, infatti, di cani che – rispetto agli standard comuni – soffrono di meno l’ansia da separazione. Questo, però, non deve diventare un alibi per non prendersi cura di loro dal punto di vista pratico ed emotivo per come meritano.
Il riconoscimento ufficiale è arrivato nel 1937, tuttavia l’Hovawart ha rischiato l’estinzione durante la Seconda Guerra Mondiale. Solo l’impegno di pochi allevatori rimasti al termine del conflitto ha scongiurato il peggio. Nel 1948, in Germania, è nata l’Associazione Razza e Allevamento e.V. (RZV) che ha definito uno standard generale della razza.
Il prezzo non può essere inferiore ai 1.000 euro e generalmente si aggira fra i 1.200 e i 1.300. Fondamentale è avere la certezza della documentazione che attesti origine e pedigree. Il risparmio, nella misura in cui si rende necessario portare l’Hovawart frequentemente dal veterinario potrebbe rivelarsi inesistente.
Si tratta di un cane estremamente sveglio, attivo e sicuro di sé. Tuttavia, la sua propensione al lavoro e alla fedeltà lo rende particolarmente mite dal punto di vista caratteriale e obbediente. La razza è molto equilibrata e crea un imprinting speciale con il proprietario e con il resto della famiglia. Per loro farebbe di tutto, sia in termini di vigilanza che di protezione.
Anche se dimostra equilibrio e indipendenza, ha bisogno di essere amato dalla cerchia di affetti che ritiene importante. Inoltre, seppur sia facilmente addestrabile con percorsi ad hoc, ha bisogno di una figura autorevole che funga da guida, di qualcuno che gli dia regole e che ricopra il ruolo di capobranco. Anche in termini di stazza, serve qualcuno che dimostri fermezza e che sia in grado di tenere a bada la sua prestanza fisica che si mixa perfettamente con una sorprendente agilità.
Rappresenta un aiuto prezioso per l’uomo in diversi contesti. Di recente è un ottimo cane molecolare da ricerca e può essere addestrato per la pet therapy nella corsia degli ospedali e nelle case di riposo. Questo perché, nonostante la stazza, è in grado di sviluppare un’empatia fuori dal comune.
L’Howavart, se segue una corretta socializzazione sin dalle prime settimane di vita, si rivela un cane obbediente e recettivo anche in addestramento. Si tratta di una razza che riesce a reggere anche sessioni di allenamento più lunghe e che riesce a imparare i comandi in maniera veloce e immediata.
Questa predisposizione all’addestramento dipende dal fatto che ha bisogno di una continua interazione con il suo padrone, il che comporta il desiderio (ma soprattutto il bisogno) di fare molto esercizio fisico all’aria aperta.
Si tratta di una razza versatile che si adatta dunque a numerose attività in maniera veloce e rapida. È infatti un cane da compagnia ma anche un cane da guardia, da lavoro, da ricerca e ideale per la caneterapia. Come già accennato, può essere addestrato anche come cane antidroga ed esperto di salvataggio.
L’Hovawart è un cane di taglia medio-grande con un’aspettativa di vita di circa 12 anni. Ha un aspetto tipicamente dolce e amabile. Muscoloso e proporzionato, è anche compatto e armonico.
Gli arti sono lunghi, forti, dritti e verticali, perfettamente integrati a delle spalle particolarmente muscolose. Le scapole appaiono lunghe e armoniose rispetto al resto del corpo. I gomiti sono aderenti al torace. Le zampe hanno un aspetto arrotondato, forte e compatto, le dita sono arcuate e chiuse.
La corporatura dell’Hovawart è diritta e ferma. Il rene appare forte, leggermente più lungo della groppa che, a sua volta, è di media lunghezze e leggermente obliqua. Il torace è forte, profondo e ampio.
L’altezza al garrese è di 63–70 centimetri per i maschi. Gli esemplari di sesso femminile, come spesso accade, sono più compatte e mingherline: il loro range di standard si muove attorno ai 58-65 centimetri.
Il peso, per quanto riguarda i cani maschi, oscilla intorno ai 40 chili; per le femmine c’è uno scarto di circa 10 chili, si aggira quindi attorno ai 30 chili.
Il muso e il cranio appaiono circa della stessa lunghezza. La pelle della testa molto aderente e ricopre uno scheletro possente, ampio e dalla forma arrotondata. Lo stop è ben visibile e le narici del tartufo aperte, di norma la colorazione è nera, ma lo standard di razza prevedea anche il “naso da neve”, che consiste in una mancanza temporanea di pigmento.
Gli occhi sono ovali, non sporgenti né infossati, con una tonalità marrone scuro molto intenso. Le palpebre sono aderenti. Le orecchie sono triangolari e ricadono pendenti lungo angoli della testa, sono ben distanziate, arrotondate e lunghe: arrivano agli angoli della bocca. Il collo appare mediamente lungo.
La coda dell’Hovawart è cespugliosa, va oltre il garretto e non arriva mai al suolo. In base allo stato d’animo appare alta e ricurva sul dorso oppure pendente.
La pelle è bluastra negli esemplari neri/focati e in quelli esclusivamente neri, appare lucente e rosea nei cani dalla pelliccia più chiara. Il pelo è lungo, tende a essere ondulato ed è fitto, tuttavia presenta poco sottopelo. Appare più lungo sul petto, sul ventre, nella parte finale degli arti anteriori, nelle cosce e nella coda; è invece più corto sulla testa e nella parte alta delle zampe.
I colori ammessi dallo standard di razza sono tre: nero focato, nero e biondo. Nel primo caso il manto appare nero e lucente, le focature sono mediamente bionde. Sono consentite delle singole macchioline bianche sul petto e dei peli bianchi sulle dita e sulla coda. Sulle palpebre, le labbra e i cuscinetti il pigmento è nero.
I cuccioli di Hovawart dimostrano carattere sin dalle prime settimane di vita, anticipando le particolarità tipiche degli esemplari adulti. Sono molto vivaci e hanno bisogno di essere correttamente stimolati ed educati, così che imparino a interagire correttamente con il mondo che li circonda.
Per questo motivo può essere utile addestrarli fin da subito. Attenzione a non farlo perché potrebbe essere un vizio che rischiano di trascinarsi fino all’età adulta. La vivacità dei cuccioli però si placa con il passare del tempo.
Gli esemplari di questa razza, di norma sono forti e sani. Sono però soggetti a patologie tipiche dei cani di taglia grossa. In particolare possono soffrire di displasia dell’anca e di mielopatia degenerativa.
La razza Hovawart tende a soffrire di sovrappeso e obesità se non segue una dieta sana e bilanciata e senza un’attività fisica adeguata. È consigliabile dunque pesare sempre il cibo, che deve essere di ottima qualità. L’ideale, previo parere del veterinario, sono dai 400 ai 500 grammi giornalieri.
Gli esemplari di questa razza hanno occhi e orecchie delicati per cui sono necessarie cure e pulizia giornaliere, così da evitare infezioni e accumulo di residui. Molto ovviamente dipende dallo stile di vita che conducono, che però ci si augura sia attivo, stimolante e all’aria aperta.
Ecco allora che bagni frequenti, spazzolate e cura delle unghie devono essere sempre messi in conto. È importante anche curare l’igiene orale, che è bene sia quotidiana.
Nonostante l’Hovawart non sia una razza tipicamente italiana, si stima un incremento degli esemplari lungo lo Stivale. In media nascono 200 cuccioli all’anno in circa 12 allevamenti sparsi sul territorio nazionale. La maggior parte dei centri riconosciuti e certificati si trovano al nord.
Nonostante si sia di fronte a esemplari molto obbedienti e fedeli, la stazza e il temperamento attivo e vivace non permettono un adattamento totale in appartamento. Questi cani hanno quantomeno bisogno di un adeguato spazio esterno per muoversi a sufficienza. Non va dimenticato poi che è importante stimolarli con attività interessanti e ciclicamente nuove.
Gli allevatori specializzati in questa razza hanno discusso su quale corredo genetico utilizzare per ricreare la razza originale (si parla anche di una ‘femmina di cane africano’, probabilmente un azawakh), ma ognuno di loro utilizzò in maniera diversa gli esemplari e procedette come meglio credeva agli accoppiamenti, per questo una linea genetica sicura la si ottenne solo nel anni Sessanta.