Dogue de Bordeaux | |
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Esemplare di Dogue de Bordeaux |
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Dati generali | |
Etimologia | Nome che indica la sua origine ed il tipo, Dogo |
Genitori | Originato da incroci tra antiche razze di Alani in Aquitania |
Presente in natura | No |
Longevità | 5-8 anni |
Impieghi | Cane da compagnia, cane da guardia, cane da combattimento |
Taglia | Grande |
Peso maschio | Circa 50 kg |
Peso femmina | Circa 45 kg |
Prezzo | Tra i 700 e i 1000 € |
Colori | Rosso, Fulvo, Miele, Marroncino |
Riconosciuto come uno dei cani simbolo della Francia, il Dogue de Bordeaux è un vero e proprio concentrato di tenerezza, oltre che di muscoli e forza fisica.
Il suo aspetto da gigante buono, con la testa ricoperta delle rughe caratteristica della razza, lo ha reso famoso non solo tra gli amanti degli animali, ma anche al cinema e in televisione, dove questo cane si è davvero dimostrato essere uno dei migliori amici dell’uomo.
Scheda informativa del Dogue de Bordeaux | |
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Anallergico | No |
Per bambini | Sì, molto dolce, ma attenzione in quanto potrebbe essere inconsapevolmente brusco per via della sua stazza |
Per anziani | No, per il bisogno di esercizio |
Con altri cani | Solo se socializzato: l’indole è dominante |
Con gatti | Tollerante se abituato da cucciolo |
Rumoroso | Moderatamente |
Sport | Esercizi non troppo intensi, passeggiate che stimolino socialità e intelligenza del cane |
Può stupire, eppure le origini di questa razza sembrano davvero essere molto antiche. Alcuni reperti archeologici rinvenuti in Asia, infatti, fanno addirittura risalire il Dogue de Bordeaux all’epoca
greco-romana.
Ma nonostante queste tracce siano state ritrovate in un altro continente, una cosa sembra essere certa: la razza ha chiare origini francesi, localizzate nella zona tra la cittadina di Bordeaux e i Pirenei, per l’esattezza.
A quanto pare, furono le invasioni barbariche a portare qui i
primi esemplari della razza, che furono poi incrociati con l’Alano Veltro di cui Gaston Phébus (Conte di Foix) parlava nel suo “Livre de chasse”.
Ne derivò un cane di taglia gigante, molto conosciuto in Aquitania alla metà del XIX secolo, quando era utilizzato soprattutto per la caccia al cinghiale, i servizi ai macellai, la guardia e la difesa.
Anzi, in Francia la razza riscosse molto successo proprio per la guardia ai possedimenti nobiliari.
Caduta la nobiltà, andò a decadere anche la fama del Dogue de Bordeaux. Solo alla fine del 1800, il cinofilo francese Pierre Mègnin riuscì a riportare in auge questa razza, che vinse la sua
prima esposizione canina nel 1883, quando venne fissato per la prima volta uno standard.
Il costo di un cucciolo di questa razza, proveniente da un allevamento ufficialmente riconosciuto dall’ENCI, ha un costo che si aggira attorno ai 700/1000 €.
A dispetto della sua mole, il Dogue de Bordeaux è un cane dal carattere molto sensibile ed affettuoso, che si lega molto ai propri cari, tanto da essere disposto a difenderli con tutta la sua
forza.
In fondo, stiamo parlando di un cane che ama sdraiarsi ai piedi dei suoi familiari e farsi coccolare per un tempo indefinito, che si dimostra molto dolce e paziente con i bambini, ma che è
molto diffidente nei confronti degli sconosciuti.
D’altronde, la sua natura è quella della guardia, il che lo rende sempre molto scostante verso chi si avvicina alla famiglia ma non ne fa parte.
Allo stesso modo, si dimostra un cane poco socievole con i suoi simili. Il maschio, soprattutto, ha un carattere dominante e può diventare aggressivo a contatto con altri cani. Questo significa che se state pensando di tenere in casa due amici pelosi, allora forse il Dogue de Bordeaux non è proprio il compagno giusto.
Come già detto, questa razza si distingue per un’intelligenza e una sensibilità senza pari, ma questo non significa che si tratti di un cane facile da addestrare.
La sua indole è forte ed arrogante, per cui è necessario che sia addestrato sin da subito da una figura che sappia riconoscere come leader.
Dovrete quindi comportarvi con estrema sicurezza e senza mostrarvi mai tentennanti sugli ordini che impartite, perché altrimenti rischiate che il vostro amico a quattro zampe possa prevaricare su di voi.
Fate attenzione però a non eccedere, perché questo cane non ama un addestramento basato sulle punizioni, essendo di animo tendenzialmente sensibile. Prediligete quindi premi e coccole, senza
però essere troppo morbidi nei confronti della sua educazione, e davvero vi farete un amico che vi sarà fedele per tutta la vita.
Il Dogue de Bordeaux è un cane di taglia grande, che non passa affatto inosservato per la sua stazza imponente e per le sue pieghe tenere.
In perfetta linea con il resto del corpo, anche le zampe sono grosse e muscolose.
Pur essendo forte e muscoloso – soprattutto su arti, collo e dorso -, questo cane mantiene una corporatura piuttosto armonica ed equilibrata. Il torace è possente e profondo, il dorso largo e la
testa è il vero punto di forza di questo animale, massiccia e ben strutturata.
È un cane extralarge: gli esemplari di questa razza hanno infatti un’altezza al garrese che oscilla tra i 60 e i 68 cm per i maschi e i 58/66 cm per le femmine. E anche il peso non è da meno, variando dai 45 Kg (femmine) ai 50 Kg (maschi).
La testa è la parte più caratteristica della razza: grossa, larga e solcata da ruga, con cranio leggermente convesso e muso corto, quadrato e tendente al concavo. Lo stop è brusco e le mascelle
potenti, larghe e con prognatismo.
In questo “testone” si inseriscono gli occhi, dalla forma ovale e ben distanziati tra loro, in grado di conquistare chiunque per la tenerezza dell’espressione e il meraviglioso color nocciola.
Le orecchie, invece, hanno un’attaccatura leggermente rialzata sul
cranio, sono ricadenti ed hanno un colore più scuro rispetto al resto del mantello.
La coda ha un’attaccatura bassa e generalmente non oltrepassa il garretto.
Il pelo è corto, liscio e molto morbido.
I colori ammessi sono rosso, fulvo, miele, marrone e marroncino. La maschera invece, che dà anche il colore al tartufo, è ammessa nelle due tonalità del nero e del rosso.
Come già anticipato, i cuccioli di Dogue de Bordeaux richiedono un addestramento specifico e ben strutturato, che deve essere impartito da un padrone sicuro e deciso, così da evitare che il cane possa prendere il sopravvento.
C’è da aggiungere che i cuccioli hanno una spiccata tendenza (naturale) al morso, per cui è importante che siano addestrati sin da subito all’autocontrollo.
Inoltre, la razza ha una particolare propensione ad abbaiare ogni qual volta si veda un estraneo o si percepisca una situazione di pericolo/difficoltà, per cui è importante che il cucciolo sia abituato ad abbaiare laddove necessario e non in qualunque occasione che non gli è abituale.
Come tutti i cani di taglia gigante, anche questo ha una vita media piuttosto breve, soprattutto considerando che gli esemplari più longevi raggiungono gli 8/10 anni.
Di per sé, infatti, la razza è soggetta ad una serie di problemi patologici che influiscono negativamente sullo stato di salute
dell’animale.
Anzitutto, la sindrome brachicefalica, dovuta alla particolare conformazione del muso, che comporta problemi di respirazione ed una notevole insofferenza alle temperature calde.
Anzi, proprio la conformazione della testa può favorire l’ectoprion, ossia un rivolgimento esterno della palpebra inferiore, che può provocare al cane congiuntiviti e infezioni batteriche piuttosto frequenti.
Proprio per via della conformazione, la razza può incorrere in problemi di displasia dell’anca, che possono essere curati ma sicuramente non incentivano in positivo lo stato di salute del vostro amico a quattro zampe.
Infine, tra le patologie più gravi vanno menzionate la cardiopatia, l’epilessia, la torsione dello stomaco e la stenosi dell’aorta.
Tendenzialmente, un cane di questa stazza deve consumare circa 655 grammi di crocchette al giorno, meglio se mescolate con il 10% di cibo umido.
Quando date da mangiare al vostro amico peloso, ricordatevi che ha la tendenza ad ingrassare, essendo molto goloso e molto pigro al tempo stesso, per cui cercate di non eccedere con le dosi e fate in modo che non assuma cibo fuori dall’orario dei pasti.
Trattandosi di un cane dal pelo corto e sottile, non avrete bisogno di grandi attenzioni alla toelettatura, se non la spazzolatura quotidiana per eliminare il pelo morto e fare in modo che il mantello risulti sempre brillante e in buona salute.
Attenzione alle mute stagionali, perché il Dogue de Bordeaux tende a perdere molto pelo in queste occasioni, per cui armatevi di spazzola e pazienza, e fate in modo di prendervi cura del vostro amico a quattro zampe.
Trattandosi di una razza particolarmente diffusa in Italia, sono numerosissimi gli allevamenti certificati ENCI presenti su tutto il nostro territorio.
Non vi sarà difficile trovare allevatori in Campania, Emilia Romagna, Lazio, Liguria, Lombardia, Piemonte, Sardegna, Sicilia, Toscana,
Umbria e Veneto.
Trattandosi di un cane grande ma pigro, è chiaro che si adatti benissimo alla vita in appartamento. Certo, avere a disposizione un giardino potrebbe essere ottimale per farlo muovere e “utilizzarlo”
come cane da guardia.
Dato il suo aspetto caratteristico, il Dogue de Bordeaux è stato protagonista di numerosi film e serie televisive per il piccolo schermo. Alla fine degli anni Ottanta, un cane di questa razza è stato protagonista del film “Turner e il casinaro” a fianco di Tom Hanks.
E poi, è impossibile dimenticare la serie televisiva “Tequila e Bonetti”, in cui uno dei due personaggi principali era proprio un Dogue de Bordeaux.
Classificazione FCI – n. 116 | |
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Gruppo | 2 Cani di tipo Pinscher e Schnauzer, molossoidi e cani bovari svizzeri |
Sezione | 2 Molossoidi |
Standard n. | 116 del 23/01/2009 |
Nome originale | Dogue de Bordeaux |
Tipo | Mastino |
Origine | Francia |