Bracco Italiano | |
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Esemplare di Bracco Italiano |
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Dati generali | |
Etimologia | Dal tipo di cane + area di appartenenza |
Genitori | Segugio Italiano x Mastino Asiatico |
Presente in natura | No |
Longevità | 12-13 anni |
Impieghi | Cane da compagnia, cane da caccia, cane da guardia |
Taglia | Media |
Peso maschio | 25 – 40 kg |
Peso femmina | 25 – 40 kg |
Prezzo | Tra i 350 e i 800 € |
Colori | Bianco e arancio, Bianco e marrone |
Il Bracco Italiano è un segugio che, come spiega il suo nome stesso, a differenza della maggior parte degli esemplari della categoria dei cani da caccia che sono prevalentemente di provenienza inglese, è di origini appunto italiane.
La razza del Bracco Italiano è riconosciuta dalla FCI, la federazione internazionale delle associazioni di allevatori canini, ed è inserita nel gruppo 7, quello dei cani da ferma.
Rispetto ai cani da caccia inglesi, gli esemplari di questa razza sono meno veloci ma allo stesso tempo molto versatili.
Scheda informativa del Bracco Italiano | |
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Anallergico | No |
Per bambini | Sì, con la dovuta attenzione |
Per anziani | No, per il bisogno di esercizio |
Con altri cani | Socievole, docile |
Con gatti | Socievole solo dopo adeguata socializzazione |
Rumoroso | Moderatamente |
Sport | Venatori, agility |
Secondo una teoria accreditata, il Bracco Italiano nascerebbe dall’incrocio tra il cane da corsa egizio e vari tipi di molossi. Un’altra ipotesi sostiene che questa razza nasca dall’incrocio tra il Segugio Italiano e il Mastino Asiatico.
Il Bracco Italiano, come testimoniano gli scritti di Senofonte, era già ampiamente diffuso nella Magna Grecia, intorno al IV-V secolo.
Durante il Medioevo fu esportato in tutta Europa, soprattutto dall’aristocrazia, ma fu in epoca rinascimentale che ottenne la sua maggiore fama.
Dante per esempio nominò i “bracchetti” in uno dei suoi sonetti e divenne un cane molto amato anche nelle corti nobiliari italiane, come nelle famiglie dei Gonzaga e dei Medici.
Presto, inoltre, questi cani giunsero anche in Francia, alla corte del re dal quale erano particolarmente amati. Successivamente la razza ha attraversato un lungo periodo di crisi fino alla quasi estinzione nel XIX secolo.
Negli anni successivi, agli inizi del XX secolo, grazie all’attività di allevatori appassionati della razza, questi cani sono stati selezionati e recuperati fino a ripristinarne la forma più pura unendo le due varianti di bracco esistenti: la piemontese e la lombarda.
Il Bracco di tipo lombardo è più grande e principalmente utilizzato, per il suo temperamento, per la caccia in montagna. La variante piemontese invece si presentava più piccola e veniva impiegata nella caccia nelle paludi.
Negli anni ‘80 la razza fu importata anche negli Stati Uniti.
Il prezzo di un esemplare di Bracco Italiano proveniente da un allevamento certificato può oscillare dai 350 ai 800 euro e talvolta arrivare fino a un costo di 1500 euro.
Il Bracco Italiano è un cane dal carattere calmo, pacato e sensibile, dall’indole gentile capace di socializzare un po’ con tutti. Questo fino a quando non viene infastidito e per cui potrebbe reagire negativamente.
È un cane da lavoro ma non per questo non riesce ad instaurare un buon rapporto con il proprio padrone e la propria famiglia. Si presta infatti molto bene anche come cane da compagnia e sa diventare davvero il migliore amico dell’uomo.
Gli esemplari di questa razza sono anche molto intelligenti, curiosi, allegri e vispi. Ecco perché amano il contatto con i bambini da cui si fanno facilmente coccolare e con cui si divertono a giocare. Grazie infatti alla loro pacatezza riescono ad interagire con i più piccoli con grande delicatezza.
Il Bracco Italiano riesce a stabilire un buon rapporto anche con gli altri cani in casa: con loro infatti sa essere parecchio equilibrato assumendo un comportamento che non è né di dominanza né di sottomissione.
Non vanno comunque d’accordo con tutti gli animali, soprattutto quelli di piccole dimensioni, che potrebbero scambiare come prede considerata la loro indole di cani da caccia, soprattutto di volatili e di selvaggina (come come faggiani e beccacce).
Per le attività venatorie spesso si preferisce scegliere le femmine piuttosto che i maschi. Gli esemplari di sesso femminile infatti sono più riflessivi e attenti mentre quelli di sesso maschile tendono ad essere più distratti e giocherelloni.
Ma si tratta anche di un cane abitudinario che tiene a mantenere sempre invariata la sua routine quotidiana.
Come accennato, il Bracco italiano è un cane molto intelligente, una caratteristica che lo rende facile da addestrare seppur con i metodi giusti.
L’addestramento infatti deve essere costante, senza toni perentori ma pur sempre fermi tali da far recepire al cane la gerarchia dei ruoli.
Il Bracco Italiano risponde facilmente ai comandi impartiti e ha molto rispetto per le indicazioni del suo padrone. Chiaramente le attività in cui eccelle principalmente sono quelle di tipo venatorio.
Il percorso di socializzazione deve iniziare precocemente per fare in modo che non si chiuda in sé stesso e sviluppi un buon rapporto con le altre persone e gli altri animali.
Il Bracco Italiano è un cane di taglia media con un’aspettativa di vita di 12-13 anni.
Le zampe sono ovviamente dotate di una muscolatura sviluppata che consente a questi cani di lanciarsi nella corsa.
La fisicità dei cani di questa razza è asciutta, robusta e muscolosa. Nonostante sia molto vigoroso mantiene comunque un’andatura scattante, elegante e armonica.
Il peso del Bracco Italiano è compreso tra i 25 e i 40 chili. L’altezza al garrese è di circa 60 centimetri nelle femmine e 65 centimetri nei maschi.
La testa presenta una mascella prominente, orecchie lunghe e ricadenti accartocciate sul muso che termina con un tartufo grosso e prominente e può essere marrone o rosato in base al colore del pelo dell’esemplare. Gli occhi distanziati sono solitamente ocra.
La coda è corta e spesso, purtroppo, viene anche amputata.
Il pelo è corto, soprattutto su testa e arti, e fitto e anche molto lucente.
Le colorazioni ammesse dallo standard per il suo pelo sono due: bianco arancio e bianco punteggiato di marrone detto appunto roano marrone.
I cuccioli di Bracco Italiano devono essere addestrati fin da subito con costanza e determinazione per fare in modo che sviluppino le loro doti venatorie e un solido rapporto con il padrone.
Al contempo, per questa razza, è indispensabile anche un percorso di socializzazione che possa aiutare questi cani a stare a contatto con persone esterne alla famiglia e soprattutto con gli altri animali.
Un Bracco abituato ad interagire con i gatti, per esempio, può convivere perfettamente con loro senza scambiarli per delle prede!
Dopo l’adozione di un cucciolo di questa razza è necessario accudirlo per far sì che non soffra e senta di meno il distacco dalla mamma.
Una volta compreso di essere entrato a far parte della sua nuova famiglia, il Bracco dimostrerà immediatamente il suo affetto e il suo amore verso tutti i membri del gruppo.
Infine i cuccioli di razza Bracco devono ricevere già nei primi mesi di vita un’alimentazione corretta per far sì che ossa e muscoli crescano correttamente.
Il Bracco Italiano non soffre di malattie particolari e si presenta come un cane robusto. È predisposto però a soffrire, come molti cani anche da caccia, di displasia dell’anca e del gomito che provocano zoppia e, con il tempo, anche artrite.
Come molti cani di questa taglia, anche gli esemplari di Bracco Italiano possono soffrire di torsione gastrica causata dall’eccesso di cibo o di acqua consumati troppo in fretta o dopo un intenso allenamento.
Ma il punto debole di questi cani è la pelle che si presenta molto grassa e che può sviluppare dermatite seborroica.
Il Bracco italiano può assumere un’alimentazione a base di croccantini ma anche di cibo umido, soprattutto con carne bianca, verdure e riso.
La quantità di crocchette da suddividere in due razioni giornaliere si aggira intorno ai 400/475 grammi a cui è possibile aggiungere un 10% di cibo umido.
Da sottolineare che è un cane abitudinario e che ha bisogno di mangiare sempre agli stessi orari.
Il mantello del Bracco italiano deve essere spazzolato settimanalmente con una spazzola adeguata o un guanto per rimuovere peli in eccesso e per ridistribuire gli oli che possono renderlo unto.
Il bagno inoltre deve essere fatto quando necessario per evitare che la pelle, già grassa, peggiori.
Per questo motivo bisogna al contempo tenere sotto controllo l’igiene di denti e orecchie che devono essere pulite per evitare infezioni e malattie orali.
Il Bracco italiano è relativamente diffuso nella Penisola tanto che alla fine degli anni Cinquanta è stata persino fondata a Lodi da alcuni estimatori della razza una società intitolata S.A.B.I., Società Amatori del Bracco Italiano.
La società è nata per preservare la razza e controllare l’esportazione dei suoi esemplari.
In Italia l’Enci ha registrato circa 16 allevamenti certificati. All’acquisto comunque è sempre bene verificare la genealogia del cane, che sia munito di microchip e che presenti tutte le vaccinazioni necessarie.
Il cucciolo verrà ceduto dopo circa due o tre mesi dalla nascita.
Il Bracco italiano, nonostante il suo impiego principale di cane da caccia, è anche un ottimo cane da compagnia che può vivere benissimo in appartamento.
L’importante è non fargli mai mancare l’attività fisica quotidiana per sfogare le sue energie in una corsa all’aria aperta, in percorsi di agility o semplicemente in una lunga passeggiata.
Il Bracco Italiano, rispetto agli altri cani da punta inglesi, è un po’ più lento, ma può essere impiegato su qualsiasi tipo di terreno. Per questo riesce comunque ad essere un abile cacciatore.
Il Bracco è conosciuto anche con il nome di puntatore italiano. Inoltre ama l’acqua ed è bravissimo a nuotare.
Per le sue doti di cacciatore, questo tipo di cane è considerato insieme allo Spinone il top dei cani per uso venatorio.
Classificazione FCI – n. 202 | |
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Gruppo | 7 Cani da ferma |
Sezione | 1 Cani da ferma continentali |
Standard n. | 202 del 27/11/1989 (en) |
Nome originale | Bracco Italiano |
Origine | Italia |
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