Bovaro dell’Appenzell | |
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Esemplare di Bovaro dell’Appenzell |
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Dati generali | |
Etimologia | Dal tipo di cane e dalla sua provenienza |
Genitori | Cani da pastore svizzeri |
Presente in natura | No |
Longevità | 11-15 anni |
Impieghi | Cane da pastore, cane da compagnia, cane da guardia |
Taglia | Media |
Peso maschio | 25 – 30 kg |
Peso femmina | 22 – 27 kg |
Prezzo | Tra i 800 e i 1000 € |
Colori | Nero focato e Marrone focato pezzato bianco |
Il Bovaro dell’Appenzell (anche conosciuto come Bovaro delle Alpi o Appenzeller Sennenhund) è una razza di origine svizzera non particolarmente diffusa nel nostro Paese, anche se la sua popolarità cresce anno dopo anno anche da noi.
Com’è facilmente intuibile dal nome, si tratta di un Bovaro che viene impiegato sia come cane da guardia, che da pastore e da ferma; è molto protettivo e affidabile, e ha un debole per i bambini.
Scheda informativa del Bovaro dell’Appenzell | |
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Anallergico | No |
Per bambini | Dolce, giocherellone e paziente con i bambini |
Per anziani | Solo se abbastanza attivi |
Con altri cani | Socievole, ancora più se abituato a socializzare |
Con gatti | Sempre e naturalmente socievole con i gatti |
Rumoroso | Abbaia molto se non educato adeguatamente |
Sport | Agility, canicross, treibball, flyball |
La prima descrizione ufficiale del Bovaro dell’Appenzell risale al 1853; la si trova precisamente all’interno di un libro dal titolo La vita degli animali sulle Alpi.
Se ne parla come di un Bovaro dalle svariate sfumature cromatiche, di taglia media. Sempre secondo la descrizione, somiglia allo Spitz e ha un attitudine a radunare il bestiame.
La razza non è stata riconosciuta in maniera ufficiale fino al 1898. Se non si è estinta si deve ringraziare Albert Heim, che ha fatto di tutto per la salvaguardia dei Bovaro. Nel 1906 ha creato anche il Club svizzero del Bovaro dell’Appenzell, con lo scopo di promuoverlo e preservarlo. Il primo standard di razza si ha nel 1914.
Un esemplare cucciolo può costare tra gli 800 e mille euro circa. Consigliamo sempre di chiedere all’allevatore il pedigree che attesti la purezza della razza.
Ha un ottimo carattere, è leale e molto affidabile. Appare anche brillante, curioso e incline all’apprendimento. Ama trascorrere il tempo con chi considera famiglia e si affeziona in modo particolare a una sola persona del ‘branco’.
È un valido compagno di giochi per i bambini ma, vista la sua mole, bisogna fare molta attenzione quando sono troppo piccoli e bisogna assicurarsi che abbia ricevuto l’educazione adeguata. Va d’accordo anche con altri suoi simili e altri animali domestici, gatto incluso.
La socializzazione è importante sin da piccolo, perché tende a mostrarsi diffidente verso chi non conosce, lo identifica come un possibile pericolo. Ama stare all’aria aperta, fare passeggiate in montagna e nei boschi ed è molto attivo: dettaglio da tenere in considerazione in fase di adozione. Se si annoia, potrebbe adottare atteggiamenti distruttivi.
Questo cane è incline all’addestramento: impara con estrema facilità. Aspetto non secondario, vista la necessità di sottoporlo a un allenamento specifico per mitigare la sua tendenza protettiva e l’aggressività verso gli estranei.
Si tratta di un esemplare che ha bisogno di un padrone mediamente esperto e capace di gestire la sua forza fisica. La fase di socializzazione deve cominciare molto presto.
Si tratta di un cane di media taglia, dall’aspetto molto gradevole. È ben proporzionato, massiccio e forte. Ha una buona muscolatura che lo rende armonico ed elegante nell’andatura.
Sono muscolose e massicce, se non soffre di displasia dell’anca o del gomito ha un’andatura armonica e fiera.
Il torace è largo, il dorso è dritto. La corporatura, come accennato, è possente. Dimostra tutte le sue capacità atletiche e il bisogno di incanalare le energie.
Negli esemplari maschi l’altezza al garrese oscilla dai 52 ai 58 centimetri, per un peso variabile dai 25 ai 30 chili.
Le femmine sono più piccole, con un’altezza al garrese che va dai 48 ai 54 centimetri e un peso che può oscillare dai 22 ai 27 chili.
Il cranio e il muso sono proporzionati al resto del corpo; lo stop non è molto accentuato e termina con un tartufo abbastanza voluminoso (di colore nero negli esemplari neri e marrone scuro in quelli marrone focato).
Gli occhi appaiono piccoli, a mandorla e di colore bruno scuro; sono molto espressivi. Le orecchie sono alte e sono ampie, hanno una forma triangolare e tendono a pendere.
Ha una coda di lunghezza media e posizionata alta; è l’unico Bovaro svizzero che la porta arrotolata sul dorso (negli altri è pendente).
Il pelo è lucido e ha una lunghezza medio-corta. Presenta anche un folto sottopelo che gli consente di sopportare bene sia le temperature rigide delle Alpi che quelle calde del sud.
Sono due i colori previsti per il mantello: nero focato e marrone focato. Lo standard di razza prevede anche alcune macchie bianche su zampe, muso, petto e collo. Sono preferibili stacchi netti tra i colori, senza sfumature.
I cuccioli appaiono subito molto energici ed eccitabili. Fin dalle prime settimane di vita necessitano di un addestramento che miri a una corretta socializzazione. Se ben allenati, sono perfetti compagni di gioco per i più piccoli.
Il Bovaro dell’Appenzell è un cane piuttosto longevo, la sua aspettativa di vita media va dai 12 ai 15 anni circa.
Generalmente non ha grossi problemi di salute, è sano e non ha predisposizioni a particolari patologie. La famiglia del Bovaro, però, può soffrire di torsione gastrica e displasia dell’anca e del gomito.
Come per tutti gli esemplari di medie e grandi dimensioni, nella fase di crescita, bisogna fare attenzione alle ossa e alle articolazioni.
Prima di tutto è bene fare attenzione al peso, perché tende a ingrassare facilmente se non viene monitorato. All’alimentazione naturale, su indicazione del veterinario, si possono aggiungere degli integratori specifici per le eventuali singole esigenze.
È meglio scegliere il cibo preconfezionato, povero di grassi e ricco di proteine. Vista la tendenza alla torsione gastrica, deve seguire un’alimentazione ad alta digeribilità.
Attenzione, però, ai mangimi definiti light: anche se sono ricchi di fibre, non hanno dei valori nutritivi adeguati. Il tutto può peggiorare se le dosi giornaliere sono sotto le quantità consentite.
Il pelo deve essere spazzolato regolarmente, meglio se tutti i giorni o almeno due volte a settimana. Visto che passa molto tempo all’aperto bisogna fare attenzione alle condizione di pelo e cute. Monitoriamo anche occhi e orecchie, facendo in modo che i parassiti non attecchiscano.
La Federazione Cinologica Internazionale (FCI) ha classificato questa razza inserendola nel Gruppo 2 (Cani di tipo Pinscher e Schnauzer, molossoidi e cani bovari svizzeri), quella a cui appartengono – per fare un esempio – i Mastini, il Boxer, il San Bernardo, il Grande Bovaro svizzero, il Cane da montagna dei Pirenei, il Terranova e tanti altri.
Attualmente l’allevamento del bovaro dell’Appenzell viene praticato in tutta la Svizzera e anche in parte dell’Europa.
Allevatori, sul territorio nazionale, ce ne sono tre in tutto (parliamo di quelli certificati dall’Enci – Ente nazionale cinofilia italiana): uno a Sondrio, in Lombardia; due ad Alessandria e Vercelli, in Piemonte.
La sua attitudine a fare la guardia e a badare al bestiame lo rende un quattro zampe molto attivo e che ha bisogno di spazi aperti e ampi per incanalare correttamente le proprie energie.
Non è quindi consigliabile per chi vive in appartamento, soprattutto se non ha una metratura adeguata. In ogni caso necessita di fare molta attività fisica e tutti i giorni. Anche questo è un aspetto da valutare prima dell’acquisto.
Sulle origini del Bovaro dell’Appenzel ci sono opinioni discordanti. Tra le ipotesi più affascinanti ci sarebbe quella che lo vede giungere dalle Alpi in epoca romana. I romani poi, a loro volta, lo avrebbero ereditato ai tempi di Carlo Magno.
Secondo questa teoria i progenitori sarebbero gli ancestrali molossi del Tibet, trasportati tramite le spedizioni del condottiero macedone.
Classificazione FCI – n. 46 | |
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Gruppo | 2 Cani di tipo Pinscher e Schnauzer, molossoidi e cani bovari svizzeri |
Sezione | 3 Cani da montagna e bovari svizzeri |
Standard n. | 46 del 04/06/1993 |
Nome originale | Appenzeller Sennenhund |
Origine | Svizzera |