Barbet | |
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Esemplare di Barbet |
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Dati generali | |
Etimologia | Dal pelo, lungo e riccio, che gli incornicia il muso sembrando una barba |
Genitori | Cani da pastore francesi |
Presente in natura | No |
Longevità | 13-15 anni |
Impieghi | Cane da compagnia, cane da caccia, cane da guardia |
Taglia | Media |
Peso maschio | 20 – 30 kg |
Peso femmina | 20 – 30 kg |
Prezzo | Intorno ai 2000 € |
Colori | Nero, Grigio, Marrone, Bianco, Sabbia fulvo |
Il Barbet è un cane di taglia media e di origine francese considerato un braccoide, in quanto morfologicamente simile al Bracco e di cui riprende quindi alcune caratteristiche peculiari.
La razza dei Barbet è riconosciuta dalla FCI, la federazione internazionale delle associazioni di allevatori canini, ed è inserita nel gruppo 8, quello dei cani da riporto, cani da cerca, cani da acqua.
Secondo gli esperti ha origine dal canis acquaticus francese, che era stato probabilmente importato in Francia dalla Spagna e dal Portogallo durante le guerre.
Scheda informativa del Barbet | |
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Anallergico | No |
Per bambini | Ottimo compagno di giochi per i bambini |
Per anziani | Sì, se viene mantenuta la possibilità di passeggiare spesso |
Con altri cani | Molto socievole con i suoi simili, ancora più se abituato da cucciolo |
Con gatti | Socievole e tollerante con gli altri animali domestici, gatti compresi |
Rumoroso | Abbaia molto raramente |
Sport | Va stimolato regolarmente con attività fisiche e adora nuotare |
La teoria più accreditata ritiene che l’antenato del Barbet sia un antico cane d’acqua europeo sviluppato in Francia e a confermarne il collegamento genealogico sono i vari documenti che sono stati raccolti negli anni.
Comunque sia non si conoscono le esatte origini del Barbet ma si ritiene che la razza possa essere nata dalla mutazione di un cane pastore diffuso tra il VII e l’VIII secolo caratterizzato da un manto riccioluto e a ciocche.
Il primo documento in cui si fa specificatamente riferimento alla razza Barbet risale al 1387: questi cani infatti vengono citati in un libro redatto da un conte della Guascogna. Sarà però l’esperto cinofilo Fouilloux, nel XVI secolo a formulare ufficialmente il nome “Barbet” per indicare questa razza.
Questo nome con il tempo cominciò ad indicare qualsiasi tipo di cane con pelo riccio, lungo e lanoso tanto che spesso, e per molto tempo, Barbone e Barbet vennero confusi anche se i Barbone venivano allevati curandone molto l’aspetto tanto da differenziarsi dai Barbet per una maggiore eleganza e raffinatezza.
I Barbet invece venivano impiegati come cani da caccia soprattutto sulle navi alla ricerca di topi e di ogni animale che potesse infestarle ma anche come cane da guardia e come cane da compagnia per il suo carattere dolce e affettuoso.
In Francia inoltre era conosciuto come il miglior compagno di caccia agli uccelli acquatici nelle paludi.
Il Barbet ha però rischiato l’estinzione durante la Prima e la Seconda Guerra Mondiale ed è stato possibile salvare la razza solo grazie a qualche determinato allevatore che ne ha proseguito e sviluppato le caratteristiche che conosciamo oggi.
Il prezzo di un esemplare di Barbet proveniente da un allevamento certificato si aggira intorno ai 2000 euro. Il costo mensile per il sostentamento di un esemplare è invece di circa 40 euro.
Il Barbet è un cane dal carattere molto docile e tranquillo ma anche molto coraggioso, mai aggressivo e sempre ben educato. Adora le coccole e si lega facilmente alla sua famiglia mostrando affetto e dolcezza a chiunque gliene dimostri a sua volta.
Questa razza stabilisce un legame di assoluta devozione al proprio padrone a cui dimostra sempre fedeltà e dolcezza in ogni momento della sua giornata.
Dal suo padrone e dalla sua famiglia ha bisogno di continue coccole e proprio per questo è adatto davvero a tutti. È un cane allegro, capace di dare gioia a chiunque gli stia accanto anche con i bambini con cui va d’accordo perché sempre disposto a giocare senza mai essere troppo violento o troppo attivo.
Il Barbet è considerato il prototipo del cane socievole e adattabile a qualsiasi situazione o condizione. È infatti un cane molto energico, dinamico e attivo sebbene, strano a dirsi, a casa sia decisamente pigro e non disdegna per niente il rimanere sdraiato sul divano a fare il pieno di carezze e baci del suo adorato padrone.
Questi cani sono infatti consigliati anche come cani da compagnia per persone anziane in quanto non hanno assoluta necessità di fare troppo esercizio fisico e frequenti uscite o passeggiate.
Si tratta sicuramente di un cane territoriale sia fuori che dentro casa anche se tende ad affezionarsi agli altri animali, anche ai gatti, che convivono con lui e che però devono sottomettersi e capire chi è il capo (cioè lui).
Il Barbet è un cane molto intelligente e furbo e sempre ben disposto ad eseguire i comandi. Ecco perché si tratta di una razza facile da addestrare.
Con i Barbet è consigliabile adottare il metodo del rinforzo positivo attraverso l’uso di gustose e gradite ricompense (ma non troppe per evitare che vada incontro a sovrappeso e obesità) e carezze a profusione per incoraggiarli a fare sempre meglio.
Il Barbet si presta bene per esempio come cane da caccia in paludi e acquitrini, considerato il buon rapporto che questa razza ha con l’acqua e le sue straordinarie capacità natatorie. Ma il Barbet può essere impiegato anche come cane da ferma e come cane da riporto per la sua buona resistenza.
Il Barbet, per la sua versatilità, non è usato solo come cane da compagnia ma anche come cane pastore abile nel condurre greggi.
I Barbet sono cani di taglia media con un’aspettativa di vita di circa 13-15 anni.
Le zampe sono dritte e muscolose e alla fine si presentano tonde e larghe tanto da sembrare quasi palmate, caratteristica questa che li rende perfettamente adatti a nuotare e a muoversi tra gli acquitrini.
Il fisico dei Barbet è molto robusto con muscolatura ed ossatura vigorosa e un torace ampio e sviluppato. Inoltre presentano una schiena incurvata.
Il peso dei Barbet è di circa 20-30 chili, l’altezza al garrese invece è di circa 53-61 centimetri per gli esemplari femmine mentre i maschi di dimostrano essere leggermente più grandi con un’altezza di circa 58-65 centimetri.
La testa è tonda con uno stop ben marcato e ricoperta di pelo. Gli occhi sono tondi sormontati da grosse sopracciglia dallo sguardo intelligente e vivace. Il muso è corto e quadrato. Le orecchie sono lunghe e piatte e anch’esse ricoperte di pelo.
La coda presenta un’attaccatura bassa ma punta verso l’alto con una forma ad uncino sulla punta.
Il pelo abbondante rappresenta la caratteristica peculiare dei Barbet in quanto, lanoso, riccioluto e di media lunghezza, li rende facilmente riconoscibili.
I colori del manto del Barbet, secondo lo standard, possono essere nero, grigio, marrone, bianco e color sabbia fulvo. A volte può essere accettato anche il manto bianco a macchie nere.
Il pelo dei cuccioli si presenta leggermente corto ed è con l’età adulta che cresce sviluppando i riccioli che contraddistinguono gli esemplari della razza.
I Barbet devono essere stimolati fin da cuccioli in quanto si tratta di cani molto attivi ed energici e a cui piace fare del movimento in compagnia del proprio padrone.
Dotati di grande intelligenza fin da piccini non sono difficili da addestrare e sono sempre pronti ad eseguire tutti i comandi che vengono loro impartiti.
Proprio per questo non servono metodi troppo severi e nel loro caso, fin dai primi mesi di vita, può bastare il rinforzo positivo.
I Barbet sono di natura socievole e mai aggressiva e quindi già in tenera età è possibile stimolare questo loro aspetto caratteriale facendogli testare varie situazioni e luoghi a contatto con persone estranee, con altri cani e con altri animali in genere.
I Barbet sono cani molto resistenti ma come gli esemplari di tutte le razze possono manifestare i sintomi di alcune malattie specifiche.
Come molti quattro zampe di questa taglia, anche i Barbet possono soffrire di displasia dell’anca caratterizzata da un errato posizionamento dell’osso della coscia all’articolazione dell’anca e che provoca al cane dolore, un’andatura zoppicante su una o entrambe le zampe posteriori e può degenerare in artrite in età avanzata.
I Barbet inoltre possono andare incontro anche ai sintomi provocati dalla lussazione patellare conosciuta anche come lussazione della rotula che provoca a sua volta, come nel caso della displasia dell’anca, zoppia e un’andatura anormale.
Gli esemplari maschili di questa razza possono anche soffrire di quello che viene definito criptorchidismo quando cioè i testicoli non scendono entro i tre mesi di età del cane. Gli esperti ritengono però che si possa effettuare una diagnosi completa trascorso il primo anno d’età.
Se la condizione continua a presentarsi si può parlare di monorchidismo nel caso in cui sia presente solo un testicolo o di anorchidismo se entrambi vengono a mancare. Questa è una delle malattie genetiche in cui possono incorrere i cuccioli di Barbet.
In questo senso, i cani di razza Barbet possono anche soffrire di svariate anomalie dentarie di tipo ereditario. Possono inoltre presentare la formazione di ernie o attacchi epilettici di cui, se se ne dovessero manifestare, bisogna sempre chiederne la causa ad un medico veterinario.
Infine, un’altra condizione che ci si può trovare a fronteggiare se si convive con un Barbet, è l‘entropion, ossia una malattia degli occhi che si manifesta con un’inversione verso l’interno della palpebra inferiore facendo sì che peli e ciglia vadano a toccare il bulbo oculare. Ciò a sua volta può provocare infiammazioni e, nei casi più gravi, ulcerazioni.
Per mantenere in salute un cane di razza Barbet e fare in modo che il suo pelo sia sempre morbido e setoso è importante curarne l’alimentazione che deve essere sempre di buona qualità.
Un Barbet deve assumere dunque un’alimentazione bilanciata in base al suo stile di vita ma anche all’età e somministrata sia sotto forma di cibo secco che di pappe fatte in casa i cui ingredienti possono essere carne bianca come il pollo, verdure miste e riso in bianco.
Un esemplare di questa razza deve consumare quindi 400-500 grammi circa di croccantini con 10% di cibo umido o una dieta di solo cibo umido ma concordato in tipologia e quantità con il proprio veterinario.
Il manto riccioluto del Barbet ha bisogno di essere spazzolato e pettinato ogni giorno perché non si formino nodi e fastidiosi grovigli di pelo.
Dal momento che il pelo del Barbet tende a raccogliere erba, foglie e polvere durante la passeggiata e bava quando beve, è consigliato pulirlo con delle salviette umide ogni qualvolta ce ne sia bisogno o si pensi sia necessario.
Per lo stesso motivo è anche consigliato fissare dei bagni frequenti per evitare che la sporcizia si accumuli. In ogni caso, fortunatamente, è un cane che ama l’acqua e non avrete problemi a farglieli accettare! Molti proprietari di esemplari di questa razza decidono di tagliare il pelo corto per facilitarne la manutenzione.
D’altro canto il Barbet non è un cane che tende a perdere molto pelo ed è perfettamente adatto a chi può soffrire di allergie.
La razza Barbet è molto diffusa in Francia, il suo paese d’origine, mentre in Italia ancora stenta ad inserirsi. Secondo l’archivio Enci infatti esiste soltanto un allevamento nella Penisola ed è situato in Liguria e più precisamente a La Spezia.
Questo è uno dei motivi per cui bisogna sempre stare attenti all’affidabilità e alla credibilità dell’allevamento a cui ci si rivolge valutando la presenza di tutti i documenti sanitari che attestino lo stato di salute del cucciolo acquistato ma anche dei suoi genitori.
I Barbet non sono per nulla aggressivi, stabiliscono un rapporto solido e quasi di empatia con il proprio padrone e con tutti i membri della famiglia e non perdono per nulla pelo che è persino anallergico.
Sono quindi il perfetto prototipo di cani che si adattano perfettamente alla vita domestica. Tra l’altro, sebbene possano sopportare facilmente acqua e pioggia e persino umidità e freddo, non tollerano molto le alte temperature. Soprattutto d’estate infatti è consigliabile non esporre i Barbet per troppo tempo al sole.
Il nome della razza Barbet deriva proprio dal pelo che presentano sul muso che assomiglia, appunto, quasi ad una barbetta.
Considerata la propensione di questo tipo di cane ad essere attirato dall’acqua e dal fango delle paludi e degli acquitrini si è guadagnato il soprannome di “cane fangoso”.
Il Barbet è considerato un antenato dei Barboncini, dei Bichon, dei Terranova, dei Griffon, degli Otterhound, dei Briard e di molte altre razze di cani.
Tra i maggiori estimatori dei Barbet c’era anche Enrico IV, re di Francia tra il 1589 e il 1610 e che ebbe modo di allevare diversi esemplari della razza. Il Barbet è stato riconosciuto dall’AKC soltanto di recente, nel 2007.
La sua predisposizione ad essere tranquillo e socievole lo rende un cane adattabile anche a viaggi in auto o in aereo con le dovute precauzioni.
Classificazione FCI – n. 105 | |
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Gruppo | 8 – Cani da riporto – cani da cerca – cani da acqua |
Sezione | 3A Cani da acqua |
Standard n. | 105 del 29 marzo 2003 (en) |
Origine | Francia |
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