Akbash | |
---|---|
Esemplare di Akbash |
|
Dati generali | |
Etimologia | Dal turco Akbaş, ovvero “testa bianca” |
Genitori | Derivazione incerta, probabile Mastino x antiche razze da caccia |
Presente in natura | Sì |
Longevità | 10-12 anni |
Impieghi | Cane da pastore |
Taglia | Grande |
Peso maschio | fino a 55 kg |
Peso femmina | fino a 40 kg |
Prezzo | Tra i 700 e i 1000 € |
Colori | Bianco |
L’Akbash è una razza canina originaria della Turchia. Si tratta di un esponente della sotto-famiglia molossoide dei “Grandi Cani Bianchi”.
Nati nella Turchia occidentale come cani da pastore, gli Akbash hanno un forte istinto protettivo e sono sospettosi verso chi invade il loro territorio.
Grazie anche alle dimensioni considerevoli e alla notevole forza fisica, riescono a proteggere le greggi da potenziali predatori. Allo stesso tempo si dimostrano docili e attenti verso i cuccioli di pecore, capre e verso gli agnelli.
Questa razza non è tra le più comuni quando si parla di cani da compagnia. Anche l’addestramento può presentare numerose problematiche, a causa soprattutto del carattere indipendente.
Hanno quasi sempre bisogno di vivere in spazi ampi, e possono presentare comportamenti distruttivi quando costretti entro recinti o aree di dimensioni limitate.
La razza Akbash è ufficialmente riconosciuta dal KIF (Associazione dei Canili Turchi).
Scheda informativa dell’Akbash | |
---|---|
Anallergico | No |
Per bambini | Sì, con la dovuta attenzione, ha un forte istinto protettivo nei loro confronti ma va comunque tenuta sotto controllo la sua indipendenza |
Per anziani | No, per il bisogno di esercizio e di spazi aperti |
Con altri cani | Socializzare in fase di crescita è essenziale per il rapporto con i suoi simili e contrastare la sua forte indipendenza. |
Con gatti | Sconsigliato: tenderà a cacciarli, soprattutto se non abituato a loro da cucciolo a riconoscerli come compagni |
Rumoroso | Moderatamente, può abbaiare quando fa la guardia anche se di norma basta la stazza per intimorire gli intrusi |
Sport | Intensa attività all’area aperta e frequenti esercizi che contrastino la noia e lo tengano allenato |
Gli Akbash sono una razza molto antica, nata nella Turchia occidentale intorno al 700 a.C. Esistono documenti che testimoniano l’esistenza di una razza ascrivibile agli Akbash nell’epoca delle prime civiltà turche.
Si tratta di una delle razze più antiche ancora in circolazione. Considerato il territorio e la sua storia, è probabile che fin da subito il loro impiego primario fosse nella pastorizia, in particolare per la difesa delle greggi.
Gli Akbash furono introdotti negli Stati Uniti solo intorno al 1970, da Judith e David Nelson. I due stavano conducendo delle ricerche sui cani a manto bianco provenienti dalla Turchia occidentale.
Portarono negli USA oltre 40 esemplari, che avrebbero fatto poi da base per la diffusione della razza sul continente americano. Attualmente non esistono stime riguardo il numero di Akbash sul territorio.
A partire dal 1980, il Dipartimento Americano per l’Agricoltura iniziò ad impiegare gli Akbash nel suo Programma di Controllo dei Predatori.
Il primo gennaio 1998 la United Kennel Club riconobbe la razza Akbash in via ufficiale.
Il prezzo di un cucciolo di Akbash oscilla fra i 700 e i 1000 euro.
Gli Akbash sono cani coraggiosi, dal carattere forte e molto indipendente, capaci di prendere decisioni autonome, prescindendo dalla guida dell’uomo.
Questo porta a difficoltà a volte considerevoli durante l’addestramento, che può essere più lungo del normale. È insomma un carattere funzionale al principale impiego di questa razza, che spesso doveva assistere le greggi senza il supporto dei pastori.
Gli Akbash sono estremamente protettivi e tendono a essere molto sospettosi quando nel proprio territorio. Di conseguenza potrebbero abbaiare più spesso del normale quando entrano nel loro stato di allerta.
In linea di massima sono però piuttosto calmi e silenziosi, seppur attenti a ciò che li circonda.
Tra le altre cose, gli Akbash possono identificare gli altri cani come predatori, finendo per attaccarli o – più in generale – a non andare particolarmente d’accordo.
Diversamente, se abituati fin da piccoli a stare con altri cani, animali domestici o bambini piccoli, gli Akbash cresceranno manifestando un forte istinto di protezione.
Grazie al carattere pacato ma diffidente, l’Akbash si dimostra eccellente nel fare la guardia a territori circoscritti, quali villini e case per le vacanze.
Tuttavia soffre all’interno di spazi ristretti, e tende a scappare se i suoi movimenti vengono limitati da reti o recinti poco generosi.
L’Akbash non è un cane facile da addestrare. Per ottenere i risultati migliori è necessario iniziare da subito nel definire il ruolo del padrone.
Si nota in particolare come i cuccioli siano maggiormente ricettivi durante le prime 16 settimane, periodo in cui è opportuno massimizzare gli sforzi.
È importante che il cane impari a vedere il padrone nel ruolo di capobranco. L’atteggiamento non deve essere quindi troppo incline al gioco o permissivo, o si verrà identificati come compagni di gioco.
Inizialmente sarà possibile definire il comportamento dell’animale senza ricorrere alla paura e senza alzare particolarmente la voce.
È preferibile ricompensare l’animale per il comportamento corretto, piuttosto che rimproverarlo per quello sbagliato.
Dopo le 16 settimane il cane diventerà progressivamente meno ricettivo, ma sarà comunque necessario continuare ad addestrarlo mantenendo la propria immagine di capobranco.
È necessario in particolare prestare attenzione a certi comportamenti che tendono a presentarsi in questa razza. Gli Akbash sono aggressivi verso i cani che non conoscono, in particolare verso quelli di grossa taglia.
Sono parecchio sospettosi verso gli altri esseri umani, a meno che non stiano insieme al padrone. Tendono ad essere parecchio irritabili mentre mangiano, un altro motivo per cui è necessario che vedano il padrone come capobranco, e non come loro pari.
L’Akbash è un cane fisicamente molto forte, dotato di un’ottima resistenza e di una massa muscolare importante. Può tenere testa e respingere predatori di vario genere.
È particolarmente atletico e flessibile, capace di scavalcare ostacoli piuttosto elevati e di arrampicarsi senza troppi problemi. Può vivere fino a 12 anni.
Le zampe sono larghe e molto robuste. I polpastrelli sono piuttosto spessi e duri, discretamente elastici. Possono essere sia di colore chiaro che scuro.
Piuttosto ampio, con una cassa toracica che dà profondità. La schiena è molto robusta, con un tronco che si inclina e si inarca lievemente. La costituzione rende evidente la discendenza dal mastino.
Un maschio di Akbash adulto ha una statura compresa tra i 75 e gli 85cm, contro i 70 – 80cm degli esemplari di sesso femminile. I maschi pesano in media intorno ai 55Kg, mentre le femmine si fermano poco oltre i 40Kg.
Volendo fare una proporzione con il resto del corpo, la testa del maschio è più grande rispetto a quella della femmina. È più lunga che larga, con uno spazio discretamente ampio tra le due orecchie.
Le guance sono piatte, piuttosto morbide nella forma.
Il naso può essere marrone scuro o semplicemente nero. Gli occhi spaziano invece dal castano chiaro al castano scuro, mentre le sopracciglia sono bianche.
L’attaccatura della coda è spessa, ma diventa affusolata velocemente. Quando il cane è in una condizione rilassata, la parte finale della coda assume spesso la forma di un uncino, disegnando una curva morbida.
Di contro, quando è emozionato o mentre cammina, l’Akbash arriccia la coda portandola dietro la schiena.
Più il cane è emozionato più la coda viene arricciata, indicando quindi il grado di coinvolgimento emotivo dell’animale.
L’Akbash ha un doppio strato di pelo. Quello più esterno è discretamente rado, ma formato da peli molto lunghi, utili a resistere alle basse temperature e in grado di far mimetizzare il cane all’interno delle greggi.
Il secondo strato è invece molto fitto, denso, compatto. Di solito è quello che si preferisce lasciare agli Akbash che vivono in appartamento.
Solitamente il cane cambia il pelo una volta all’anno.
Gli Akbash sono bianchi. Non esistono eccezioni significative alla regola, se non qualche accenno di grigio intorno agli occhi o alle orecchie.
Ogni gravidanza porta di solito fra i 7 e i 9 cuccioli. I piccoli possono aver bisogno di più di 12 mesi per arrivare alle dimensioni adulte.
È bene abituarli da piccoli alla presenza dell’uomo, qualora si volessero impiegare come animali da compagnia. Durante le prime 13 settimane saranno particolarmente ricettivi all’addestramento e all’apprendimento delle basi comportamentali.
Si consiglia di sfruttare questo periodo al meglio per evitare potenziali difficoltà causate dal carattere indipendente tipico di questa razza.
È possibile, in tal senso, utilizzare ammonizioni verbali e incrementare il tono di voce per far capire al cane di aver sbagliato.
È comunque fondamentale ricompensare il cucciolo con carezze e un tono di voce gentile quando il comando viene eseguito correttamente.
Considerato che si tratta di una razza molto antica, è meno soggetta del normale a numerose malattie. Tra quelle più comuni troviamo displasia dell’anca, ipotiroidismo, cardiomiopatia dilatativa e torsione gastrica.
È raccomandata una dieta a base di carne rossa, abbinata a crocchette di alta qualità. È sconsigliato superare i due pasti al giorno.
Gli Akbash sono cani dal metabolismo lento. Hanno bisogno di fare esercizio fisico con regolarità, o tenderanno a sfogarsi con comportamenti irrequieti e potenzialmente distruttivi.
È importante accorciare le unghie del cane almeno una volta al mese. La pulizia dei denti è cruciale: il consiglio è di occuparsene non meno di una volta a settimana ma, se possibile, l’ideale sarebbe una cadenza quotidiana.
Spazzolare il cane è sempre consigliato, sia contropelo (per rimuovere i peli morti) che seguendone il verso, per massaggiarne la cute.
Gli Akbash non sono molto diffusi in Italia, tanto che l’ENCI indica un solo allevamento. È in Lombardia, ad Abbazia di Albino, in provincia di Bergamo, e viene descritto come allevamento amatoriale.
Gli Akbash non sono particolarmente indicati come cani d’appartamento, in primis per via del particolare carattere. Amano gli spazi aperti, ampi, meglio se in un contesto rurale.
Gli Akbash si comportano diversamente da come ci si aspetterebbe da un cane in tante situazioni. Nel corso dei secoli sono stati addestrati a non inseguire, dunque tendono a non riportare per gioco gli oggetti lanciati dal padrone.