Casetta di legno del randagio rubata: ladri si pentono e la riportano indietro
I ladri si sono portati via la casetta di legno che qualche anima buona aveva realizzato per il cane randagio. Pentiti, l'hanno riportata al suo posto, lasciando anche un biglietto
Pensavano di aver fatto un affare trovando quella bellissima cuccia, magari da rivendere a qualcuno. La casetta di legno del randagio rubata ha sconvolto però la comunità nel quale il cucciolo vive e che si prende cura di lui come può. I ladri, evidentemente pentiti per il gesto fatto, hanno deciso di riportare indietro la casetta del dolce cucciolo. E hanno anche scritto una lettera di scuse per lui.
Rubare è un reato penale, anche nella città di Quito, la capitale dell’Ecuador. Al reato penale, aggiungiamo però anche una motivazione di tipo etico, soprattutto in casi come questi, nei quali la refurtiva appartiene agli ultimi, ai più indifesi.
Manchas è un cane di strada, che vive nel quartiere La Merced, nella parte meridionale della città. Le telecamere di sorveglianza della zona hanno mostrato l’arrivo di un’auto dalla quale due persone sono scese, per portare via dal muro la casetta di legno che di solito ospita il cane.
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Durante la notte qualcuno ha portato via la casa a Manchas. Il randagio vive in quel quartiere da 6 anni. Tutti lo amano, perché fa da guardiano. Nella comunità che si prende cura di lui, il furto della sua dimora ha sollevato molte polemiche, tanto dispiacere e una quantità incredibile di indignazione.
Manchas è tornato a vivere per strada, esposto a ogni tipo di intemperia. I ladri, probabilmente scossi da tanta solidarietà e dalla rabbia dei residenti, si sono messi una mano sulla coscienza. E hanno deciso di riportare indietro la casa a Manchas.
Oltre ad aver riportato indietro la casa del cane randagio, gli hanno anche scritto un biglietto di scuse:
Scusateci! Non sapevamo che la casetta avesse un padrone e volevamo darla a un cagnolino che vive più giù. Torneremo a dar da mangiare al cane. Non volevamo fare del male. Chiediamo scusa!
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