Caratteristiche dell’intelligenza del cane: le curiosità e le cose che bisogna sapere
Caratteristiche dell'intelligenza del cane, studi e ricerche su uno degli aspetti più affascinanti dei nostri amati quattrozampe
Quali sono le caratteristiche dell’intelligenza del cane? Con questo termine si fa riferimento alla capacità di Fido di comprendere il mondo che lo circonda, raccogliendo e memorizzando informazioni su di esso. In parole povere è tutto ciò che forma il suo bagaglio di conoscenze e che, nei fatti, gli consente di risolvere problemi e capire come comportarsi di volta in volta in situazioni specifiche.
Che i cani siano animali intelligenti è indubbio. Quel che li rende speciali e anche diversi da altri animali domestici, come i gatti ad esempio, sono le abilità intellettive hanno ereditato dai loro progenitori, ovvero i lupi. Animali che hanno sempre vissuto in branco e che nel corso dell’evoluzione hanno imparato a riconoscere e comprendere le gerarchie sociali. Ma sono anche quadrupedi che, grazie al successivo addomesticamento, hanno imparato a leggere e decifrare il linguaggio del corpo e i comandi vocali degli esseri umani.
Caratteristiche dell’intelligenza del cane
Tendenzialmente siamo portati a dire che Fido è un animale intelligente basandoci sulla sua capacità di apprendimento. E in effetti in tal senso è davvero un asso, riesce a capire e imparare i comandi e l’educazione impartita dall’essere umano ma basta questo per parlare di caratteristiche dell’intelligenza del cane? Il discorso è ben più ampio e nel tempo è stato oggetto di numerosi studi a opera di esperti del mondo canino.
In realtà la capacità di apprendimento non è indice di intelligenza o abilità intellettive in un amico a quattro zampe. Nella buona riuscita di un addestramento e di un percorso educativo giocano un ruolo importante anche altri fattori, oltre alle capacità del cane in sé. Tanto per fare un paio di esempi, a influire sono le ricompense e il loro corretto utilizzo (rinforzo positivo) e anche la costanza e, in generale, la conoscenza del padrone/addestratore del proprio cane.
Prendiamo come esempio su tutti il Siberian Husky, cane da lavoro dall’aspetto magnifico e perfetto per vivere e operare sulla neve e in condizioni climatiche difficili. L’Husky è una razza canina propensa ad impegnarsi in un’attività, per sua indole. Però su un cane del genere la ricompensa del padroncino non ha un particolare ascendente. Al contrario, quando si tratta di affrontare una situazione pericolosa o catturare piccole prese, riesce ad ingegnarsi in una maniera invidiabile. Mostrando, appunto, un’intelligenza innata che non dipende strettamente dalle capacità del suo padrone.
Cani intelligenti come bambini: un affascinante studio
Lo psicologo Stanley Coren ha effettuato una delle ricerche più interessanti (e discusse) sulla caratteristiche dell’intelligenza del cane. Il professore di psicologia alla British Columbia (Canada) negli anni ha raccolto e continua a raccogliere centinaia di dati sui comportamenti dei cani. Ma a cosa gli è servito tutto questo?
Il professor Coren ha analizzato a fondo tutti i dati raccolti ed è giunto a una conclusione davvero affascinante. Sostiene che l’intelligenza del cane sia molto più sviluppata e complessa di quanto i padroncini credano tano da paragonarla a quella dei bambini di 3 anni. Secondo Coren i cani e i bambini di questa età condividono le capacità aritmetiche di base e sono in grado di apprendere in media 165 parole.
Ma da questo studio il professor Coren ha persino individuato diversi tipi di intelligenza canina, classificandoli in questo modo:
- Istintiva, ovvero quello che ciascun cane è in grado di fare fin dalla nascita;
- Adattativa, cioè quello che un cane impara tramite l’esperienza;
- Funzionale, ovvero quello che un cane può imparare dagli umani (addestramento);
- Spaziale, ad esempio la capacità di un cane di ritrovare la strada di casa.
Questa classificazione, in verità, non è stata acclamata all’unanimità da tutta la comunità scientifica. Molti etologi e studiosi l’hanno fortemente contestata e, inoltre, non sono neanche d’accordo con la classificazione che Coren ha fatto delle razze canine in base alla loro intelligenza.
Intelligenza del cane e capacità di memorizzare parole
Il mondo dei quattrozampe da sempre è oggetto di approfonditi studi, volti proprio a scoprire tutto ciò che riguarda questi fantastici animali. Molti di questi studi e ricerche riguardano proprio le caratteristiche dell’intelligenza del cane. I ricercatori, in sostanza, hanno cercato di valutare le abilità intellettive dei diversi esemplari in base al numero di parole o segni che sono in grado di interpretare e imparare.
La psicologa animale Juliane Kaminski ha attivato un’equipe di esperti per studiare questo aspetto nel Border Collie. In particolare hanno studiato Rico, un esemplare di questa razza che si è mostrato in grado di imparare più di 200 parole. Un vero record per un quattrozampe! La ricerca in questione ha approfondito le capacità di questo adorabile cane e alla fine ha dimostrato che Rico ricordava i nomi degli oggetti anche dopo settimane. In più riusciva a capire frasi come “prendi il calzino”, capendo il senso di ogni singola parola e non come un unico suono o comando.
Betsy e Chaser, due cani formidabili
Il Border Collie è stato oggetto di altri studi sull’intelligenza dei cani. Nel 2008 ricordiamo, ad esempio, la dolce Betsy che ha dato del filo da torcere ai record di Rico. Pensate che la cagnolina è finita addirittura in copertina sul National Geographic Magazine come una vera star. Betsy era in grado di riconoscere, distinguere e capire più di 340 parole diverse. E, come se non bastasse, sapeva associare oggetti e immagini anche se non li aveva mai visti prima.
In tempi più recenti c’è stato un altro studio importante, sempre sui Border Collie. Parliamo della ricerca del dottor Pilley che su questo tema ha pubblicato un interessante libro. Il dottor Pilley, in sostanza, ha studiato le caratteristiche dell’intelligenza del suo cane Border Collie di nome Chaser. Un quattrozampe davvero formidabile che si è mostrato in grado di associare tra loro oltre 1000 parole.
Ma Chaser sapeva fare molto di più. Il suo padroncino ha appurato che riusciva a imparare i nomi di nuovi oggetti per esclusione, quindi ricordando quelli che aveva già memorizzato. Riusciva persino a collegare i nomi ai verbi, come fanno i bambini negli esercizi a scuola. Il dottor Pilley ha concluso la sua ricerca giungendo a un punto fondamentale. Nel suo libro sostiene che Chaser fosse così “intelligente” perché allevato in un certo modo. In particolare ritiene che un cane come il Border Collie sia per sé dotato di fini capacità intellettive, ma che queste emergono maggiormente negli esemplari allevati per la pastorizia. Quelli che, cioè, imparano a lavorare in modo autonomo e lontano dagli umani e quindi riescono ad associare parole, oggetti e azioni tra loro.