Cani vietati al cimitero: sit-in a Viterbo contro il Comune
I proprietari di animali domestici chiedono all'amministrazione comunale di far entrare i cani al cimitero
I cani sono vietati al cimitero a Viterbo e proprietari e animalisti hanno organizzato un sit-in davanti al cancello per chiedere che il regolamento venga cambiato. Il Comune non sembra voler sentire ragioni, ma le associazioni e i comuni cittadini interessati hanno deciso di non smettere di protestare fino a quando la loro voce non sarà finalmente ascoltata.
Le associazioni animaliste e i proprietari di cani chiedono che questi ultimi possano entrare nel cimitero comunale. Il 19 novembre Enpa Viterbo, Pack Walk e Cinghiale Bianco hanno firmato un documento per richiedere all’amministrazione comunale di Viterbo di cambiare il regolamento. Le regole adesso vietano l’ingresso con i propri padroni a San Lazzaro. Da Palazzo dei Priori nessuno ha risposto, così nella mattinata di domenica 1 dicembre 2024 le tre associazioni hanno deciso di manifestare di fronte al cancello di ingresso del cimitero. A mezzogiorno hanno organizzato un sit in.
I cani sono vietati in cimitero a Viterbo. Al sit-in hanno partecipato diversi manifestanti che hanno portato al guinzaglio i loro cani, varcando simbolicamente il cancello d’entrata. Il presidente provinciale dell’Enpa, Mauro Chiarli, ha spiegato per quale motivo hanno deciso di manifestare davanti all’ingresso del cimitero comunale di Viterbo. “Sono passati 4 anni dall’invio della prima pec, c’era Arena come sindaco, in cui richiediamo la fine di questa discriminazione. Anche all’amministrazione Frontini abbiamo inviato due richieste, ma non si muove nulla. Ho visto con i miei occhi un bambino piangere perché la nonna, per paura di una multa, non portava il cagnolino in visita del nonno scomparso“.
I manifestanti si chiedono “perché non permettere anche agli animali di visitare i padroni scomparsi? All’entrata c’è il cartello del divieto che riporta un decreto del 1994. Ho provato a controllare ma non ho trovato neanche la reale esistenza del provvedimento. Noi mettiamo a disposizione un ufficio legale nel caso vengano emesse delle multe. Perché sono illegali. E tra l’altro è un regolamento che va anche contro le leggi europee“.