Cani soppressi senza anestesia e falsi vaccini, sotto accusa un veterinario
Un ambulatorio veterinario nel ravennate è stato messo sotto sequestro durante l'operazione "Balto"
Questa vicenda accaduta nel ravennate ha sconvolto tantissime persone. Molti conoscevano personalmente Mauro Guerra, il veterinario finito al centro di un’inchiesta per somministrazione di falsi vaccini, cani soppressi senza anestesia e senza un valido motivo e altri 27 reati.
Le forze dell’ordine avevano ricevuto diverse segnalazioni e avevano deciso di dare il via all’operazione “Balto” per cercare di fare luce sui fatti segnalati.
Lunedì, 3 maggio 2021, l’ambulatorio del veterinario di Sant’Antonio, è stato posto sotto sequestro. Gli inquirenti sono al lavoro per cercare di capire di più sull’operato del medico.
Mauro Guerra è un veterinario molto conosciuto nel ravennate. Molti dei suoi clienti lo hanno difeso a spada tratta. Su Facebook è addirittura comparso un gruppo, “Io sto con Mauro Guerra” in cui ci sono tanti clienti increduli che si rifiutano di credere alle accuse mosse contro il veterinario.
La vicenda di Balto
Ma cos’è successo e come si è arrivato a tutto ciò? Tutto è partito ad agosto 2020 da un anziano labrador di nome Balto che i proprietari avevano lasciato in cura ad un amico. Ma questa persona, in età avanzata, non aveva garantito al povero animale tutte le cure necessarie. Un agente di polizia di passaggio ha sentito Balto che guaiva stremato nel cortile di casa. Dopo la segnalazione dell’agente, l’animale è stato portato dal veterinario Mauro Guerra che, con l’accordo dei proprietari, aveva provveduto a sopprimerlo. A quanto pare, però, le condizioni del povero animale non sarebbero state così gravi per richiedere l’eutanasia.
Ma c’è di più. Sembrerebbe che l’eutanasia eseguita con un’iniezione di Tanax si sarebbe svolta senza anestesia. Questo avrebbe fatto soffrire inutilmente il povero labrador retriever prima di morire. Dopo la morte di Balto, gli inquirenti hanno scoperto molti altri casi di cani soppressi senza anestesia e hanno aperto un’inchiesta.
I reati contestati
Durante le indagini, le forze dell’ordine hanno raccolto molte prove a sfavore del veterinario. Si tratta di 27 reati che gli vengono contestati e che hanno portato al sequestro dell’ambulatorio veterinario di Sant’Antonio: finti vaccini, cani soppressi senza anestesia e senza valide ragioni, taglio delle orecchie e della coda dei cuccioli, detenzione illegale di farmaci, libretti falsificati, frodi fiscali e tanto altro ancora.
L’eutanasia di Balto è stata, dunque, quella che ha spinto gli inquirenti ad indagare sulla vicenda. Il giudice ha disposto il sequestro argomentando così questa decisione:
Una condotta spietata e opportunistica (…) che viene svolta in contrasto con i principi etici che regolano la professione di medico veterinario, potendo addirittura delinearsi degli aspetti di crudeltà nei confronti dei suoi pazienti (…) Uno scenario che pare affiorare dai lontani e dimenticati albori della scienza medico veterinaria e che si pone a distanze siderali dal livello di professionalità ordinariamente esigibile.
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