I cani sentono il monossido di carbonio nell’aria? Possono avvertirci?
L’olfatto è il senso più sviluppato nei nostri animali domestici, ecco perché i cani sentono il monossido di carbonio nell’aria
I cani sentono il monossido di carbonio? Il loro olfatto straordinario può aiutarci a percepire qualcosa di potenzialmente molto pericoloso e metterci in allarme? Sì, la loro sensibilità, ancora una volta ci stupisce, ma dobbiamo fare alcune precisazioni. In ogni caso, il ruolo del nostro amico a quattro zampe nella nostra vita si rivela di nuovo prezioso.
Basti pensare ai cani molecolari che ci aiutano nelle ricerche delle persone scomparse in seguito alle calamità naturali, agli esemplari da pet therapy o a quelli che ci aiutano nelle operazioni di salvataggio in mare. Spesso Fido interviene dove noi non possiamo, e per questo possiamo solo dirgli grazie.
I superpoteri di Fido
I cani sentono il monossido di carbonio, ma non propriamente loro. Il nostro fedele amico può essere addestrato per rilevare l’allarme che si mette in funzione nel caso di una fuga e avvisarci dell’imminente pericolo. Non si tratta quindi di un particolare ‘superpotere’ legato direttamente alla sostanza in questione. Questo, però, non ci deve far vedere con occhi diversi Bau, rimane comunque un compagno che si preoccupa della nostra incolumità.
Le capacità davvero fuori dal comune, in verità, ci sono e sono altre. I cani possono avvertire i terremoti in largo anticipo, lo stesso succede con gli uragani e con i cambiamenti climatici in genere. Questo dipende dal fatto che i suoi sensi sono talmente sviluppati da percepire ogni minimo mutamento del nostro pianeta: le vibrazioni, i venti. Tutto è un indizio che Fido elabora e se qualcosa lo mette in allarme comincia ad abbaiare.
Ma c’è una buona notizia anche in merito all’argomento oggetto della nostra analisi. Le ricerche scientifiche ci suggeriscono che, comunque, gli animali hanno una percezione maggiore dell’avvelenamento da monossido di carbonio rispetto agli umani.
Se il cane sente sempre freddo, soprattutto durante i mesi invernali, la tendenza è di chiudere le finestre. Se siamo vicino a un garage e c’è una piccola fuga il nostro amico a quattro zampe potrebbe sentirsi male. Infatti, la capacità di resistenza, vista la stazza più piccola rispetto a quella umana, è minore.
L’approccio migliore, quindi, è quello di evitare che il nostro adorato Fido entri nel box auto durante i periodi più freddi, in special modo quando le porte restano chiuse e le auto con il motore acceso. L’ideale, poi, sarebbe quello di avvalersi dell’ausilio di un rilevatore di gas di scarico che copra l’intera abitazione.
I sintomi tipici, campanelli d’allarme
Dobbiamo preoccuparci, soprattutto se sappiamo che l’esposizione a questa sostanza è plausibile, quando il nostro amico a quattro zampe manifesta determinati segnali che possono riguardare questo specifico caso di avvelenamento del cane:
- Debolezza e letargia;
- Difficoltà a coordinare i movimenti;
- Gengive o cute arrossate;
- Disturbi gastrointestinali;
- Agitazione;
- Coda bassa;
- Difficoltà respiratorie;
- Episodi di vomito;
- Collasso.
In tutti questi casi, è bene contattare il proprio veterinario di fiducia – che conosce anche eventuali pregressi clinici e caratteristiche di razza che possono incidere in qualche modo – e fissare una visita di controllo per verificare che non ci sia niente di pericoloso in atto. È opportuno che dal medico ci vada ogni componente della famiglia, dato che l’esposizione al gas potrebbe non avere colpito solo la nostra piccola palla di pelo.
Cenni storici
I cani sentono il monossido di carbonio dai tempi in cui vivevano allo stato brado e casa loro erano le grotte. Adesso, che il rapporto tra bipedi e quadrupedi è diventato sempre più simbiotico e Fido fa parte della famiglia a tutti gli effetti, con un ruolo da vero e proprio coinquilino, il problema si ripresenta.
Il riscaldamento, i garage con all’interno le auto sono tutti potenziali pericoli se il sistema di areazione non è tale da ripulire l’ambiente dall’eventuale presenza di sostanze nocive. Più si è piccoli, più l’avvelenamento è rapido, quindi a rischiare di più sono i nostri amici a quattro zampe e i bambini.
Le scoperte scientifiche
Gli studi clinici hanno dimostrato in diverse occasione la correlazione tra stazza (o statura) e intossicazione da monossido di carbonio. A volte sono sufficienti dieci minuti perché la salute di coloro a cui vogliamo bene sia messa in pericolo. Se i livelli superano il 25% della saturazione sanguigna, lo specialista consiglierà l’ossigenoterapia per cercare di arginare gli effetti dell’inalazione. Una persona o un animale che devono rimettersi in forze dopo una esperienza simile, è bene che sriano a riposo e limitino l’esercizio fisico.
I cani sentono il monossido di carbonio più di noi esseri umani. La difficoltà sta nel fatto che si tratta di una sostanza inodore, incolore e che non provoca veri e propri sfoghi cutanei o problemi polmonari acuti. L’avvelenamento da monossido di carbonio, dunque, non è immediato da individuare e gli effetti di una diagnosi tardiva potrebbero essere anche di una certa entità, se non addirittura letali. A tal proposito ecco cosa succede nel caso dell’accoppiata cane e monossido di carbonio è talmente prolungata da provocare un’intossicazione.
Questo particolare gas, nella fattisecie diminuisce la nostra capacità di inalare ed espellere l’ossigeno. Attacca il sangue e l’apparato respiratorio. Insomma non è certo una situazione da sottovalutare o prendere sottogamba. Meglio prevenire il problema con gli strumenti che la tecnologia, per fortuna, ci mette a disposizione.
Possibili rimedi
Se anche soltanto sospettiamo che questa sostanza in potenza tanto pericolosa possa essere in circolo, procediamo immediatamente con l’evacuazione di tutti gli attori in gioco, quadrupedi o bipedi che siano. Per precauzione, accertiamoci sempre che il forno, lo scaldabagno, il camino e il garage siano adeguatamente ventilati. Inoltre, chiamiamo un tecnico specializzato per un controllo annuale.
Facciamo attenzione anche che un eventuale contenitore di cherosene sia conservato in maniera tale da non essere un pericolo per nessuno. A dover essere garantiti, lo abbiamo già detto, devono essere soprattutto i cuccioli (di cane e di uomo). In ultimo, meglio evitare i riscaldamenti al propano e che la cuccia del nostro adorato Fido sia nel box auto. Insomma, basta qualche piccolo accorgimento per evitare che una giornata invernale apparentemente tranquilla si trasformi in tragedia. Per qualsiasi dubbi o incertezza, chiediamo un consulto al veterinario di fiducia.