Cani rinchiusi in un garage picchiati: cittadini lo accusano, ma non ci sono prove

I residenti lo accusano di tenere rinchiusi dei cani che maltratta nel suo garage, ma non ci sono prove a sostegno della tesi

I residenti accusano un uomo di Ostia di tenere dei cani rinchiusi in un garage, dove verrebbero picchiati di continuo. Nonostante le accuse mosse contro anche da associazioni animaliste, non ci sarebbero prove sufficienti per poter incriminare questa persona. C’è chi si chiede se sia tutto vero o come faccia questa persona a poterla fare franca.

Cane triste
Fonte foto da Pixabay

Il caso di M., un uomo di 60 anni di Ostia, ha sollevato forti polemiche tra i residenti del quartiere. Da tempo alcuni vicini lo accusano di maltrattare i suoi cani, tenendoli rinchiusi in un garage. La situazione è esplosa il 23 gennaio 2025, quando alcuni passanti hanno raccontato di aver udito colpi e lamenti provenire dal box, sospettando che l’uomo stesse picchiando uno degli animali. Secondo i testimoni, il rumore di bastonate e i guaiti del cane erano inequivocabili. Alcuni di loro hanno provato a fermarlo urlando, ma dopo una breve pausa i suoni sono ripresi.

Non essendo riusciti a filmare la scena, i residenti hanno contattato le forze dell’ordine. Da quel giorno, la polizia, i carabinieri e i veterinari della Asl hanno effettuato sopralluoghi per verificare la situazione, ma non hanno trovato prove concrete di maltrattamenti. Il cane, infatti, si trova ancora con il proprietario. Non tutti credono alle accuse. Alcuni vicini affermano di non aver mai visto l’uomo picchiare gli animali. Tuttavia, il caso ha scatenato reazioni sui social e M. ha deciso di lasciare la sua abitazione portando con sé il cane.

L’attivista per i diritti degli animali Enrico Rizzi è intervenuto, raccogliendo testimonianze e parlando con gli abitanti del palazzo. Durante un’ispezione nei garage ha notato un cartello in cui M. afferma di avere il permesso della Asl, dal 2019 per tenere i cani nel box. Tuttavia, secondo le guardie zoofile, ciò non è consentito dalla legge. Rizzi ha esortato i condomini a rivolgersi all’amministratore per trovare una soluzione definitiva. Se emergeranno prove concrete, chiederà il sequestro dell’animale.

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