I cani riconoscono i volti?
Fido è il migliore amico dell’uomo: lo dice il nome, e lo dimostra in mille modi diversi. Ma i cani riconoscono i volti dei loro padroni?
I cani riconoscono i volti? Una cosa è certa: sono i primi a sentire il nostro arrivo, già dal portone del palazzo; partecipano alla nostra allegria e ci consolano se siamo tristi; ci accolgono come se non ci vedessero da anni quando in realtà siamo stati lontano da casa appena trenta minuti.
La fama di udito e olfatto li precede, ma come sono messi a vista? La usano come strumento di riconoscimento; ed è proprio questo senso che analizzeremo adesso. Vediamo se è altrettanto sviluppato rispetto agli altri due.
Il riconoscimento dei volti nell’uomo
Noi umani riconosciamo i volti attraverso l’ausilio del cervello, in modo veloce e il più delle volte efficace. È un processo legato alla memoria a lungo termine, falsamente selettiva. Dipende dall’anatomia: abbiamo una zona specifica della corteccia temporale dedicata a questa funzione.
Che la nostra memoria sia falsamente selettiva lo dimostra il fatto che il nostro cervello non è abituato a distinguere i volti dei giapponesi, per esempio; e questo perché per i nostri antenati non è mai stato molto importante riconoscere un giapponese dall’altro e, a eccezione di alcuni casi, nemmeno per noi. Negli amici bipedi poi esiste un disturbo relazionato alla difficoltà di riconoscere i volti: la prosopagnosia.
E come funziona per i cani?
Come funziona la memoria canina? Sappiamo già che è in grado di riconoscere i fratelli, i genitori anche dopo tanto tempo (questo se la fase di prima socializzazione è andata bene); e riconosce i cani della propria razza (più o meno).
I cani riconoscono i volti attraverso un comportamento sociale avanzato che dimostrano nei nostri confronti. Solitamente ci guardano dal basso e, se li fissiamo per qualche secondo, piegano la testa verso un lato, come se ci stessero chiedendo che cosa vogliamo.
Da un punto di vista evolutivo, c’è una teoria secondo la quale – nel corso della storia – gli esemplari con una maggiore capacità di riconoscere i volti umani avevano un netto vantaggio in caso di minaccia. Saper identificare la persona che si prendeva cura di loro e distinguerla da chi li trattava male probabilmente aumentava la loro possibilità di sopravvivenza, e quindi di riproduzione.
Cosa dice la scienza?
I cani riconoscono i volti, lo dice la scienza. Studiando i loro movimenti oculari, siamo riusciti a scoprire che il nostro amico a quattro zampe riesce a distinguere i volti conosciuti da quelli sconosciuti, e tra loro il nostro: il più importante, quello del capobranco.
Alcuni ricercatori hanno scoperto che un cane presta maggiore attenzione al suo padrone quando ha la faccia scoperta rispetto a quando la nasconde. Inoltre ha due aree del cervello atte al riconoscimento facciale:
- La corteccia temporale: secondo il tracciato della risonanza magnetica è una zona preposta a questo compito, che registra un aumento dell’attività cerebrale quando gli occhi di Fido sono impegnati a riconoscere una faccia, rispetto a un oggetto;
- Il nucleo caudato: un’area del cervello strettamente relazionata alla ricompensa. L’ipotesi, quindi, è che i cani interpretino il riconoscimento facciale come un rinforzo positivo.
Noi non avevamo dubbi: il nostro amico a quattro zampe ci riconosce e ci dimostra tanto amore incondizionato; adesso però abbiamo delle prove scientifiche a supporto, il che non guasta.