I cani riconoscono i genitori?
Tanto è stato detto sulle capacità di socializzazione di Fido, ed è proprio su questa che si basa il fatto che i cani riconoscono i genitori. I dettagli
I cani riconoscono i genitori, così come gli altri membri della famiglia (umani inclusi) perché alla base ci sono anni di evoluzione della specie e di convivenza con simili e bipedi.
Il fatto che li riconoscano come parte integrante di un nucleo parentale, definiamolo così, dipende dal tipo di interazione sviluppata durante i primi mesi di vita. Ma scopriamo perché.
La socializzazione durante i primi mesi
La mamma (qualche volta insieme al papà) è il primo essere vivente – fratelli nel liquido amniotico esclusi – con cui il nostro adorato cucciolo interagisce appena nato.
L’odore materno è il primo che sente, il suo latte è il primo sapore che prova. Il legame è subito simbiotico, se non ci sono altri fattori comportamentali fuori dalla norma a disturbare questo processo.
La socializzazione, tra i due e i quattro mesi di vita, determina i legami. Se i cani riconoscono i genitori dipende da quello che succede durante questo primo periodo.
Qualora Fido dovesse essere allontanato della madre in maniera traumatica e prematuramente, e magari il padre nemmeno sa chi sia, i suoi rapporti futuri verranno segnati; e saranno diversi da quelli di chi invece ha vissuto correttamente tutte le fasi della propria crescita, con gli affetti familiari vicini.
Il potere dell’olfatto
Che il senso dell’olfatto sia tra i più sviluppati tra quelli canini è un fatto noto. Ed è proprio grazie a lui che i cani riconoscono i genitori, anche una volta diventati adulti.
Il nostro amico a quattro zampe sa che arriviamo a casa soprattutto per via del nostro odore, e del suo udito.
Anche a distanza di anni, con il suo fiuto da segugio, può ricordare di aver già interagito con umani o altri esseri viventi, madre e padre compresi.
Tuttavia all’olfatto dovrà aggiungersi anche la memoria di una convivenza passata. Alcune ricerche hanno cercato di rispondere al quesito circa una possibile comunicazione visiva tra pelosi. Già si sa che il cane è in grado di riconoscere il volto del proprio padrone: grazie alla cosiddetta memoria utile. L’ipotesi che possa riconoscere i propri simili a prima vista è davvero molto affascinante.
Questione di sopravvivenza
Il processo di identificazione è fondamentale nella vita dei nostri amici a quattro zampe. Saper distinguere amici e nemici è una questione di sopravvivenza, di protezione del cibo. E lo è soprattutto in tenera età: se i cani riconoscono i genitori hanno un arma di difesa in più.
Tutto viene ereditato dai processi di socializzazione a cui ogni peloso a quattro zampe si sottomette e che, inevitabilmente, comportano l’assunzione di qualche rischio.
Per esempio, la convivenza pacifica tra due cani nella stessa casa dipenderà dalle capacità di gestione del capobranco (il padrone). In questo caso è proprio vero: vale la prima impressione, ed è importante che non sia negativa al fine di evitare gelosie e paure.
Questione di chimica
I cani riconoscono i genitori attraverso tre elementi chiave. Prima di tutto c’è l’olfatto (attingendo alla memoria della socializzazione), poi alcune sostanze chimiche degli organismi e, infine, determinati atteggiamenti e gesti.
Per far sì che questo legame duri per sempre, indipendentemente da quanto gli eventi della vita li possa portare lontani, è importante che nei primi mesi di vita non vengano rotti gli equilibri naturali che si vengono a creare.
Il legame con la madre, comunque, è diverso da quello con il padre: i cani maschi generalmente – ma ci sono delle piacevolissime eccezioni – non hanno un grande istinto paterno, anzi può capitare anche che i rapporti non siano del tutto sereni. Quindi, se si ha la fortuna di poter fare stare insieme tutta la famiglia, bisogna avere un’attenzione in più ed essere sicuri che tutto fili liscio.