I cani riconoscono i fratelli?
Fido è socievole e vive a stretto contatto con il branco (esseri umani compresi). I cani riconoscono i fratelli come i loro amici bipedi? Vediamo
Tendiamo sempre ad antropomorfizzare i nostri amici a quattro zampe: comportamenti, espressioni; troviamo delle somiglianze ovunque, a volte a ragione, altre volte no. Ma i cani riconoscono i fratelli, c’è una somiglianza con l’uomo in questo?
La memoria canina ha delle similitudini e delle differenze con noi esseri umani. I cani riconoscono i fratelli, così come succede con i genitori? Cercheremo di dare una risposta esauriente a una delle domande più frequenti tra chi ha un peloso per amico.
I cani sono mammiferi
Uomo e quadrupede sono entrambi dei mammiferi, che per giunta vivono a strettissimo contatto gli uni con gli altri ormai da moltissimi anni. Questa convivenza ha sicuramente influito sull’evoluzione di Fido, e non solo dal punto di vista alimentare.
Si dice che cani e padroni finiscono per assomigliarsi, proprio perché condividono casa e stile di vita. Questa affermazione non ha basi scientifiche e va presa per quella che è: l’ennesimo tentativo da parte dell’uomo di trovare similitudini con il suo migliore amico a quattro zampe.
Una mamma riconosce i propri cuccioli e viceversa, lo abbiamo già appurato, anche a distanza di anni; e gli amici a quattro zampe riconoscono gli esseri umani, ma i cani riconoscono i fratelli, distinguono il legame di sangue?
I cani e il rapporto tra fratelli
Convivono a stretto contatto durante i primi mesi di vita, condividono quindi uno dei momenti formativi e di socializzazione più delicato e importante per uno sviluppo psicofisico corretto.
Se i cani riconoscono i fratelli dipenderà proprio da cosa accadrà in questa prima fase sulla terra. Ci sono delle differenze sostanziali tra chi è stato separato dalla propria famiglia prematuramente e tra chi invece ha vissuto a stretto contatto con tutto il nucleo familiare.
I cuccioli che stanno insieme o si vedono regolarmente per i primi quattro mesi di vita – e non vengono separati prima delle 16 settimane – si riconoscono da adulti, certamente fino a qualche anno: se i fratelli infatti raggiungono i sei o sette anni senza rivedersi, potrebbero anche avere difficoltà a riconoscersi. E qui centra anche il funzionamento della memoria.
L’incesto è un tabù?
I cani riconoscono i fratelli, ma l’accoppiamento è possibile o no? Fino a qualche tempo fa era considerato un tabù, a cui si associavano delle ripercussioni terribili; oggi invece è una pratica molto diffusa, soprattutto negli allevamenti di cani di razza.
I genetisti americani però parlano di “diversità genetica” per un allevamento di qualità, che metta al primo posto la salute dei cani. La verità, come spesso accade, sta nel mezzo. La consanguineità in è un’arma a doppio taglio. Non crea patologie, né trasforma meticci in cani di razza, ma si limita a fare emergere velocemente tutto ciò che c’è nel patrimonio genetico.
Permette quindi di portare alla luce geni recessivi che potrebbero restare allo stato latente per generazioni e generazioni. Al momento della creazione di una razza, l’accoppiamento in strettissima consanguineità facilita la selezione perché permette di far emergere tutte le caratteristiche che un soggetto trasmette (positive e negative), e di selezionare i cuccioli che hanno caratteristiche uguali ai genitori.
I cani sono animali da branco
Se facciamo incontrare dei fratelli o parenti stretti dopo un’assenza, tutti gli umani coinvolti probabilmente cercheranno segni di riconoscimento e amore familiare e spesso li troveranno.
Abbiamo visto che i cani riconoscono i fratelli, ma d’altra parte sono molto sociali: di solito adorano incontrare altri cani, andarci d’accordo e giocare con loro, quindi se i cani imparentati sembrano divertirsi molto insieme, probabilmente non sarà solo perché sono consanguinei.