Cani randagi mandati a vivere su un’isola: un esperimento terribile

La Turchia nel 1910 ha deciso di mandare a vivere i cani randagi su un'isola, in un esperimento considerato ancora oggi terrificante

Era il 1910 quando la Turchia ha avuto un’idea terrificante. Ha preso dei cani randagi e li ha portati a vivere su un’isola, per toglierli dalle strade di Istanbul, principalmente. Un esperimento terribile che si è rivelato fallimentare sotto diversi punti di vista. Anche oggi il Paese è alle prese con la lotta contro il randagismo con soluzioni che spesso sollevano polemiche da parte delle associazioni animaliste.

Cani randagi isola
Fonte foto da Pixabay

Istanbul ha sempre avuto un rapporto particolare con i suoi cani randagi: gli abitanti se ne prendono cura, ma spesso le autorità prendono iniziative che fanno storcere il naso a tanti animalistoi. Agli inizi del XX secolo, in nome della modernizzazione, si è verificato uno degli episodi più oscuri della storia della città. Nel 1910, il sindaco di Istanbul, Suphi Bey, ha dato l’ordine di avviare una massiccia operazione per eliminare i cani randagi dalle strade per portarli su un’isola. Più di 80.000 animali sono stati catturati e deportati sull’isola deserta di Sivriada, una landa arida e priva di risorse. Qui le autorità hanno abbandonato i cani senza cibo né acqua, condannati a una morte lenta e dolorosa.

Nonostante gli sforzi dei cittadini, che hanno cercato di nascondere e proteggere i cani, non hanno potuto salvare la maggior parte degli animali. Le urla disperate dei cani, udibili fino alle rive della città, sono diventati il simbolo di una sofferenza atroce. Molti sono morti di fame, altri hanno trovato la morte annegando nel mare tentando di fuggire e alcuni hanno uccisi altri cani per sopravvivere. Questo evento, noto come il massacro di Sivriada, ha lasciato una ferita profonda nella memoria degli abitanti di Istanbul. Secondo alcuni tale crudeltà così estrema ha scatenato la collera divina, portando sventure come le Guerre Balcaniche e la Prima Guerra Mondiale.

Cani senza padrone
Fonte foto da Pixabay

Oltre un secolo dopo, gli attivisti per i diritti degli animali hanno eretto un monumento in memoria dei cani di Sivriada, un monito per non dimenticare mai questo capitolo di crudeltà. L’isola ha un soprannome Hayırsızada, “l’isola infausta” e rimane un simbolo delle conseguenze della disumanità verso gli animali.

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