30 cani militari abbandonati all’aeroporto di Kabul dall’esercito statunitense, si preparano a tornare a lavoro
Questi cani militari sono stati abbandonati dall'esercito statunitense all'aeroporto di Kabul dopo l'arrivo delle truppe talebane
Il 30 agosto 2021, le truppe degli Stati Uniti d’America sono partite dal territorio afghano, dov’erano stabili da 20 anni. Nel tornare a casa hanno dimenticato qualcosa di molto importante… o meglio, qualcuno. All’incirca 30 cani militari sono rimasti bloccati all’aeroporto di Kabul, dopo il ritorno al potere dei talebani in Afghanistan. Erano soli e abbandonati a loro stessi, chiusi nei loro trasportini.
É grazie a Hewad Azizi, un dipendente di una società responsabile della sicurezza aeroportuale, che i cani sono salvi. Non appena l’esercito americano è andato via, Azizi ha deciso di prendersi cura di quei poveri cani. Gli animali sono tutti militari specializzati; la maggior parte di loro è addestrata nel ritrovamento e nel riconoscimento di materiale esplosivo. “Quando ho visto i soldati statunitensi partire, sono venuto a salvare i cani” ha raccontato l’uomo.
Dei 30 cani abbandonati, metà erano nell’area gestita dalle forze armate americane, mentre l’altra metà in aree gestite dall’ex forza di sicurezza afghana. I cani li hanno presi in custodia Azizi e i suoi colleghi e stanno preparando la squadra cinofila alla riapertura dell’aeroporto. I cani sono dunque pronti a tornare a lavoro; si spera che riescano a lasciarsi alle spalle l’abbandono subito da parte dei militari americani.
L’associazione per la difesa degli animali, la PETA, ha accusato direttamente gli Stati Uniti di aver abbandonato decine di cani; inoltre ha invitato il presidente Biden a rimpatriare gli animali, ma il Pentagono ha negato tutto sostenendo che le fotografie non ritraggano animali sotto la responsabilità dell’esercito statunitense. “Contrariamente a rapporti imprecisi, l’esercito degli Stati Uniti non ha lasciato i cani in gabbia all’aeroporto internazionale di Hamid Karzai, e in particolare non i cosiddetti cani militari“, ha affermato il portavoce del Pentagono John Kirby.
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