Cani da punta: quali sono le caratteristiche di questi cani da caccia?
I cani da punta, conosciuti anche come cani da ferma, sono dotati di grande fiuto e hanno una naturale propensione al rapporto con l'uomo
Nell’attività venatoria i cani da punta svolgono un ruolo fondamentale, specialmente nella caccia alla cosiddetta selvaggina da piuma.
Conosciuti anche come cani da ferma, sono razze specializzate non nell’inseguimento ma nella segnalazione della preda al cacciatore.
Queste razze sono classificate dalla FCI – Fédération Cynologique Internationale nel Gruppo 7 e a loro volta sono suddivise in tre sottogruppi in base alla provenienza.
Sono più di 30 razze distinte in cani da ferma continentali di provenienza italiana, cani da ferma continentali di provenienza europea e cani da ferma provenienti dal Regno Unito.
I cani da punta possiedono delle caratteristiche morfologiche ben precise oltre a un temperamento che li rende facilmente addestrabili.
Altra peculiarità di queste razze è la propensione al rapporto con l’uomo, indispensabile in questo tipo di caccia che richiede un grande feeling tra cane e cacciatore.
Quella “posa plastica” che segnala la preda
I cani da punta o da ferma sono tutte razze canine la cui selezione ebbe inizio dopo l’avvento delle armi da fuoco.
Inizialmente la caccia, nata per il sostentamento dell’uomo, prevedeva un maggiore contatto con la preda ovviato dall’utilizzo di arco e frecce.
Ma con le armi da fuoco la caccia ha assunto dei connotati completamente diversi perché il cacciatore spara, appunto, a distanza.
Perciò gli occorre che il cane sia in grado di individuare, tracciare e avvicinare la preda in modo silenzioso e che la segnali senza farla fuggire.
E infatti i cani da punta – da cui tra l’altro deriva la parola pointer che identifica una delle razze di questo tipo – quando devono segnalare la preda si bloccano in una particolare posa che fa capire al cacciatore in che direzione puntare.
Il cane dunque è addestrato per seguire innanzi tutto le tracce olfattive e completa l’azione fermandosi con il muso proteso in direzione dell’animale e con il corpo ben eretto con una zampa sollevata.
La ferma, in realtà, non è mai uguale e ciascun cane ha un modo specifico di segnalare le prede.
Ci sono cani da punta che si fermano a una distanza maggiore mentre altri, ad esempio, non si bloccano in posizione eretta ma strisciano per terra con le zampe anteriori all’indietro.
Come anticipato, i cani da ferma o da punta sono impiegati principalmente per la caccia alla selvaggina da piuma, quindi di galliformi come pernici, quaglie, fagiani, anatre e starne, ma alcuni di loro, in particolare i Setter, eccellono nella caccia alle beccacce.
Indole e temperamento dei cani da punta
Sebbene ogni singola razza abbia le proprie specificità, tutti i cani da punta sono accomunati da caratteristiche ben precise che concorrono alla buona riuscita dell’attività di caccia.
Innanzi tutto sono tutti cani dal temperamento docile e obbediente, dotati di grande intelligenze e per questo facili da addestrare.
Si tratta di razze che hanno una innata predisposizione al rapporto con l’essere umano e per questo creano un legame indissolubile con il padrone.
Naturalmente, come sempre, il padrone/cacciatore deve essere in grado di addestrare alla perfezione il cane affidandosi alle sue conoscenze sulla specifica razza.
Occorre un uomo di polso e che sia autorevole, non autoritario. Questi cani non amano le urla né le imposizioni, con queste si ottiene l’effetto contrario e l’addestramento non va a buon fine.
L’ideale sarebbe iniziare l’addestramento sin da cucciolo se abbiamo intenzione di impiegare il cane per l’attività venatoria.
L’addestramento, inoltre, deve essere mirato al lavoro di gruppo perché in genere i cani da ferma lavorano in muta, vale a dire con altri cani.
Devono quindi imparare a rispettare i ruoli e le gerarchie del branco per collaborare con gli altri cani e determinare, di fatto, la buona riuscita della battuta di caccia.
Non è raro che le razze di cani da punta siano scelte per la compagnia in casa e la spiegazione si trova proprio nel loro temperamento.
Si tratta di cani che socializzano con tutti i membri della famiglia, pur restando devoti al padrone che eleggono come umano “preferito”.
Vivono bene in famiglia e si adattano all’ambiente domestico sempre a patto che vengano rispettate le sue esigenze di gioco e movimento.
Ricordiamo che tutti i cani da caccia sono istintivamente energici e vitali e hanno bisogno di sfogare tali energie per stare bene ed essere felici.
Caratteristiche fisiche
Oltre ad avere un ottimo temperamento, i cani da ferma rispondono ad alcune caratteristiche fisiche specifiche.
Ovviamente ciascuna razza è un mondo a sé ma è innegabile che tutti questi cani siano dotati di una particolare conformazione fisica.
A una prima occhiata generale (basta guardare la classificazione FCI) possiamo notare che si tratta di cani di taglia media con un fisico muscoloso ma asciutto e agile.
È essenziale, del resto, che questi cani si muovano in modo silenzioso tra l’erba alta o l’acqua senza far fuggire la preda.
Questa particolare conformazione fisica fa sì che siano anche cani dotati di un’ottima resistenza e in grado di lavorare per molte ore al giorno senza mai stancarsi.
Se il cane si stancasse nel bel mezzo di una battuta di caccia e distogliesse l’attenzione dalla preda facendosi i fatti propri, non sarebbe un buon cane da caccia.
Inoltre la maggior parte di questi cani hanno un mantello ruvido, in genere corto ma spesso semi-lungo, che li protegge dal freddo e gli consente quindi di lavorare anche nelle condizioni climatiche più ostili.
Le razze di cani da punta più diffuse
I più celebri cani da punta sono senza dubbio i Setter, in particolar modo il Setter inglese che viene impiegato in tutta Europa per la caccia agli uccelli.
Il Setter Inglese ha moltissime qualità che lo rendono un eccellente cane inglese da caccia oltre che un ottimo cane da compagnia.
È dolce e affettuoso, lega tantissimo con il padrone al punto di diventare quasi la sua ombra e, in più, sa lavorare bene in muta.
Come tutti i cani da caccia è attivo ed energico, perciò è necessario addestrarlo per bene per incanalare queste sue energie nel lavoro.
In Italia il Setter Inglese è il più diffuso ma gli altri due membri della “famiglia”, ovvero il Setter Irlandese e il Setter Scozzese o Gordon, non sono meno validi nell’attività venatoria.
Tra i cani da punta non possiamo tralasciare il Pointer inglese, il cui nome tra l’altro deriva dal verbo to point che significa proprio “puntare”.
Il Pointer è un vero e proprio cecchino che riesce a individuare anche le prede più difficili senza mai perderle d’occhio.
Ha un fiuto eccezionale e può essere addestrato anche per il recupero delle prede, non solo per seguirne le tracce o segnalarle.
Ma il “padre” di tutti i cani da ferma è il Bracco Italiano, un cane dalle origini antichissime che nell’immaginario collettivo resta il cane da caccia per eccellenza.
Una macchina da guerra dal fisico massiccio e robusto, in grado di lavorare per ore senza mai battere ciglio.
Anche lo Spinone Italiano è un cane da ferma molto apprezzato non solo in Italia ma anche in Regno Unito e nei Paesi scandinavi.
Tra i cani di provenienza francese possiamo citare l’Épagneul Breton, il più piccino tra i cani da punta, celebre per sdraiarsi sul terreno quando punta la preda.