I cani di Chernobyl hanno la possibilità di vivere in America
I cani di Chernobyl hanno la possibilità di vivere in America, salvare i poveri cuccioli che vivono in quella zona ora è possibile!
Dal lontano 1986 ad oggi di tempo ne è passato, ma l’argomento riguardante Chernobyl è sempre di moda, sia perché è stata la catastrofe nucleare più grande mai provocata dall’uomo, sia perché gli effetti di quel 26 aprile 1986 ancora si fanno sentire, anche sui cani che purtroppo ancora presidiano la zona.
Si, perché per loro, quella trappola radioattiva, si è tramutata in una zona riservato allo svago e al gioco, ma non solo per loro, anche per le generazioni precedenti era cosi.
A differenza di prima però, oggi si è creata una sensibilizzazione tale sul tema, che si cerca di salvare quante più vite possibili nelle zone circostanti a Chernobyl.
Vicino l’epicentro della catastrofe nucleare, c’è una città, o meglio, c’era una città: Pripyat. Ciò che rimane di questa desolata città fantasma sono ormai solamente le vecchie strade e i vecchi edifici, non solo, vivono qui anche una miriade di cani, figli delle generazioni che hanno vissuto sulla propria pelliccia il famoso disastro.
Fino ad oggi quei cani non hanno mai avuto la speranza di abbandonare quei luoghi desolati e radioattivi, ma con la catena di aiuti che in questi anni si sta mobilitando, si è invertito il trand.
È nato il CFF, un’istituzione per aiutare chi è stato colpito dal disastro di Charnobyl, che raccoglie fondi per finanziare interventi chirurgici e trattamenti contro il cancro.
Non solo, il CFF aiuta anche i cani randagi della zona di Pripyat, con delle sterilizzazioni, e il prelevamento di cuccioli che verranno preparati all’adozione, per vivere un futuro migliore.
Natalia Melnichuk, una volontaria che da bambina ha visto con i propri occhi gli effetti delle radiazione causate dal disastro, oggi aiuta proprio grazie a queste adozioni, che garantiscono la felicità dei cuccioli e sicuramente di chi li adotta.
Molti di questi cani “salvati” vengono adottati negli Stati Uniti, dove c’è una grande richiesta a causa della loro fama di cani provenienti da Chernobyl; addirittura un uomo in Ohio ha adottato 14 cani provenienti dal suolo ucraino, un numero impressionante che però certifica quanto di buono si è fatto e si potrà ancora fare.