Cani adulti, emergenze comuni: quali sono e come si possono affrontare
La salute del nostro adorato Fido viene prima di tutto. I cani adulti devono fare i conti con alcune emergenze, alcune più comuni di altre. I dettagli
Il benessere del nostro amico a quattro zampe è per noi prioritario, a 360 gradi. Prendersi cura di cani adulti vuol dire fare i conti con emergenze di un certo tipo, più comuni di altre. Adottare un peloso, infatti, non significa soltanto riservargli l’affetto e le coccole che richiede (fosse per lui durerebbero 24 ore al giorno), ma si tratta di una responsabilità ben più grande.
Oltre a riservargli un ambiente a misura di quadrupede, dobbiamo pensare alle visite periodiche dal veterinario, ai richiami delle vaccinazioni, all’applicazione dell’antiparassitario con regolarità e a tanto altro. Non ultima l’alimentazione, che è lo specchio della sua salute. Se Fido mangia sano, avrà più possibilità di vivere a lungo e di stare bene. Insomma si tratta di un impegno importante e che ci impegna completamente.
L’ansia da separazione
Per i cani adulti ci sono emergenze più comuni di altre e che richiedono una dedizione totale. Adottare, per quanto sia un gesto più che nobile, non va fatto sull’onda dell’entusiasmo, ma deve essere una scelta ponderata e che avrà delle ripercussioni sulla nostra vita fino a quando la morte (speriamo il più tardi possibile) non ci separi dal nostro fedele amico. Sono tanti i momenti indimenticabili, ma non sono l’unico aspetto da prendere in considerazione.
Le passeggiate di ogni giorno sono molto impegnative, un appuntamento che non possiamo saltare a prescindere dalle nostre giornate pesanti e dal clima che troviamo all’esterno delle mura domestiche. Giocare e passare del tempo insieme, poi, non è un aspetto di poco conto.
Il nostro adorato peloso deve incanalare correttamente le proprie energie per mantenere l’equilibrio psicofisico. Inoltre, non ama particolarmente la solitudine: nei casi più gravi, si arriva a parlare di ansia da separazione nel cane. Non portiamolo a casa con noi se non siamo certi di avere tutte le risorse – materiali ed emotive – per trattarlo come merita. A tal proposito, potrebbe tornare utile conoscere le razze più soggette a questo tipo di disturbo.
L’adozione è un impegno, il cane traumatizzato
L’adozione è sinonimo di cura e prevede di dover fronteggiare anche delle emergenze, proprio perché implica diverse attenzioni da dare alla nostra piccola palla di pelo. Non si tratta di una decisione da prendere a cuor leggero, perché cambierà almeno due vite: la nostra e quella dell’esemplare che sceglieremo e che porteremo a casa con noi per sempre.
A tal proposito, vale la pena ribadire quanto sia importante andare al canile e donare un po’ di felicità a qualcuno costretto in una gabbia un metro per un metro e che ormai ha perso le speranze di poter avere di più da una vita che con lui è stata davvero ingiusta. Un cane randagio, che ha passato la vita per strada o in un box porta con sé anche delle conseguenze fisiche di una certa entità.
Non dimentichiamo, inoltre, che adottare un cane traumatizzato richiede un po’ di pazienza in più. Ogni giorno deve fare i conti con il proprio passato – che noi spesso non possiamo conoscere – e non si tratta di un’esperienza semplice da affrontare. Facciamogli capire che con noi è al sicuro, che può fidarsi e che non gli succederà mai più nulla di male. Deve sapere che, qualsiasi cosa gli capiti, noi saremo sempre al suo fianco.
La prevenzione in primis, gli accessori
Già lo abbiamo detto: l’ambiente casalingo deve essere pensato anche a misura di Fido. Oltre alle ciotole per l’acqua e il cibo sempre pulite, non dimentichiamo di acquistare una pettorina e un guinzaglio comodi per la sua stazza; di preparargli una cuccia confortevole e calda e di riservargli un luogo che possa identificare come il proprio rifugio quando ne ha bisogno. A tal proposito, potrebbe tornare utile sapere come abituare il cane al kennel.
In questo modo non lo vedrà come una gabbia dove viene messo per i viaggi e basta, ma come una zona di comfort, dove c’è la sua coperta preferita e i giochi con cui si diverte di più. I cani adulti, tra le emergenze più comuni, infatti, devono fare i conti con disfunzioni psicologiche e fisiche. Se cerchiamo di prevenire qualsiasi tipo di disagio, siamo già a metà dell’opera.
Ogni esemplare ha bisogno dei propri accessori, in base all’età, alla stazza e alle condizioni fisiche. Parliamo sempre con il veterinario di fiducia – che conosce anche pregressi clinici e caratteristiche di razza – se notiamo qualcosa che non va o se abbiamo la necessità di un consiglio per migliorare le condizioni in casa del nostro amico a quattro zampe. Inoltre, tra gli accessori previsti dalla legge, non dobbiamo dimenticare il microchip. Uno strumento fondamentale per l’identificazione di Fido, un aiuto in più nel caso si dovesse perdere o fuggire. L’emergenza tra le emergenze.
Una cattiva alimentazione, problemi a cascata
I cani adulti devono fare i conti, tra le emergenze comuni, con diete poco equilibrate e malsane. Prendersi cura di un amico a quattro zampe significa anche garantirgli l’apporto nutritivo di cui ha bisogno. Non dimentichiamo che il nostro amico a quattro zampe è prevalentemente carnivoro, e necessita di ingerire soprattutto proteine di origine animale, seguite da minerali, vitamine e fibre.
Ogni fase della crescita prevede una dieta pensata per determinati bisogni, indipendentemente dal fatto che si opti per un’alimentazione naturale o industriale. Un cucciolo non può mangiare gli stessi cibi di un esemplare adulto, men che meno di un quadrupede anziano. Per qualsiasi dubbio o incertezza, rivolgiamoci al nutrizionista, anche quando abbiamo intenzione di apportare delle modifiche alla dieta di tutti i giorni. Non facciamolo se prima non abbiamo ottenuto il suo nulla osta e non dimentichiamo quali sono i cibi proibiti per il cane. In caso contrario, altrimenti, rischiamo un’indigestione o addirittura un avvelenamento. Nulla di auspicabile, insomma, per la salute del nostro adorato Fido.
Incidenti: addestramento e socializzazione
Sin dalle prime settimane di vita, la salute del nostro amico a quattro zampe è prioritaria. Ne va del suo stato anche negli anni a venire. Infatti durante la fase della socializzazione impara come interagire con il mondo esterno nel rispetto di tutti gli attori in gioco, senza prendere in considerazione solo le proprie necessità.
Se non abbiamo esperienza in merito, possiamo sempre avvalerci di un addestratore o di un etologo certificati ed esperti in comportamento canino. Affidiamoci solo a professionisti e valutiamo l’ipotesi che la nostra palla di pelo possa seguire un corso di addestramento per cuccioli.
Prima di tutto dobbiamo concentrarci sui comandi di base – come fermo, seduto, vieni qui -. Una volta raggiunti i risultati con la riprova dell’addestramento del cane, possiamo passare a qualcosa che non è di vitale importanza ma che può rappresentare un momento di condivisione per intensificare il rapporto tra bipede e quadrupede.
Non dimentichiamo mai l’importanza del clicker e del rinforzo positivo. Ogni sessione non deve durare più di venti minuti ciascuna ed essere portata avanti all’insegna del divertimento e del relax. Se notiamo segni di ansia o nervosismo, soprassediamo e riprendiamo in un secondo momento. Insistere, non solo non ci fa raggiungere l’obiettivo prestabilito, ma può essere causa di stress per il nostro adotato amico a quattro zampe.
Si tratta di un approccio che ci permetterà di evitare emergenze dovute a litigi con i propri simili, indigestioni impreviste e tutti gli incidenti legati all’incoscienza di Fido. Insomma, un cane ci cambia la vita e noi la cambiamo a lui. Le nostre giornate vengono stravolte, ma anche colorate di sfumature mai viste prima. Ogni nostro sforzo viene ripagato dallo sguardo che ci riserva la nostra palla di pelo. Uno sguardo pieno di amore incondizionato e riconoscenza senza fine.