Cani a briglia sciolta: storie di randagismo in Sicilia
Storie di randagismo ormai all'ordine del giorno, con amministrazioni e funzionari che non si prendono cura dei nostri piccoli pelosetti costretti a vagare per le strade
Purtroppo di fenomeni di abbandono e randagismo ne sentiamo parlare tutti i giorni. Oggi parleremo di una situazione che sta, da non poco tempo, mettendo alla prova gli abitanti della città di Noto. Qui, infatti, sono molte le storie di randagismo. Partendo dai cani, in grande quantità, meticci e non, che vagano per la cittadine senza meta.
Ovviamente il tutto corollato dai problemi ai quali siamo ormai, sfortunatamente, avvezzi. Il comune che sono in perenne emergenza nei confronti di sterilizzazioni, Microchip, ricovero cani e gestione degli eventi di prelievo dei randagi sul territorio. Nel territorio di Noto sono molte le segnalazioni che vedono presenti i cani, randagi, che spesso, in situazioni come questa possono creare disagi e diventare aggressivi con i passanti.
E’ quello che sta succedendo nella zona compresa tra la scuola Fornaciari, l’ospedale Trigona e la contrada Passo Abate. Qui infatti le storie di randagismo di uniscono all’incolumità dei bambini e delle persone che passano lungo quella zona quotidianamente. Il sindaco non avrebbe fatto nulla per cercare di salvare quei pelosetti da una situazione di degrado e abbandono come quella che stanno vivendo.
La situazione si è fatta ancora più grave quando, le forze dell’ordine hanno scoperto che nè il proprietario del canile della cittadina di Noto, ne il responsabile dell’accalappiamento dei cani aveva i requisiti di legge per poter svolgere questo lavoro. Quindi denunciati, i due, adesso la città si trova senza una casa per i piccoli pelosetti randagi. I quali, non essendo sterilizzati, continuano a proliferare a dismisura.
Si spera che, con la denuncia dei due uomini, possano rimpiazzarli persone competenti e alla mano, che riescano a far fonte ad una situazione di emergenza come questa. Che questi cani possano trovare una famiglia che li ami incondizionatamente. Perché così, senza un obiettivo, senza una casa, senza l’amore di una famiglia sono costretti ad una vita in miseria. Con un amministrazione che non si è mai curata di loro.