Cane ucciso con un calcio: l’assassino di Ketty condannato
Ketty ha trovato la morte in un modo terribile, malmenato da una persona che lo ha colpito a morte. Ora il suo assassino dovrà scontare una pena in carcere per la sua uccisione
Ketty ha trovato la morte a Frattamaggiore, in provincia di Napoli, in Campania, nel peggiore dei modi. Il cane, ucciso con un calcio che non gli ha dato scampo, può oggi avere giustizia, grazie all’Oipa che si è anche costituita parte civile nel processo che vede coinvolto il suo assassino. L’uomo che ha tolto la vita a Ketty è stato condannato dai giudici per maltrattamento sugli animali e dovrà scontare una pena in carcere.
Il Tribunale di Napoli ha condannato, infatti, a quattro mesi di reclusione e al pagamento delle spese processuali l’uomo che nell’estate 2017 ha tirato un calcio mortale a una chihuahua nana di nome Ketty. I fatti hanno avuto luogo a Frattamaggiore.
Dopo aver ricevuto un calcio, il cane ha violentemente sbattuto la testa nello scalino delle scale dell’androne del palazzo dove Ketty abitava con la sua famiglia umana. Alla scena ha assistito una ragazza di 12 anni che ha subito avvisato il proprietario, che ha sporto denuncia.
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L’aggressore, infatti, si era presentato in commissariato per raccontare che la cagnolina di piccola taglia lo aveva aggredito. Lui si era solo difeso, tirandogli un calcio, causando involontariamente la morte del chihuahua.
Ma la testimonianza della ragazzina di 12 anni ha incastrato l’assassino di Ketty. Il proprietario ha denunciato quell’uomo, che è andato a processo con l’accusa di uccisione di animali. Processo che ora è terminato con una prima condanna nei suoi confronti.
Nel processo anche l’Oipa si era costituita parte civile. L’Organizzazione internazionale protezione animali ha chiesto un inasprimento delle pene per chi commette questi reati. Attualmente, secondo quanto previsto dall’articolo 544-bis del Codice penale, chiunque uccida per crudeltà o senza necessità un animale può essere punito con la reclusione da 4 mesi a 2 anni. Troppo poco per chi toglie la vita a creature innocenti e indifese.
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