Cane trovato in fin di vita in un garage a Catania: padrone condannato

A Catania è stato condannato il proprietario di un cane che era stato trovato in fin di vita all'interno di un garage

Giustizia è stata fatta per Gibby, il cane trovato senza vita all’interno di un garage a Catania. Il suo proprietario non si era mai preso cura di lui nel modo adeguato e nonostante l’intervento delle forze dell’ordine, prima, e di un veterinario, poi, il bull terrier inglese di appena un anno è volato troppo presto sul ponte dell’arcobaleno. Il padrone ha ricevuto una condanna dal Tribunale.

Bull Terrier inglese

Gibby, un bull terrier inglese di un anno, era in condizioni terribili: il cane era in fin di vita chiuso in un garage buio nel quartiere di Librino. Era senza cibo né acqua, circondato dai suoi stessi escrementi. Il povero animale soffriva di anemia grave e disidratazione. Nonostante il salvataggio da parte dei carabinieri il 5 aprile scorso e le cure di un veterinario, Gibby non ce l’ha fatta ed è morto dopo giorni di agonia.

Il suo proprietario, un 31enne, ha ricevuto una condanna dal giudice Davide Tedeschi a sei mesi di reclusione con pena sospesa. Inoltre, dovrà risarcire circa 12.000 euro per i danni causati, grazie all’impegno delle associazioni animaliste che si sono costituite parte civile. Queste associazioni – Le Aristogatte, Lida, Teg4Friends e L’Altra Zampa – non si sono limitate a denunciare, ma hanno lottato per ottenere giustizia. I loro presidenti hanno dichiarato di essere soddisfatti del risultato, ma non si fermano qui. La loro missione è sensibilizzare la comunità sull’importanza di proteggere gli animali indifesi e combattere ogni forma di maltrattamento.

Bull Terrier inglese bianco e nero

Una storia che è davvero straziante quella del cane lasciato in fin di vita in un garage senza cure. Troppi animali subiscono sofferenze inutili, spesso nell’indifferenza generale. Dobbiamo imparare da Gibby e impegnarci a dare voce a chi non può difendersi da solo, come fanno le associazioni coinvolte. In caso di situazioni di maltrattamento, non bisogna voltarsi dall’altra parte perché denunciare può fare la differenza.

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