Cane sparito e poi tornato: quali controlli fare per assicurarsi che stia bene?
Cosa fare quando ci troviamo alle prese con un cane sparito e poi tornato. Sciolta la tensione e passata la paura, è importante capire se Fido sta bene
Una delle situazioni più emotivamente impegnative, per chi possiede un amico a quattro zampe, è quella di trovarsi al cospetto di un cane sparito e poi tornato. Dovere fare i conti con l’eventualità di perdere il proprio animale domestico, seppur per un periodo limitato, è una di quelle dinamiche che sottopongono a uno stress notevole gli esseri umani così come il protagonista della vicenda, che può andare difficoltà rispetto a un momento non semplice da gestire.
Una volta ritrovato, come ci si deve comportare con Bau? Bisogna tenere un atteggiamento severo oppure tranquillizzarlo? Da un punto di vista clinico, quale deve essere il comportamento da adottare? Sapere come reagire rispetto a un contesto che rischia di mettere a dura prova la nostra capacità di mantenere freddezza e lucidità può rivelarsi fondamentale.
Dove cercare Fido
Un cane sparito e poi tornato è un animale che, al netto dello spavento, è comunque rientrato alla base. Passaggio tutt’altro che scontato, considerato la forte componente di imprevedibilità che può caratterizzare i comportamenti dell’animale in situazioni come queste. Per fare in modo che ciò accada è necessario saper cercare nella maniera più appropriata il nostro amico peloso.
Il primo step è quello di individuare dove, quando e come il cane si è allontanato da quello che a tutti gli effetti è il suo habitat naturale. Fare mente locale e ricordare quanti più dettagli possibile permette di affinare la ricerca e di aumentare le possibilità di ritrovare il nostro cagnolino. Anche aspetti che lì per lì possono apparire banali o comunque scarsamente rilevanti potrebbero rivelarsi importantissimi nel momento in cui avviamo le ricerche. A tal proposito, potrebbe tornare utile saperne di più sul microchip del cane.
Le ricerche in zona
Una prima possibilità per avviare il lavoro di ricerca è quella di controllare palmo a palmo le zone limitrofe al luogo in cui abbiamo visto il cane l’ultima volta. Non è insolito, infatti, che il nostro amico a quattro zampe sia stato attratto da qualcosa proprio nelle vicinanze di casa e che quindi si trovi non così lontano come possiamo pensare.
Se c’è un parco o una zona dove Bau può scorrazzare liberamente e che magari frequentiamo insieme durante le passeggiate, facciamo un salto e controlliamo: forse la soluzione del caso può trovarsi proprio da quelle parti. Non limitiamoci a osservare, utilizziamo anche la voce: chiamiamolo spesso, anche a voce alta. Potrebbe riconoscerci e rispondere abbaiando.
Chiediamo ai vicini, magari lo hanno visto passare o possono indicarci posti in cui poter intercettare il cagnolino che in quel momento non riusciamo a prendere in considerazione per via della foga e dell’emotività. Cerchiamo, nei limiti del possibile, di ragionare come lui: se fossimo vicino casa, dove andremmo? Se la ricerca nei paraggi dovesse andar male, non scoraggiamoci e continuiamo a cercare da altre parti.
Nel frattempo, chiediamo a qualcuno rimasto in casa (o in alternativa a qualche vicino) se per caso Fido è tornato. I cani, infatti, riescono a memorizzare il luogo in cui abitano e a individuare la strada di casa. Magari la ricerca non è più necessaria e il nostro amico a quattro zampe ci sta aspettando davanti alla porta di ingresso. Paradossale, certo, ma non impossibile.
Se i primi tentativi di ricerca si rivelano infruttuosi, anche nel caso di un cane sparito e poi tornato intanto è necessario procedere con la presentazione della denuncia alle autorità competenti. Un atto dovuto nel pieno rispetto della legge.
In questi casi, è opportuno recarsi in un ufficio delle forze dell’ordine e denunciare la sparizione dell’animale con un atto scritto. Contestualmente, bisogna avvisare anche l’ente di competenza in cui è avvenuta la registrazione del cane nel momento in cui è stato applicato il microchip. Se la zona dello smarrimento è prossima a un parco, una riserva o un’area attrezzata, coinvolgere anche la guardia forestale può rappresentare un’opportunità.
Altri possibili strade per trovare Fido
Effettuate le opportune comunicazioni alle autorità competenti, è il momento di battere le strade restanti. Una possibilità da non sottovalutare è quella di ricorrere ai social network. Questi, infatti, sono posti in cui si riuniscono anche comunità di animalisti e nello specifico di appassionati di cani anche attraverso strumenti quali le chat, i gruppi o le community.
Non accantoniamo a prescindere di questa chance, solo perché ci sembra remota o difficilmente percorribile. Postiamo un annuncio accompagnato da una foto e lasciamo i nostri contatti. Non sono pochi i padroni che hanno trovato i loro cagnolini attraverso il passaparola sui social network. Tentare non costa nulla.
Altro ambiente da non trascurare è quello dei rifugi per randagi, privati o comunali. Non è da escludere che il cane sia stato ritrovato per strada e portato in una di queste comunità. Anche se non si trova all’interno di uno di essi, spargere la voce potrebbe facilitare il ritrovamento di Bau qualora dovesse raggiungere un canile.
E poi c’è il modo più antico ma che spesso e volentieri risulta efficace: l’affissione di volantini. Stampiamo un numero consistente di annunci e lasciamoli per strada. Distribuiamoli in giro, ricordandoci di inserire un contatto. Chiediamo ai negozi di poterli lasciare anche sulle loro vetrine o sulle bacheche degli annunci. Di coincidenze fortunate se ne sono verificate parecchie nel corso degli anni e Bau ha potuto riabbracciare i suoi affetti.
Come extrema ratio, proviamo a sentire qualche veterinario di zona, a cominciare da quello di fiducia: non è insolito che chi trova un cane decida di portarlo a fare un consulto per verificare lo stato di salute e l’effettiva presenza del microchip.
Occhio agli annunci, Fido sta lì
Non è raro neanche che un cane sparito e poi tornato abbia fatto rientro presso la propria dimora ‘passando’ attraverso un annuncio. Così come noi potremmo ricorrere al volantinaggio, allo stesso modo c’è chi potrebbe mettere un annuncio di ritrovamento sperando che il padrone riesca a vederlo e a leggerlo per riconciliarsi con il suo amico a quattro zampe. Oppure Fido potrebbe finire tra gli annunci di adozione: guarda anche quelli, prima che qualcuno lo porti a casa con sé.
Fido è tornato, i controlli del caso
Al termine di un’estenuante ricerca, o magari di una perlustrazione lampo, il nostro cagnolino ha ritrovato la via di casa e si è fatto riabbracciare. Come ci dobbiamo comportare? Bisogna tenere un atteggiamento severo oppure tranquillizzarlo? La soluzione migliore è stare con lui, fare sentire la nostra presenza evitando di trasmettere la sensazione di scampato pericolo. Piccola raccomandazione: attenzione massima d’ora in avanti.
Sotto il profilo prettamente clinico, il nostro compito è quello di portare immediatamente Bau dal veterinario di fiducia che conosce eventuali pregressi clinici e caratteristiche di razza. Un controllo di base è quanto mai opportuno in situazioni di questo tipo, per comprendere se ha mangiato qualcosa di nocivo, se ha riportato ferite o botte che superficialmente non risultano visibili. Meglio non correre rischi ed effettuare tutti i controlli del caso.
Passata la paura e messa da parte la tensione dovuta a un momento non semplice da affrontare sotto il profilo emotivo, è il momento di riprendere la vita di tutti i giorni all’insegno di coccole, affetto e momenti spensierati da trascorrere insieme. Questo vale per Fido ma anche per noi. Come si dice: tutto è bene quel che finisce bene.