Cane si lamenta se piange un neonato: tutti i motivi e i rimedi
Il rapporto bipedi-quadrupedi è sempre più intenso, simbiotico. Il cane che si lamenta se piange un neonato sta lanciando un messaggio
Il cane si lamenta se piange un neonato? Il legame tra l’uomo e il suo migliore amico è sempre più profondo. Anni e anni di evoluzione passati a stretto contatto hanno fatto sì che si condizionassero a vicenda, rendendo più semplice la comprensione reciproca e riducendo sensibilmente il gap comunicativo inevitabile tra due specie così diverse fra loro.
Quanti più comportamenti canini siamo in grado di decodificare, altrettanti saranno i contesti in cui saremo nelle condizioni di aiutare il nostro amico a quattro zampe se sta vivendo un momento di difficoltà.
Perché il cane piange se si lamenta il neonato?
Il cane si lamenta se piange un neonato? Il web è pieno di video che mostrano il rapporto che si può instaurare tra quadrupedi e cuccioli di uomo. Sono tante le razze particolarmente inclini a interagire con loro, mentre ce ne sono alcune che non riescono proprio ad accettare il comportamento dei bimbi. In questo ultimo caso evitiamo che entrino a contatto, stiamo sempre parlando di animali con un altro grado di istintività e non bisogna sottovalutarlo.
Si sa che il pianto dei neonati può essere fastidioso fastidioso. Lo è per noi, figuriamoci per delle creature che hanno un udito particolarmente sviluppato e che sono sensibili a suoni che non spesso non siamo nemmeno capaci di percepire. Se in casa sta arrivando una new entry, non dimentichiamo di dare le giuste attenzioni alla nostra palla di pelo.
Dobbiamo fare in modo che continui a esserci del tempo per lei e che abbia sempre il sentore di avere degli spazi per sé. In quest’ottica, può tornare utile abituare il cane al kennel e fare in modo che lo veda come un rifugio, non come una gabbia.
Cause comuni del lamento del cane
Le cause che stimolano una reazione simile sono strettamente correlate al temperamento individuale del nostro amico a quattro zampe. A incidere è anche il rapporto che si è creato tra bipedi e quadrupedi. Stiamo parlando di una famiglia a tutti gli effetti, che convive e che non sempre lo fa in maniera pacifica e indolore.
Secondo una ricerca scientifica, infatti, pare che il nostro adorato Fido si metta nei panni del suo ‘fratellino’ bipede. Il suono del pianto, infatti, può sprigionare una grande quantità di ormoni legati allo stress. L’esperimento ha messo a confronto un campione di 74 esseri umani con uno di 75 cani.
I suoni attraverso i quali ricercare delle reazioni sono stati: il pianto di un bambino, le sue parole e il rumore di un computer. Dopo aver ascoltato ogni stimolo, i soggetti sono stati sottoposti a un test della saliva che serve a rintracciare i livelli di cortisolo.
Lo studio ha dimostrato un aumento di cortisolo nei cani, che si sono dimostrati più remissivi nei confronti dei più piccoli che si sono messi a piangere. I risultati raggiunti sono stati sorprendenti e hanno mostrato quanto il nostro amato Fido sia in grado di manifestare sensibilità e immedesimazione.
Il rumore del pianto del neonato
Un’altra ragione per cui il cane si lamenta se il bambino piange, può essere imputabile al rumore emesso dai nostri amati frugoletti di gioia. Ci sono suoni e rumori che i cani non sopportano: alcune frequenze sono talmente insopportabili che i nostri quattro zampe non possono fare altro che lamentarsi.
Tra questi suoni, in base all’intensità dei vocalizzi del nostro bimbo, può rientrare anche il pianto dei neonati. In questi casi è buona norma portare Fido lontano dal nostro bambino o avere qualcuno che lo tranquillizzi, facendogli capire che quel rumore è solo temporaneo.
Cani, suoni e buone abitudini
A conferma di quanto sinora detto arriva il parere di etologi ed esperti in comportamento canino. Sembrerebbe, infatti, secondo la loro esperienza, che i quadrupedi – soprattutto se non abituati a sentire determinati suoni – sono portati a lamentarsi, quasi a voler sottolineare la sofferenza e il disagio del bimbo. Inoltre, non dimentichiamo che l’udito di Fido è particolarmente sviluppato e mal tollera i rumori particolarmente acuti.
Il cane si lamenta se piange un neonato? Potrebbe anche manifestare una forma di ansia e di stress. Insomma, non è a proprio agio in questa situazione e ha bisogno di manifestarlo. Inoltre, potrebbe trattarsi pure di mera gelosia. Se non diamo abbastanza attenzioni a Fido e le spostiamo sul bimbo appena nato, ecco che nasce una sorta di protesta. Questo proprio perché il nostro quattro zampe potrebbe essersi sentito al centro dell’attenzione sino all’arrivo del bebè ed essere entrato in competizione con lui.
Cosa fare?
Adesso che sappiamo quali sono le cause scatenanti, è bene indagare sulle possibili soluzioni per risolvere un problema che crea disagio a tutti gli attori in gioco: noi, il bambino e il cane. La prima strategia che possiamo mettere in atto in un contesto del genere e quella di dare al nostro amico a quattro zampe un bocconcino goloso appena il piccolo comincia a piangere.
Questo approccio ci servirà a creare un’associazione positiva nella mente di Fido, che la memorizzerà. Così, se sentirà piangere un’altra volta il piccolo, non ricorderà un’esperienza spiacevole, ma piuttosto appagante.
Oltretutto, per riuscire a placare la gelosia del nostro amico a quattro zampe nei confronti del fratellino appena arrivato in famiglia, può tornare utile lasciarlo partecipare alla vita di tutti i giorni. Deve sentirsi parte integrante del clan allargato. Insomma, dobbiamo fargli sapere che c’è posto per tutti, anche per lui.
Una strategia vincente, per esempio, è quella del pannolino. Mentre lo cambiamo al piccolo bipede, facciamo in modo che sia presente anche la nostra piccola palla di pelo. Lo stesso principio può essere applicato al momento della pappa o quando lo dobbiamo mettere a nanna per la notte. Se Fido si sentirà utile e parte integrante della famiglia, non avrà più motivo di provare gelosia o invidia rispetto al nuovo arrivato. Per concludere, vale la pena ripetere l’importanza dell’associazione positiva attraverso il rinforzo, una sorta di premio, insomma.