Perché il cane si è rivoltato contro di me all’improvviso?
Cane si è rivoltato contro di me: perché lo ha fatto? Quali le cause, come comprendere i vari segnali e come aiutarlo correttamente.
Il cane si è rivoltato contro di me in modo immotivato, cambiando il suo comportamento, passando da un atteggiamento soft a uno più irruento. Una condizione che ha destabilizzato l’umore e gettato nel panico l’intera famiglia tanto da sentire il bisogno di porre una distanza con il quadrupede di casa. La reazione di quest’ultimo potrebbe non essere così anomala, la sua aggressività potrebbe anche non concludersi con un attacco.
A volte una reazione in apparenza ingiustificata potrebbe nascondere problematiche complesse, situazioni emotive che andrebbero affrontate con il supporto di un comportamentalista. Le reazioni aggressive di Fido possono palesarsi all’improvviso, in qualsiasi situazione quotidiana e in ogni momento della giornata. Ad esempio mentre il cane risposa e si rivolta innervosito verso chi lo accarezza, oppure mentre gioca al parco con i suoi simili.
Un comportamento in apparenza spaventoso che invece richiederebbe comprensione e collaborazione, ma che spesso spinge le persone a lasciare il cane in canile. Rinunciando alla vita con un quattro zampe, o peggio ancora abbandonandolo in modo crudele. Al posto di prendere soluzioni drastiche e immotivate è meglio comprendere le cause del perché il cane si è rivoltato contro di me. Le condizioni che hanno favorito questo genere di reazione, così da trovare le soluzioni più adatte per il cane.
Cani e aggressività
L’aggressività canina spesso è la conseguenza diretta dell’indole personale del cane, il suo vissuto e le situazioni che deve affrontare. In alcuni casi il temperamento e la biologia svolgono un ruolo predominante, oppure una conseguenza diretta di una serie di esperienze negative. Ma una componente aggressiva ben modulata è parte integrante del DNA canino, del tutto naturale ma che va guidata sin dalla più tenera età. Una condizione utile a prevenire derive eccessive, ad esempio la classica problematica che avviene se il cane si è rivoltato contro di me.
Ad esempio l’aggressiva si palesa anche in tenera età quando il cucciolo sfodera i denti per giocare con i fratellini, una necessità utile a valutare la propria potenza e la gerarchia familiare. Mettendo in atto una serie di reazioni e posture fisiche necessarie per la difesa e l’attacco, il preludio di una reazione precisa. L’aggressività si sviluppa attraverso tre fasi: intimidazione, morso e fase di osservazione.
Durante la fase di intimidazione il cane comunica attraverso il linguaggio del corpo, assumendo posture precise come ad esempio la coda dritta, il corpo in tensione, i denti esposti. Il tutto corredato da vocalizzi e ringhiate. Se lo sfidante non indietreggia il quadrupede potrebbe reagire mordendo, ovvero l’annosa problematica del cane che si è rivoltato contro di me. Seguita da un momento finale di osservazione ma sempre con evidente tensione. Una condizione che può presentarsi sia per questioni caratteriali, che di difesa, oltre che di dominanza ma anche per paura e stress. Mentre nei cuccioli serve per socializzare e interagire, in particolare quando sono molto piccoli.
L’origine dell’aggressività nel cane
Il cane si è rivoltato contro di me, una delle situazioni più comuni di chi vive con Fido e che può destabilizzare la convivenza casalinga. L’aggressività canina più essere offensiva o difensiva, molto più raramente serve per socializzare. Serve per proteggere il territorio, per difendere il focolare, per determinare il possesso di un oggetto o anche di un alimento, per paura e per irritazione emotiva. La utilizzano le madri per difendere la prole e i cani tra di loro, specialmente se non si conoscono.
Ma può avvenire anche per sfogare una frustrazione, gli scienziati concordano sulla presenza di una base genetica comune a tutti i cani e a tutte le razze. Può avere anche origini di tipo ereditario, giungere come conseguenza del vissuto personale o dell’ambiente d’origine. Nonostante sia un pensiero comune non esistono razze potenzialmente più aggressive di altre, ma alcune vengono definite maggiormente mordaci per la potenza del morso stesso. Nella maggioranza dei casi un cane risulta aggressivo e si può rivoltare perché non ha ricevuto un’adeguata educazione.
Il suo percorso di crescita è stato corrotto da eventi negativi, ricchi di ansia, di stress ma anche di abusi e violenza. Un quadrupede educato male può reagire, tanto da rivoltarsi verso gli estranei ma anche verso lo stesso proprietario. Le punizioni e l’atteggiamento duro non potranno che inasprire il tutto, per il suo bene è importante chiedere supporto a un educatore o a un comportamentalista. Due figure utili in grado di affiancare sia il cane che il proprietario nel percorso di rinascita emotiva.
Come agire per il bene del quadrupede
Per impedire situazioni di disagio, ad esempio quella di un cane che si è rivoltato contro di me, è importante comprendere i passaggi che hanno esacerbato la sua indole personale. La componente psicologica che ha stravolto il suo carattere rendendolo pericoloso, una minaccia per gli altri animali e per gli estranei. Per un recupero utile è importante avviare un cammino rieducativo anche dal punto di vista psicologico, con il supporto degli esperti di settore come già anticipato.
Il comportamento del quadrupede è responsabilità del proprietario che deve curarlo nel modo giusto, tenendo conto dell’indole di Fido ma guidandolo e rispettandolo. Comprendendo le cause di questa sua aggressività, le motivazioni che hanno indotto una reazione negativa. Se il cane reagisce per una questione gerarchica, per proteggere la famiglia o per timore. Prevenendo le situazioni che possono esacerbare l’emotività del cane, anche con l’utilizzo moderato e calibrato della museruola.
Avviando con lui un percorso di recupero fatto di regole, comandi e di rinforzo positivo. Meglio se con il supporto di un educatore esperto, frequentando un corso specifico perfetto per migliorare il suo comportamento. Frequentando una scuola per cani oppure avviando un cammino di osservazione con un coach o comportamentalista, che aiuterà cane e proprietario a gestire l’aggressività. Introducendo gradualmente esercizi di obbedienza corredati da segnali sonori, parole e richiami specifici. In questo modo il proprietario avrà il controllo della situazione in modo positivo, guidando il quadrupede e premiandolo all’occorrenza. Una scelta utile e da non sottovalutare, un percorso da attuare in particolare se il cane è stato adottato già da adulto e vanta tristemente un passato fatto di abusi e sofferenza.