Cane senza una zampa abbandonato trova finalmente la sua casa per sempre
Il cane con una zampa in meno era stato abbandonato. Le possibilità di un'adozione non erano molte. Ma per fortuna è arrivata la famiglia giusta che gli ha dato la sua casa per sempre
Ci sono adozioni più difficili di altre, per problemi di salute e condizioni fisiche che non permettono a tutte le famiglie di farsi avanti per dare un po’ di speranza a poveri cuccioli senza nessuno al mondo che si prenda cura di loro. Per fortuna, a volte, c’è però il lieto fine. Come nel caso del cane senza una zampa abbandonato, che dopo un po’ di tempo è riuscito a trovare la sua casa per sempre.
Il cane abbandonato era stato così trascurato dai precedenti proprietari che i medici non hanno potuto far altro che amputargli la zampa. Il cane di cinque anni era stato avvistato dalle telecamere di sorveglianza a circuito chiuso mentre si trovava legato ai cancelli fuori da un centro RSPCA nel Somerset, in Inghilterra. Era la domenica di Pasqua. Aveva bisogno di aiuto urgente. Gli operatori della struttura veterinaria lo hanno subito visitato, scoprendo che aveva una frattura esposta e una lussazione. I medici hanno dovuto prendere una decisione che non avrebbero mai voluto affrontare: l’amputazione della zampa.
Bunny, come i volontari hanno chiamato il cane senza una zampa abbandonato proprio la domenica di Pasqua, fuori da un centro RSPCA nel Somerset, ora sta meglio. Dopo l’amputazione della zampa la riabilitazione è stata lunga. I medici veterinari, gli operatori del rifugio e tanti volontari lo hanno accudito per 200 lunghissimi giorni di cura. Ma ora non sta solo meglio. Bunny ha anche trovato una nuova casa per sempre, dal momento che una famiglia ha deciso di prendersi cura di lui per il resto della sua vita.
“È stato meraviglioso vedere finalmente Bunny tornare nella sua nuova casa, dopo aver trascorso 209 giorni sotto le nostre cure. Bunny aveva bisogno di una casa con una famiglia in grado di soddisfare le sue esigenze specifiche, che cambieranno col passare del tempo”. Queste le parole di un portavoce di RSPCA.