Cane randagio sui binari cerca aiuto disperatamente: la storia di Laclede
Laclede stava camminando sui binari: il cane randagio era in pericolo in quel luogo, ma cercava disperatamente aiuto. Per fortuna questa è una storia a lieto fine
Laclede è un cucciolone che ha rischiato molto. Il cane randagio che camminava sui binari del treno era solo alla ricerca di qualcuno che potesse aiutarlo. Era disperato: magrissimo, senza forze e senza speranze. Per fortuna la buona sorte quel giorno ha voltato il suo sguardo verso di lui e ha deciso di mettere sul suo cammino un vero e proprio angelo custode.
Siamo a Saint Louis, nel Missouri. In una freddissima giornata di gennaio qualcuno ha notato un cane camminare lungo i binari della metropolitana. Il cucciolone bianco era in pericolo, non solo perché le temperature iniziavano a farsi sempre più rigide, ma anche perché un mezzo del trasporto pubblico avrebbe potuto travolgerlo di lì a poco. Per fortuna chi lo ha notato vagare solitario e spaesato ha chiamato i soccorritori. Gli operatori dello Stray Rescue of St. Louis (Srsl) hanno subito raggiunto il luogo dove si trovava il cagnolone. Hanno capito che era particolarmente in pericolo in quella situazione.
Donna Lochmann, responsabile del salvataggio della Srsl, ha raccontato: “Il punto dove lo abbiamo visto inizialmente sui binari era aperto e proprio sopra il fiume. Un passo sbagliato e sarebbe potuto facilmente cadere“. La donna voleva correre verso Laclede, ma i dipendenti della metropolitana glielo hanno impedito per la sua sicurezza. Così lei ha provato ad attirarlo con delle crocchette, mentre tutto il traffico della metropolitana è stato bloccato. Alla fine la soccorritrice ha conquistato la sua fiducia. “Le temperature quel giorno erano davvero basse e il vento era molto freddo… è stato bello toglierlo finalmente da quei binari. Quando l’ho fatto salire sulla mia auto e ha sentito i sedili riscaldati, si è rannicchiato a palla come se volesse assorbirne tutto il calore“.
Il cane randagio sui binari ha rischiato grosso. Il veterinario lo ha visitato e, a parte lo sporco e la magrezza, stava bene. Al rifugio tutti lo amano già e i volontari non vedono l’ora di trovargli una casa per sempre.