Il cane può soffrire di crisi di mezza età? Tutto quello che c’è da sapere
La salute psicofisica del nostro peloso è prioritaria. In quest'ottica, sapere se il cane può soffrire di crisi di mezza età ha la sua importanza
Anche gli animali affrontano diverse fasi della vita, ognuna delle quali con le proprie caratteristiche. Un cucciolo avrà un approccio, diverso da quello di un esemplare adulto e la saggezza di uno in là con gli anni avrà delle conseguenze sul modo di vivere dell’anziano. Data questa premessa, anche il cane può soffrire di crisi di mezza età, un po’ come accade ai bipedi. A conferma che tra di noi ci sono più somiglianze di quanto si possa immaginare.
Il corpo che comincia a cedere, molto prima di quanto non succeda all’uomo, può destabilizzare la nostra piccola palla di pelo. Un cane adulto con qualche acciacco o uno ormai vecchietto, pian pianino, sentono il loro organismo deteriorarsi, capiscono che qualcosa non va e che non possono fare nulla per invertire il processo. Questo fa sì che cresca in loro un senso di frustrazione sempre più ingombrante e difficile da ignorare.
Uno sguardo di insieme
Il cane può soffrire di crisi di mezza età e, di solito, si verificano intorno ai tre anni. I nostri amici a quattro zampe, infatti, hanno la tendenza ad annoiarsi più facilmente e hanno la necessità di ricevere stimoli adeguati al cambiamento e sempre più costanti.
I cuccioli hanno la capacità di sorprendersi di qualsiasi cosa vedano o gli capiti attorno, per gli adulti non è proprio così e le nuove esperienze non sono poi così entusiasmanti.
Ecco allora che comincia a farsi strada una sorta di crisi esistenziale, non molto diversa da quella che colpisce l’uomo cinquantenne o giù di lì. A confermare quanto molti amanti degli animali magari hanno già intuito ci viene incontro la scienza.
Lo studio a supporto
Il rapporto tra bipede e quadrupede, complici i decenni di convivenza a strettissimo contatto (quasi simbiotica), ha fatto sì che il linguaggio del corpo di Fido fosse molto più facilmente interpretabile rispetto al passato. Nonostante ci siano degli aspetti che ci rimarranno sempre oscuri, a determinate conclusioni ci si arriva attraverso l’istinto (quando si è dei bravi compagni di vita) e poi vengono confermate magari dal proprio veterinario di fiducia, che conosce anche eventuali pregressi clinici e caratteristiche di razza, oppure da un team di scienziati.
Detto questo, un gruppo di scienziati si è impegnato su una ricerca che spiegasse quello che per molti di noi forse appare ovvio. Ma che non lo è per tutti. Non diamo per scontato, infatti, che le nostre sensazioni corrispondano al vero. Premesse sbagliate potrebbero generare approcci inadeguati e danneggiare l’equilibrio mentale e fisico di Fido.
Che la nostra piccola palla di pelo fosse incline a una crisi di mezza età, prove alla mano, sono arrivati gli studiosi dell’Università di Eotvos Lora’nd, a Budapest, in Ungheria. Hanno condotto uno studio molto interessante e pubblicato sulla rivista Scientific Reports.
Hanno analizzato le personalità di un campione composto da 217 Border Collie, di età compresa tra i sei mesi e quindici anni. Lo hanno sottoposto a una serie di test. I risultati non sono tardati ad arrivare e sono stati sorprendenti. Inoltre, la ricerca è stata ripresa a distanza di qualche anno, sempre con lo stesso gruppo di riferimento. Un dettaglio con delle conseguenze non di poco conto.
I risultati della ricerca
Il cane può soffrire di crisi di mezza età e a conferma arrivano le dichiarazioni di chi è riuscito a dimostrarlo. Questo al di là delle sensazioni che può avere chi ha un amico a quattro zampe che circola per casa.
“Quando un cane raggiunge circa tre anni, l’eccitazione legata alle nuove situazioni diminuisce, la personalità dei nostri amici a quattro zampe cambia in modo complesso nel corso della loro vita”: queste le parole di Friederike Range. “La ricerca di novità e la curiosità diminuiscono dopo i tre anni, mentre l’attenzione e la capacità di risolvere problemi aumentano durante la prima infanzia, per poi stabilizzarsi intorno ai sei anni”: ha aggiunto.
Inoltre il ricercatore ha affermato anche che ci sono altri tratti che non cambiano. Questo nonostante l’avanzare dell’età prosegua e non si possa fare nulla per fermarla. “I cani naturalmente attivi restano energici nel corso degli anni e i cagnolini pigri resteranno letargici. La socievolezza dell’animale, allo stesso modo, rimane inalterata”.
Qualche dato in più
Come già accennato, il gruppo di ricerca ha analizzato 217 Border Collie, 37 dei quali sono stati valutati per gli stessi test a distanza di quattro anni. Questo ritorno ha fatto sì che si scoprissero altri dettagli importanti. “Ripetere gli esami sugli stessi esemplari è fondamentale per la ricerca in prospettiva, anche se studi di questo tipo sono molto rari nella letteratura sui nostri amici a quattro zampe”: ha avuto modo di aggiungere – osserva Range, a distanza di tempo.
“Questo lavoro ci ha permesso non solo di affrontare la questione della stabilità della personalità, ma anche di studiare le differenze individuali nello sviluppo della personalità. Siamo entusiasti di questi risultati e ansiosi di proseguire le ricerche”: ha concluso, dando prova di quanto la psiche del nostro amico a quattro zampe sia sorprendente.
Quando bisogna leggere i campanelli d’allarme
I nostri amici a quattro zampe possono vivere un’esistenza lunga e in salute, non ci sono dubbi su questo. L’importante è che vengano monitorati e accuditi opportunamente. Questo vale soprattutto se pensiamo alle patologie che colpiscono il cane un po’ in là con gli anni. Infatti, via via che per il nostro adorato Fido si avvicina alla terza età, si assiste a dei cambiamenti di natura fisica e psicologica.
L’animale che vede il proprio corpo cedere, infatti, si sente impotente e frustrato e – il più delle volte – non riesce a vivere serenamente questa condizione. Ecco perché, anche in quest’ottica, ha la necessità di sentire la vicinanza e il calore di una famiglia che pensa a lui e gli vuole bene, bipedi e quadrupedi. Nessuno escluso.
Non va dimenticato che una resistenza e una mobilità ridotte, durante un esercizio o una semplice passeggiata, una minore agilità sono tutte condizioni normali quando non si è più tanto giovani, vale anche per noi esseri umani. Il punto sta nel modo in cui vengono affrontate.