Cane picchiato a Palermo: tentano di seppellirlo vivo, due ragazzi denunciati
Un povero cane picchiato a morte a Palermo ha rischiato di essere seppellito vivo da un gruppo di ragazzi che lo hanno circondato. Due sono stati denunciati.
Dalla Sicilia arrivano ancora notizie terrificanti di maltrattamenti di poveri animali inermi. Ma, almeno in questo caso, il cucciolone si è salvato e, lo speriamo con tutto il cuore, si rimetterà presto. Dei giovani tra i 14 e 22 anni hanno preso un cane e lo hanno picchiato a Palermo. Dei giovani tra i 14 e i 22 anni lo hanno maltrattato e avrebbero anche voluto seppellirlo vivo, ma sono stati fermati, per fortuna. Due ragazzi sono stati denunciati.
Due giovani, di 20 e 22 anni, sarebbero i responsabili del maltrattamento ai danni di un cane a Bagheria, Palermo, in Sicilia. Una donna ha assistito alla scena e ha subito chiamato la polizia. Secondo il racconto della testimone, il povero cane era circondato da giovani con età compresa tra i 14 e i 22 anni. Aveva un filo di ferro stretto intorno al collo: non riusciva ad aprire un occhio. Quando gli agenti hanno prontamente raggiunto il luogo segnalato dalla donna, hanno liberato il cane dal cappio. Poi hanno bloccato il gruppo di ragazzi che lo stavano torturando. I vigili urbani hanno preso in affidamento il cane, portandolo in una clinica veterinaria.
Roberta Pecoraro, dell’associazione Asva, racconta: “La fortuna del povero cane è quella di aver trovato qualcuno che ha deciso di non essere omertoso. Era la prima volta che vedevo una cosa del genere. Un gruppo di ragazzini, fra i 14 e i 20 anni, che stava lì a guardare. Devo ringraziare i poliziotti, due angeli, perché non hanno sottovalutato l’accaduto riuscendo a salvare una vita“. La donna sta seguendo il caso insieme all’amministrazione comunale di Bagheria. I veterinari si sono presi cura dell’animale, che no ha il microchip. Le spese saranno pagate dal Comune. Da quanto apprendiamo, lo avrebbero già dimesso: al momento si trova in un canile.
L’assessore comunale bagherese con delega al Benessere degli animali, Giuseppe Tripoli, aggiunge: “Immediatamente dopo i fatti, mi hanno informato tramite una chat apposita. Perché abbiamo capito l’importanza di fare rete con le associazioni“.