Esiste un cane monaco: si chiama Frate Bigotón
Adottato da un monastero il cane monaco si gode una vita di bellezza, circondato dalla spiritualità e dalla gioia
Chi possiede un profondo senso religioso non ha dubbi sul fatto che i cani siano creature di Dio. La loro anima bella illumina le nostre giornate e le rende speciali. A sottolineare ancora di più la purezza dell’anima canina, però, ci pensa un quattro zampe singolare: un cane monaco, con tanto di saio!
Lui si chiama Frate Bigotón, e a “investirlo” della carica sacra sono stati i membri di un monastero di San Francesco a Cochabamba, in Bolivia qualche anno fa. Non a caso, San Francesco è considerato il protettore degli animali: quale ordine, se non quello consacrato a lui, poteva fare questo gesto?
Da cane randagio a cane monaco
La storia del cane è iniziata per strada. Si tratta di uno schnauzer, un cane di razza che è stato probabilmente abbandonato da dei padroni ingrati. Infatti i monaci lo hanno salvato dopo averlo trovsto in un vincolo, dove viveva in condizioni indecenti.
All’inizio, il cucciolo non si fidava. Aveva paura: probabilmente era stato picchiato. Ma i frati, con pazienza, gli hanno fatto riscoprire la fiducia negli esseri umani. Piano piano, tra una coccola e l’altra, il cane si è rivelato di una dolcezza straordinaria, mansueto e giocherellone.
Vita da cane… monaco
Il dolce schnauzer è diventato una creatura felice che può finalmente godersi la vita al massimo. «La sua vita è tutto un susseguirsi di giochi e corse – ha detto fratello Jorge Fernandez, uno dei punti di riferimento del cane – qui, tutti i fratelli lo amano. È una creatura di Dio che allieta i nostri giorni».
«Gli abbiamo dato un nuovo nome, Bigotón, ma abbiamo iniziato a sentirlo talmente tanto parte di noi – continua – che abbiamo deciso che non bastava. E così, per noi è diventato un frate: Frate Bigotón».
E il quattro zampe si è immedesimato ancora di più nel suo ruolo da monaco dopo che i monaci lo hanno attrezzato e vestito da monaco. Come mostrano le foto pubblicate da uno dei monaci, la menzione del cagnolino è stata presa seriamente e adesso è un vero monaco.
Corsa, giochi e preghiera
La vita del cane monaco si svolge con serenità tra giochi, corse e momenti di preghiera. Il quattro zampe è molto dolce e non disturba mai, è in grado di stare accucciato a guardare i suoi fratelli mentre c’è la messa e non si lamenta per nulla.
«Se solo tutte le chiese del nostro paese adottassero un cane randagio e si prendessero cura di lui – scrive uno dei frati su Facebook – avremo molti randagi felici e molti monaci più sereni: avere Frate Bigotón in convento ci permette di avere una perenne caneterapia e di affrontare più felicemente anche le giornate più dure».
Cane monaco e protettore degli animali
Per i suoi fratelli monaci Frate Bigotón è il “protettore degli animali”: idealmente, è come se vegliasse su quelli meno fortunati di lui. E di certo non è uno poco socievole con gli altri animali: basta dare un’occhiata a come interagisce con i pesci!