Il vostro cane è un manipolatore! I segnali ce lo dicono
Il vostro cane vi segue ovunque per casa e non riuscite a resistere alle sue moine? Forse vivete con quello che gli esperti definiscono come cane manipolatore.
Del resto basta poco per cedere al fascino di Fido, qualche smorfia accattivane, un lamento dolcemente prolungato e due occhioni carichi di speranza.
Queste le armi che il nostro quadrupede sfodera senza ritegno pur di piegare il proprietario al suo volere, pur di convincerlo a non abbandonare la sicurezza del suo affetto.
I cani non amano rimanere soli, il proprietario è il centro del loro personalissimo universo, un luogo di puro conforto pieno d’amore. Difficile rinunciarvi.
Cane manipolatore? Sono tanti gli studi a riguardo, molti quelli che puntano ad analizzare il linguaggio verbale e non verbale del quadrupede di affezione.
Scopriamo insieme i segnali più evidenti in gradi di rivelare le reali intenzione del nostro amico.
Il comportamento del cane
Che siano semplici cani di affezione oppure da caccia, da lavoro o da contest canino ciò che li accomuna è l’indole un po’ guascona e l’incredibile fedeltà che riservano all’uomo.
Chi vive con un cane è consapevole delle strategie che sfodera a ripetizione pure di catturare l’attenzione del suo uomo di fiducia, un comportamento diffuso tra tutte le razze.
Moine, versetti, scodinzolate forsennate, saltelli, corse, gorgheggi, zampe sollevate, rotolate e molto altro, il cane può contare sulle sue arti davvero convincenti.
Un insieme di comportamenti che lo rendono irresistibile agli occhi di chi lo osserva e del tutto adorabile per chi lo ama e condivide lo spazio domestico.
Da sempre si parla di cane manipolatore, di strategie messe in pratica per far capitolare il bipede del cuore impossibilitato a eludere due occhi lacrimevoli.
Un manipolatore astuto in grado di intercettare emozioni e pensieri umani, decodificandoli per poi sfruttarli per le proprie esigenze personali.
Dalla vita selvaggia a quella domestica
Tutto è nato con la domesticazione, quando il lupo e antenato del cane ha deciso di rinunciare alla vita selvaggia traendo benefici dalla convivenza con l’uomo.
Un’interazione gerarchica con il lupo in grado di comprendere il ruolo umano da capobranco adattandosi a nuove regole e aspettative per uno stile di vita differente.
L’antenato del cane ha messo da parte la vita selvaggia e l’istinto primordiale predatorio semplicemente seguendo i primi cacciatori, ricevendo in cambio cibo e riparo.
Una stabilità concreta ricca di affetto ma anche di regole che il lupo ha interiorizzato modificando nel tempo la sua indole, fino a giungere alla dimensione attuale.
Questa convivenza serrata fianco a fianco ha permesso di approfondire la conoscenza reciproca, di comprendere i rispettivi stati d’animo e necessità.
Il lupo ha modificato il suo essere con un pizzico di furbizia e interesse, trasformandosi in guardiano fedele e ricevendo sicurezza alimentare e domestica.
Manipolazione priva di strategia
Da sempre gli studiosi si concentrano sul comportamento messo in atto dal cane utile a modellare le reazioni del proprietario.
La sua voglia di comunicare si sviluppa attraverso il linguaggio verbale e quello non verbale che l’uomo ha imparato a comprendere e assecondare.
È opinione diffusa che il cane sia un adorabile coccolone un po’ buffo e stralunato, anche se in realtà vanta un’intelligenza senza pari.
Oltre a uno spiccato senso dell’adattamento che gli permette di cambiare comportamento e necessità in base alle esigenze del momento, ma anche di pilotare le reazioni umane.
Non lo si può definire uno stratega e mago della truffa emotiva, questo è l’amorevole ruolo che spetta di diritto al felino sicuramente più competente in materia.
Ma il cane è di sicuro un ottimo interprete, in grado di catturare l’attenzione dell’uomo assoggettandolo al suo volere e alle sue necessità.
Fido cosa vuole in realtà? Nulla di così elaborato, un po’ di amore, cure, coccole, vicinanza e sicuramente avere l’amico del cuore sempre al suo fianco.
Le sue sono reazioni morbide intrise di amore e, come anticipato, senza imbroglio e inganno. Questo non fa parte dell’indole canina molto più simile a quella innocente di un bambino.
La genialità di Fido è pura e sincera, come la sua furbizia priva di malizia che sfodera con affetto senza aggressività.
Manipolazione e segnali
Abbiamo a che fare con un cane manipolatore? La scienza ha definitivamente confermato la predisposizione del quadrupede a gestire le reazioni umane, ma senza trucco e inganno.
Per comprendere se anche il vostro cane rientra in questa categoria basta intercettare una serie di segnali rilevatori e parte del linguaggio canino.
L’amico potrebbe stuzzicare l’uomo semplicemente scuotendo la coda con enfasi, inclinando la testa di lato così da apparire buffo.
Ululare teneramente, caratteristica dei cuccioli, oppure abbaiare con allegria fino a mugolare e piagnucolare tanto da colpire al cuore il proprietario.
Potrebbe alzare la zampa oppure piegare in avanti la parte del corpo al pari di un inchino, così da intrigare e spingere l’amico umano al gioco.
Non solo perché le arti di Fido sono moltissime, potrebbe consegnare al proprietario il proprio gioco del cuore corredando il tutto con un’espressione triste e supplichevole.
Accucciarsi nascondendo il muso tra le zampe anteriori, ma anche imitare le espressioni e reazioni del volto umano così da aumentare l’attenzione nei suoi riguardi.
Senza dimenticare i pianti lancinanti fino alla rotolata sulla pancia in stile clownesco con tanto di parte esposta in piena sottomissione.
Ma il peggiore di tutti i segnali, quello che che colpisce dritto al cuore e sicuramente più abusato dal quadrupede sono : gli occhi dolci da vero cane manipolatore.
Un repertorio che sfodera all’occorrenza per convincere l’umano del cuore a non uscire di casa lasciandolo solo, una manipolazione fatta ad arte ma con amore.
Dalla manipolazione allo stress
L’intenzione di manipolare l’umano di fiducia non nasconde intenzioni negative e neppure la voglia di creare disagio o reazioni di paura.
Il cane sollecita una risposta al pari di un bambino piccolo e come tale affina l’espressività semplicemente imitando quella del proprietario, ma senza causare intenzionalmente ferite emotive.
Fido sprona l’uomo verso una risposta e lo fa insistendo, magari abbaiando con costanza fino allo sfinimento pur di ottenere ciò che desidera: l’attenzione.
Il cane può risultare pressante, manipolatore, gestendo il controllo della situazione spesso a fronte di risposte e input non adeguati ed errati.
Educare un cane non è un’impresa facile, spesso si utilizzano azioni e reazioni sbagliate che lo spingono indirettamente ad assumere comportamenti errati.
Un esempio sono i cani con un passato di sofferenza e violenza che, una volta adottati, vengono sommersi di affetto, cure e amore.
Ogni lamentela e piagnucolio viene subito frenato con carezze, abbracci, coccole e cibo; un comportamento amorevole ma spesso sbagliato.
Un sovraccarico di stimoli e attenzioni che possono creare nel cane un eccesso di stress e di emozioni, mettendo in campo una serie di risposte pari al più classico dei capricci.
Per arginare questa deriva comportamentale è necessario coinvolgere il veterinario di fiducia oppure un educatore esperto che potrà tamponare il percorso educativo di Fido.
Il cane adora le attenzioni ma quando risultano eccessive possono incidere sulla sue emotività favorendo stress e la temibile ansia da separazione, una condizione molto presente e diffusa.
Un buon percorso educativo potrebbe aiutarlo rendendolo più indipendente e meno pressante, vivendo con meno angoscia le assenze quotidiane del proprietario.
Oppure correggendo le continue richieste di attenzione che potrebbero procurargli stress emotivo e psicologico, in particolare se non ricevute con costanza e continuità.
Trucchi e soluzioni
Ignorare: ecco la strategia che tutti gli educatori suggeriscono per aiutare cani e proprietari a ricostruire il loro legame in modo meno ossessivo.
Sembra una parola crudele in grado di scatenare reazioni emotive discordanti, sia da parte del cane che del proprietario, ma del tutto necessaria per riportare la serenità domestica.
Non è una punizione ma un comportamento correttivo indispensabile per arginare la deriva da cane manipolatore, limitando l’ossessività e lo stress conseguente.
Per prima cosa è fondamentale rivolgersi ad un esperto di settore che potrà guidare cane e proprietario affiancandoli nel percorso di recupero comportamentale.
Ma esistono piccolo trucchi da mettere in pratica per contenere il cane stesso, per primo non bisogna cedere ma risultare risoluti senza farsi ammaliare dalle sue moine.
Ignorare le richieste potrebbe spezzare il cuore di entrambi ma è la via migliore, in particolare se il cane abbia continuamente e senza sosta.
Non bisogna cedere senza risultare aggressivi e violenti, vietato urlare e punire fisicamente il cane: questo aumenta lo staso di stress e la paura ed impedisce la comprensione della regola.
Il tono di voce deve risultare calmo e tranquillo, le sgridate continue non servono a nulla se non ad aumentare il suo timore verso il proprietario.
È indispensabile apparire risoluti senza fornire comandi discordanti che potrebbero confonderlo, bloccando i comportamenti sbagliati e impedendo che faccia ciò che vuole.
Come anticipato ciò che conta sono le regole ed i comandi forniti nel modo giusto, senza aggressività o punizioni ma con l’aiuto del rinforzo positivo.
Ogni volta che eseguirà correttamente un comando il cane potrà ricevere un premio, meglio se alimentare, che potrà associare all’azione facendola sua.
Ad esempio se il cane abbaia continuamente andrà ignorato ma potrà ottenere un bocconcino goloso appena avrà smesso di lamentarsi e cercare attenzione.
Il cane non è un bambino per questo è meglio non abbracciarlo o stringerlo con forza, il gesto è vissuto come dominanza e può stressarlo eccessivamente.
Il gioco è fondamentale, rinsalda i legami e crea sintonia, ma non deve mai trasformarsi in qualcosa di negativo come lo scherzo e l’umiliazione.
L’importanza della routine
Sembra banale ma la routine è fondamentale nella vita dell’uomo quanto in quella del cane che ama ripetere con costanza gesti, percorsi e comportamenti.
L’amico dell’uomo deve poter contare su questa immutabilità degli appuntamenti più importanti come la sgambata, il sonno e il momento del pasto.
Orari e regolarità sono necessari per il cane di affezione perché lo confortano e rasserenano il suo animo, può così contare su un precorso regolare e quotidiano.
Non a caso ama frequentare sempre gli stessi posti, annusare sempre gli stessi pali, panchine e marciapiedi, camminare sullo stesso lato della strada e ripetere le stesse reazioni.
Questa ripetitività serve a tranquillizzarlo ma anche ad aumentare la fiducia nei confronti del proprietario e il legame che li unisce.
La routine è amica dell’amore tra cane e proprietario che potranno contare sullo stesso tipo di appuntamenti quotidiani, vere e proprie fondamenta della convivenza.
Ad esempio uscire sempre alla stessa ora, mangiare allo stesso orario nella stessa zona della casa, magari senza interruzioni o disturbi di sorta.
Oppure poter contare sull’appuntamento serale davanti alla televisione da condividere insieme, o la semplice lettura di un libro acciambellati nel letto.
Tutto condito da carezze, coccole, attenzioni e parole dolci, un linguaggio verbale-non verbale che diventerà personale tra i due utile a rendere il rapporto più solido.
Ansia da separazione
Alcuni cani vivono l’assenza del proprietario con stress eccessivo e angoscia, una vera e propria ansia da separazione che credono definitiva.
Un comportamento tipico dei quadrupedi che hanno vissuto l’abbandono, il canile, subito violenze o un sovraccarico emotivo eccessivo tanto da richiedere attenzioni costanti.
In ognuno di questi esemplari si può nascondere un cane manipolatore che cerca di comunicare il suo disagio sia piangendo che graffiandosi o morsicandosi.
Il quadrupede potrebbe sopportare male l’assenza dell’amico umano dimostrandosi particolarmente possessivo in sua presenza, magari seguendolo ovunque.
Per impedire una deriva comportamentale è meglio chiedere consiglio al veterinario di fiducia che potrà suggerire l’assunzione di prodotti utili a calmare l’animo tormentato del cane.
Nei casi più estremi il medico potrà indicare un percorso rieducativo con il supporto di un comportamentista specializzato, una presenza davvero molto importante e spesso risolutiva.
L’esperto, come anticipato, seguirà cane e proprietario passo dopo passo indicando quali sono le regole, i comandi e i comportamenti da imparare ed eseguire.
Aiuterà i due a creare un nuovo dialogo utile a dimezzare l’atteggiamento manipolatorio e l’ossessività del cane, in funzione di una convivenza serena e sicuramente positiva.
Suggerendo qualche trucco per distrarre il quadrupede durante le lunghe assenza lavorative come ad esempio un kong riempito con del cibo umido che impegnerà il cane per ore.