Il cane ha ucciso un ratto: è in pericolo adesso?
Se il nostro cane ha appena ucciso un ratto, vi sono dei rischi per la sua salute? Che possiamo fare per aiutarlo? Ecco cosa sapere.
Di solito, quando si pensa ai topi, si tende ad associarli ai gatti e a considerare questi ultimi i loro più temibili predatori. In realtà non si tratta che di uno stereotipo, seppur molto diffuso e continuamente alimentato: i cacciatori di topi più efficaci nel mondo animale non sono i gatti, ma i cani.
Proprio perché non siamo abituati a pensarla in questo modo, potrebbe sembrarci strano venire a sapere che un cane ha ucciso un ratto. Soprattutto se si tratta del nostro cane, è molto probabile che ciò provochi in noi una gran preoccupazione; e in questo caso non si tratta di una paura infondata. In questo articolo vi parleremo dei possibili rischi in cui incorre un cane in questa situazione.
I cani e l’istinto predatorio
Una verità che molto spesso tendiamo a sminuire ma che non possiamo negare è che i cani sono dei predatori a tutti gli effetti; e come tali sono dotati dell’istinto di cacciare altri animali. Anche il più addomesticato e apparentemente innocuo degli esemplari presenta questo istinto, anche se fortemente ridimensionato dall’intervento umano e dalla socializzazione.
L’intento dell’uomo, in realtà, non è sempre stato solo quello di rendere il cane un animale da compagnia in tutti gli effetti: moltissime razze canine sono state addestrate per secoli a svolgere determinati compiti, anche fisicamente impegnativi; e le caratteristiche fisiche che più tornavano utili in un determinato contesto erano privilegiate rispetto ad altre, in allevamenti selettivi diversi a seconda dello scopo. Abbiamo quindi cani specializzati nel trainare slitte o altri carichi, specialmente in condizioni particolarmente difficili (è il caso degli husky); e vi sono stati purtroppo anche cani costretti a specializzarsi nel combattimento.
Tra i compiti assegnati ai cani vi era ovviamente anche la caccia, praticata dall’uomo sia come sport che per necessità; e tra queste necessità vi era quella di sbarazzarsi di fastidiosi parassiti che minacciavano raccolti e provviste. I più persistenti parassiti per l’uomo erano probabilmente topi e ratti: oltre a prendere di mira le scorte di cibo, essi erano spesso anche veicolo di infezioni e pericolosissime malattie. Non deve quindi stupire che, tra le razze di cani da caccia, ve ne siano alcune sviluppate e addestrate al solo scopo di debellare questi roditori.
Ratti e razze canine: i casi particolari
Le razze di cani specializzati nella caccia ai topi sono dette in inglese ratter, e sono più numerose di quanto non si possa pensare. In questa categoria rientrano molte razze terrier, che sono ugualmente abili nello stanare piccole prede dalle loro tane sotterranee. L’esempio più lampante è quello del Rat Terrier, originario della Gran Bretagna; e ovviamente seguono a ruota le due varietà da esso generate, l’American Hairless Terrier e il Teddy Roosevelt Terrier; ma anche il Jack Russell fa parte di questa categoria.
Vi sono ovviamente anche i Pinscher, nati da una razza di temibili cacciatori di topi ormai estinta: quella del Rat Catcher, detto anche Great Ratter. Anche il più piccolo del suo gruppo, l’Affenpinscher, era una vera e propria minaccia per i roditori, proprio grazie alle sue dimensioni ridotte. E non si può non ricordare il ceco Pražský Krysařík, che vuol dire letteralmente “cacciatore di topi”.
Si tratta di solito di razze molto particolari, non molto diffuse al di fuori del loro Paese di origine. I loro esemplari sono dotati di un istinto predatorio non solo molto sviluppato, ma anche difficile da contenere se non si è esperti: è per questa ragione che essi sono generalmente sconsigliati come animali da compagnia per persone alla prima esperienza con un cane. Non sottovalutate la piccola taglia o l’aspetto apparentemente mansueto: se non si procede immediatamente con una rigorosa socializzazione e un adeguato addestramento nulla vieterà loro di vedere anche il gatto di casa come una potenziale preda.
Le malattie trasmesse dai topi
A prescindere dalla razza a cui appartiene, comunque, se incoraggiate l’istinto predatorio di Fido può capitare che prima o poi uccida un ratto. E se ciò accade, è il caso di portare il vostro cane dal veterinario senza perdere tempo: l’obiettivo è quello di scoprire se ha contratto qualche infezione; e se ciò è effettivamente avvenuto bisognerà agire tempestivamente per debellarla. I ratti possono farsi portatori di una gran quantità di malattie anche pericolose – come ad esempio la peste – anche se non tutte colpiscono i cani. Vediamo quali sono quelle che possono minacciare la salute di Bau.
La rabbia o idrofobia, forse la malattia dei cani più conosciuta al mondo, è mortale e attualmente incurabile; è però possibile prevenirla sottoponendo Fido a un preziosissimo vaccino. Vi è poi la leptospirosi, infezione batterica tipica dei roditori: a differenza della rabbia è possibile diagnosticarla e anche trattarla con una terapia a base di antibiotici; anche in questo caso, però, l’arma migliore è il vaccino. La toxoplasmosi prende di mira principalmente i gatti, ma passa anche dall’uomo e dal cane aggravando eventuali patologie preesistenti. La trichinosi è invece un’infezione parassitaria che può colpire sia lui che noi, difficile da diagnosticare e fastidiosa da debellare.
È importante aggiungere anche che se alcune malattie trasmesse dai topi sono innocue per il cane, possono essere trasmesse a noi o ai nostri cari tramite la sua bocca o contatto col suo pelo; e in tal caso potrebbero esserci conseguenze anche gravi. Un’altra ragione valida, insomma, per portarlo dal veterinario e fugare ogni dubbio.
Altri possibili rischi
Se un cane ha ucciso un gatto non è esposto solo al rischio di contrarre malattie ma anche a quello di avvelenamento. Se in passato utilizzare un cane era il metodo più diffuso per liberarsi dei roditori, al giorno d’oggi si preferisce usare delle trappole apposite e soprattutto del veleno, magari mischiato con del cibo.
Questo veleno è solitamente contenuto in bustine di piccole dimensioni, che il ratto ingerisce a volte anche senza romperle; l’avvelenamento sopraggiunge solo in un secondo momento. Se il cane morde un topo che ha ingerito del veleno, rischia anche lui di essere avvelenato, e gli effetti sulla sua salute possono essere anche gravi. Per questo motivo non bisogna esitare a portarlo subito dal veterinario per un’ispezione completa.