Cane Giorgio, una targa per ricordarlo a Ponte Galeria a Roma
Giorgio era un cane amatissimo a Ponte Galeria, un quartiere di Roma: per la sua morte è stata apposta una targa in sua memoria
Nessuno lo dimenticherà mai, anche se non c’è più, dopo essere volato sul ponte dell’arcobaleno dopo essere stato brutalmente ucciso. A Ponte Galeria, frazione di Roma, per il cane Giorgio hanno apposto una targa in sua memoria, per ricordarlo sempre. I suoi occhi buoni avevano conquistato tutti quanti: i residenti si prendevano cura di lui con amore, fino a quando qualcuno non ha deciso di eliminarlo.
La vicenda risale allo scorso mese di giugno, quando due fratelli hanno accoltellato il cane Giorgio. La storia aveva scosso l’opinione pubblica. L’animale viveva con una persona senza fissa dimora, ma a Ponte Galeria tutti gli volevano bene e lo aiutavano. Gli stessi abitanti del quartiere hanno chiesto al municipio XI di ricordare Giorgio con un’iniziativa che permettesse di onorare la sua memoria. “Abbiamo deciso di disvelare la targa in ricordo di Giorgio sul muro dell’Istituto Comprensivo ‘Fratelli Cervi” a Ponte Galeria, quindi non lontano dalla stazione dov’è stato accoltellato”. Queste le parole di Gianluca Lanzi, il presidente del municipio XI che ha svelato la targa. Con lui c’erano anche alcuni consiglieri municipali e il comandante della stazione dei Carabinieri che avevano fermano i due responsabili del gesto.
Nella targa si legge: “In memoria del cane Giorgio, dolce amico di tutti: questa morte violenta e ingiusta serva da monito affinché mai più possa accadere una simile atrocità“. Sulla targa c’è anche un numero di telefono. Si tratta del numero delle segnalazioni dell’OIPA, da chiamare per denunciare casi di violenza nei confronti degli animali.
“Avremmo voluto che con noi, in questa giornata, fosse presente anche Lionel, la persona senza fissa dimora che si prendeva cura di Giorgio. Purtroppo però, e questo ha reso ancor più triste la giornata, è venuto a mancare proprio all’inizio di questa settimana”, ha poi detto Lanzi, ricordando l’uomo con cui Giorgio condivideva quel poco che avevano per vivere.