Cane fulminato da una scossa elettrica: aveva appoggiato la zampa su un tombino

Un cane è rimasto fulminato appoggiando la zampa su un tombino: ha preso la scossa elettrica

Purtroppo non ce l’ha fatta il cane rimasto fulminato da una scossa elettrica. Stava tranquillamente passeggiato con il suo umano di riferimento quando improvvisamente ha ricevuto la scossa. Aveva appoggiato una zampa su un tombino, dove evidentemente passava l’elettricità. Non era isolato bene e ora il cagnolino dagli occhi dolci ha fatto un viaggio sul ponte dell’arcobaleno.

Cane fulminato da una scossa

Ciruzzo non c’è più. Stava passeggiando con il suo papà umano, Giuseppe Clemente, il 23 novembre scorso a Padola, in provincia di Belluno. Stavano facendo ritorno in paese dalla passeggiata che fanno solitamente nel bosco. Il suo ultimo respiro lo ha esalato tra le braccia del proprietario. Il cane aveva messo la zampa su un tombino che si trova in via Pier Fortunato Calvi. Decine di volte era passato di lì, ma quella volta ha lanciato un guaito di dolore incredibile, ha fatto un paio di giri su se stesso e si è accasciato al suolo. Non ha mai più riaperto gli occhi.

I vicini, sentendo quel lamento terrificanti, hanno subito raggiunto l’uomo, che era inginocchiato accanto all’animale. Tutti hanno tentato di soccorrere il cane, ma purtroppo nessuno ce l’ha fatta. “Mentre ero in quella posizione continua ho sentito puro io delle scosse e le persone che mi erano vicine mi hanno sollecitato ad alzarmi ed allontanarmi. Mi hanno riferito che da circa un anno la situazione è sotto segnalazione al Comune e che altre persone con i loro animali hanno preso scosse, che sono state fatali per il mio Ciruzzo, piccolino di soli tredici chili“.

Cane al guinzaglio

Mentre in municipio sono scattate le verifiche del caso, il sindaco Marco Staunovo Polacco ha scritto su quanto accaduto al cane fulminato da una scossa elettrica. “Dispiace. Dispiace per il cane, a prescindere da come sia avvenuta la morte, e dispiace poi se la colpa venisse confermata in capo all’illuminazione pubblica. Non ci tiriamo indietro sulle responsabilità. Tuttavia, la situazione va attentamente verificata“.

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