Cane fa pipì sui tappeti, perché e come evitarlo
Il cane che fa la pipì sui tappeti non lo fa solo per 'dispetto, ma ci può essere una motivazione specifica o un disagio che va individuato. I dettagli
Il cane fa pipì sui tappeti? Può succedere e ci sono dei motivi precisi per cui agisce in questo modo. In verità, il più delle volte, dobbiamo fare i conti con una questione di territorialità.
Indipendentemente dal grado di addomesticamento, infatti, il nostro amato Fido è un predatore, che ragiona come tale e ha la caccia nel sangue.
Si difende dagli attacchi esterni, presunti o reali che siano, e fa sapere a simili e altri animali chi è il padrone di casa a quattro zampe. Questa propensione, ovviamente, è legata anche al tipo di razza: ci sono esemplari guardiani doc e altri più distratti, se così vogliamo definirli.
Cane adulto che fa pipì in casa
Il cane che fa la pipì sui tappeti? Può sembrare che il migliore amico dell’uomo agisca per un apparente dispetto, per protestare, ma è raro che sia solo questo. L’ideale, quindi, per limitare al minimo eventuali brutte sorprese è creare un ambiente a misura di quadrupede ancor prima che arrivi a casa. Inoltre, non dimentichiamo l’importanza della socializzazione, una fase delicata in cui Fido impara a interagire con il mondo che lo circonda nel rispetto di tutti gli attori in gioco e degli ambienti.
Non solo cuccia, passeggiate, cibo e acqua fresca, ma anche un luogo dove possa sentirsi al sicuro, protetto. A tal proposito, ecco come abituare il cane al kennel, così che non lo percepisca come un nemico che lo trasporta verso l’ambulatorio veterinario ma come un alleato che lo faccia sentire a proprio agio nei momenti di difficoltà.
Il cane fa la pipì davanti casa
Il linguaggio del cane, per quanto assai differente dal nostro e prevalentemente non verbale, può dirci tanto sullo stato d’animo del nostro amico a quattro zampe. Il punto cruciale è saperlo interpretare in maniera corretta. Così sapremo qual è la ragione che lo porta ad avere un determinato atteggiamento e qual è la soluzione più indicata. Anche un cane castrato può marcare il territorio, seppur succeda con una minore frequenza. Lo fa per esprimere stress. Ma una distinzione è d’obbligo e può chiarirci non poco le idee. Il cane si muove in verticale e in orizzontale.
La marcatura verticale, di solito, è tipica degli esemplari interi, quelli che non sono ancora stati castrati e, quindi, se maturi, sessualmente attivi. La pipì la fanno sulle pareti, sulle porte e sulle finestre: tutte le superfici che si sviluppano in altezza, insomma. Chi fa la pipì in casa, per terra e senza aspettare di fare la passeggiata quotidiana al parco o nei dintorni di casa, sui divani per esempio, marca il territorio in orizzontale. Ed è il caso che ci interessa maggiormente.
In questa precisa circostanza, non c’entra l’essere territoriale, ma piuttosto dobbiamo ricercare il disagio che spinge Fido ad assumere un tale atteggiamento. Importante è, magari con l’aiuto del veterinario o di un etologo esperto, capire cosa gli è capitato e se c’è qualcosa che possiamo fare per correre in suo aiuto e farlo stare meglio. A tal proposito, può tornare utile sapere cosa significhi adottare un cane traumatizzato.
Pipì del cane sul tappeto
Il cane che fa la pipì sui tappeti? Le ragioni che portano il nostro amico a quattro zampe a esprimere un qualche malessere sono molteplici e tra le più disparate. Per esempio, può succedere che non esca fuori abbastanza spesso. Anche la presenza di altri cani in circolazione può giocare brutti scherzi e spingere la nostra piccola palla di pelo a delle vere e proprie proteste
Non dimentichiamo, oltretutto, che per quanto selvatico e avventuroso possa essere, Bau è anche estremamente abitudinario, poco incline alle sorprese e alla solitudine. Nei casi più gravi, infatti, si arriva a parlare di ansia da separazione nei cani. Anche eventuali new entry non vengono visti di buon occhio (sia bipedi e che quadrupedi).
Anche eventuali odori marcati possono infastidirlo. I quadrupedi, sia Fido che Micio, hanno un olfatto molto sviluppato e sono sensibili agli olezzi. Inoltre, la candeggina e l’ammoniaca li infastidiscono e possono essere molto dannose se ingerite. Cosa possiamo fare quindi nel caso di avvelenamento del cane? E, ancora meglio, come possiamo agire in ottica preventiva?
Pure eventuali problemi di salute legati all’apparato urinario, come per esempio, la cistite nel cane, possono avere delle conseguenze negative. Ma non dobbiamo in alcun modo affidarci al fai da te o al sentito dire. Meglio avvalersi del parere esperto del veterinario di fiducia, che conosce anche eventuali pregressi clinici e caratteristiche di razza.
Mettere il muso del cane nella pipì
Il cane che fa la pipì sui tappeti e ci sta rovinando tutto l’arredamento? In ottica emergenziale, esistono tanti prodotti pensati appositamente per pulire ed eliminare i cattivi odori. Poi, è bene trovare delle soluzioni perché il nostro amico a quattro zampe smetta di comportarsi in questo modo.
Un primo approccio è quello di non punire e non urlare contro il nostro amico a quattro zampe. Piuttosto, potrebbe essere importante sapere come parlare al cane perché si senta al sicuro e a proprio agio. Oltretutto, è importante che le nostre piccole palle di pelo incanalino correttamente le proprie energie. Giochiamo insieme a loro almeno mezz’ora al giorno per favorire il loro benessere psicofisico. Gite fuoriporta e giochi di tutti i tipi saranno molto stimolanti e asseconderanno uno dei loro più grandi istinti. Infine, attenzione alla disposizione delle ciotole: mangiare fa scaricare la tensione.
Diverso è quando ci rendiamo conto che il cane ha subito un trauma. Fido si chiama così per una ragione: ha estrema fiducia nel suo amico umano. È disposto a fare di tutto per colui che considera famiglia, e dimostra un affetto incondizionato per tutta la sua vita.
Per queste e per altre ragioni, quando vive un’esperienza particolarmente negativa soffre molto, si sente tradito e non capirà mai fino in fondo il motivo per il quale si sarebbe meritato un trattamento simile. La prima arma a nostra disposizione in questi casi è la pazienza. Dopo di che ci si dovrà rivolgere a un etologo o a un veterinario esperto per capire come affrontare la situazione al meglio, senza sottoporre il nostro già sfortunato amico ad altri traumi ed esperienze tutt’altro che positive.