Cane e gatto, mille posizioni per dirsi “ti voglio bene”
Cane e gatto amici, non si tratta di un ossimoro (come molti pensano) ce lo dimostrano Miao e Fido che si dicono “ti voglio bene”
Gli animali sono speciali per tanti motivi, il cane e il gatto che sanno dirsi “ti voglio bene” sono un esempio da cui prendere spunto. Adottare un amico a quattro zampe, a maggior ragione se sono due, è un atto di estremo altruismo: si salvano delle vite dai pericoli delle strade o da una vita inadeguata nei rifugi.
Ma è anche un atto di ‘egoismo’: si salva la propria di vita, si rende migliore, più ricca. Perché dei pelosi in giro per casa dimostrano amore e gratitudine incondizionati, insegnano come si dà sé stessi a un altro essere vivente senza chiedere nulla in cambio.
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E se i pet sono due, di specie diverse, determinate lezioni assumono doppio valore. Non solo si sperimentano i sentimenti puri, ma anche la capacità di guardare alle similitudini e non alle differenze.
Il cane e il gatto che si dicono “ti voglio bene” lo fanno in tutti i modi possibili. Non si tratta di un caso isolato, ma di un rapporto profondo e duraturo. Tante occasioni, momenti e situazioni con un denominatore comune: l’amore.
Baci, naso contro naso, riposini, condivisione degli spazi e sempre occhi negli occhi. Questi amici a quattro zampe si amano e lo faranno fino alla fine dei loro giorni. Uno ha trovato il proprio compagno nell’altro e sa quanto sia preziosa una condizione del genere.
Un esempio per noi bipedi, spesso distratti da problemi che non sono tali. Spesso egoisti e individualisti, pronti a rompere dei rapporti per futili motivi. I pet non lo fanno e, quando entrano nella vita di un uomo, sono preziosi insegnanti di affetto, gratitudine e sostanzialità (se così possiamo definirla).
L’importante, però, quando si adottano due animali – sia che siano di specie diverse o semplicemente ancora sconosciuti – è fare in modo che le presentazioni avvengano per gradi e nel rispetto della serenità e della natura di entrambi gli attori in gioco. Se si è alla prima esperienza, un consiglio è di rivolgersi a un veterinario o a un etologo esperti che possano dirci come procedere senza provocare, seppur involontariamente, dei traumi.
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