Cane con ansia da separazione va a vivere in carcere: i detenuti si prendono cura di lui
Ceasar è un bellissimo e dolcissimo cagnolino che soffre di ansia da separazione. Per questo motivo i detenuti di un carcere in Australia hanno deciso di adottarlo: ci sarà sempre qualcuno pronto a prendersi cura di lui
Si chiama Ceasar e la sua storia ha commosso tutti quanti. Il cane con ansia da separazione non riesce a stare da solo e così va a vivere in carcere. I detenuti di questo penitenziario in Tasmania hanno infatti accolto la richiesta di prendersi cura di lui con amore e dedizione. Oggi Ceasar è un cane davvero felice, perché non sarà mai più solo.
Caesar è un incrocio tra uno Staffordshire bull terrier e un Labrador. Bellissimo e dolcissimo, ha un problema: soffre di ansia da separazione, proprio non ce la fa a stare da solo. Quando si trova lontano dai suoi amici umani che si prendono cura di lui inizia a piangere, a soffrire, a star male emotivamente e fisicamente. Per lui ci voleva una soluzione drastica, che è arrivata dal luogo che meno ti aspetti, ma che è perfetto per un cane con ansia da separazione.
Per aiutare Caesar a non soffrire mai più di ansia da separazione, una prigione che si trova in Tasmania ha avuto un’idea unica. Il carcere australiano di Ron Barwinck, infatti, ha deciso di accogliere il dolce cagnolone. I detenuti si prenderanno cura di lui, all’interno di un programma in cui chi è in carcere addestra i cani abbandonati preparandoli a una futura adozione. Aiuteranno Caesar a non sentirsi più solo e a prepararsi a un’eventuale famiglia adottiva che possa accoglierlo in futuro.
Sono tanti gli animali di cui i detenuti del carcere di Ron Barwinck si prendono cura, in un programma che va avanti con successo da 10 anni. Tutti i cani e i gatti hanno trovato la loro casa per sempre. E si spera che anche Ceasar, che non riusciva a stare da solo per più di mezz’ora, possa trovare giovamento. I detenuti hanno già raccolto 870 euro (1400 in dollari australiani) per potersi prendere cura di lui, per pagare le visite mediche e per renderlo pronto all’ingresso in una nuova famiglia.
Grazie a questo programma, però, non solo gli animali sono fortunati: anche i detenuti hanno migliorato la loro qualità della vita in cella.