Cane che annega, è possibile? A cosa fare attenzione e come soccorrerlo
Vedere il cane che annega è un'immagine terrificante ma non dobbiamo perdere la calma: ecco cosa fare per prestargli soccorso
Fido adora sguazzare in acqua e ogni volta le vacanze al mare o in piscina sono un vero spasso ma il pericolo è dietro l’angolo. Un cane che annega non è un’immagine così rara come si possa credere e dobbiamo essere pronti a intervenire quando succede.
Il mare è traditore, una frase che abbiamo sentito spesso magari dai nonni memori di una saggezza d’altri tempi che nella maggior parte dei casi rivela delle grandi verità.
Fare il bagno al mare (o in piscina) è divertentissimo e sicuramente è un ottimo modo per trascorrere le proprie vacanze, cercando un po’ di frescura dall’afa asfissiante della città.
Ma anche se la maggior parte dei cani sanno nuotare non dobbiamo mai perderli di vista perché i pericoli che corre sono tanti e uno di questi è proprio l’annegamento.
Cosa accade a un cane che annega
Non è difficile accorgersi di un cane che annega proprio come quando succede alle persone che di punto in bianco non riescono più a stare a galla in acqua e iniziano ad agitarsi.
L’annegamento si deve a cause molto diverse tra loro che spesso prescindono dal fatto che il cane sappia nuotare o meno.
Innanzi tutto teniamo a mente che non tutti i cani sono in grado di nuotare e che questo dipende principalmente dalla loro struttura fisica. Cani molto piccoli o con le zampe corte o ancora cani brachicefali con narici molto piccole fanno più fatica a restare a galla e non sono in grado di sostenere la fatica del nuoto.
Di contro ci sono cani come i Retriever, gli Spaniel e simili che hanno un fisico adatto al nuoto e non riscontrano alcuna difficoltà quando sguazzano allegramente in acqua.
Ma a prescindere da queste caratteristiche anche i più abili nuotatori canini potrebbero rischiare di annegare.
Il cane che annega respira male perché ingerisce troppa acqua che va a finire nei polmoni e anche se si muove non riesce a stare in equilibrio sulla superficie, quindi va a fondo.
L’annegamento non è determinato necessariamente dall’incapacità di nuotare ma può dipendere anche da un malore improvviso, un crampo e qualsiasi altra cosa che potrebbe impedire i naturali movimenti di Fido.
Ecco perché è tanto importante tenere sempre d’occhio il nostro cane quando va in acqua per una nuotata. Il pericolo è dietro l’angolo e non possiamo permettere che rischi la vita!
Come prestare soccorso al cane che sta annegando
Se vediamo in lontananza che il nostro cane annega, si agita in acqua e non riesce più a stare a galla dobbiamo mantenere la calma e intervenire prima di subito!
In queste situazioni non possiamo lasciarci travolgere dalle emozioni, anche se ci rendiamo perfettamente conto che non è facile restare tranquilli e lucidi.
Facciamo un piccolo, grande sforzo per il bene di Fido e teniamoci pronti, imparando alcune tecniche che di primo soccorso da utilizzare quando vediamo un cane che annega.
Tiriamolo fuori dall’acqua
Per prima cosa se vediamo il cane che annega dobbiamo precipitarci in acqua e tirarlo fuori, riportandolo a riva.
Se il cane è di taglia grande cerchiamo aiuto e facciamolo uscire dall’acqua trasportandolo di peso insieme ad altre persone.
La cosa più importante è agire immediatamente senza perder tempo. In queste situazioni anche qualche secondo in più potrebbe essere fatale!
Facciamo uscire l’acqua che ha ingerito
Quando il cane è adagiato sulla battigia (o a bordo piscina) assicuriamoci che si trovi in una posizione comoda.
Inizialmente vedremo che smetterà di agitarsi a differenza di come faceva mentre era ammollo in acqua ma questo non vuol dire assolutamente che sia fuori pericolo.
Dobbiamo provare a far uscire dal corpo tutta l’acqua che ha bevuto sollevandolo. Teniamo la testa bassa e afferriamo le zampe posteriori in modo che si allunghino e siano perfettamente in linea con la schiena.
Sollevandolo naturalmente non dobbiamo esagerare ma semplicemente fare in modo che fuoriesca l’acqua in eccesso che ha ingerito.
Per agevolare il flusso oltre a tenerlo sollevato per le zampe posteriori possiamo anche aprirgli la bocca. In questo modo inizierà anche ad entrare più aria nei polmoni e dovrebbe ricominciare a respirare meglio.
Respirazione artificiale
Non è detto che questa manovra di sollevamento abbia l’effetto sperato, ma dipende soprattutto dalla quantità di acqua che il cane ingerisce mentre annega.
Ecco perché torna molto utile imparare a fare la respirazione artificiale, proprio come quella che si fa alle persone in caso di annegamento o soffocamento.
Se il cane continua a non respirare dobbiamo aprire le vie aeree allungando la testa e tenendo il collo ben disteso, poi estrarre la lingua fino a quando non è completamente fuori dal muso e poi procedere con la respirazione artificiale.
Per farlo dobbiamo sdraiarci di fianco a Fido, chiudergli il musetto e soffiargli aria dalla bocca direttamente nel naso, come se volessimo gonfiare un palloncino.
La cosa più importante è procedere con calma, senza soffiare troppo forte altrimenti rischiamo di danneggiare le vie respiratorie di Fido!
Se stiamo procedendo bene, vedremo che il petto del cane inizia lentamente a gonfiarsi e questo, a poco a poco, dovrebbe riportarlo a respirare autonomamente senza problemi.
Cane che annega: portiamolo dal veterinario
Anche se abbiamo salvato il cane che annega riportandolo sulla battigia e praticando tutte le manovre necessarie per farlo respirare non dobbiamo dimenticare che è importante portarlo dal veterinario.
Le manovre di primo soccorso sono utilissime per salvare l’animale che rischia di morire (in questo caso annegando) ma il nostro intervento non può di certo far miracoli.
Perciò non appena abbiamo finito e il cane si è stabilizzato, tornando a respirare autonomamente, dobbiamo portarlo subito in clinica per una visita più approfondita.
Purtroppo spesso le conseguenze emergono dopo qualche tempo e non immediatamente dopo lo spiacevole incidente.
Fido nel corso dei giorni potrebbe riscontrare delle difficoltà respiratorie, avere l’affanno oppure un battito cardiaco alterato.
In più potrebbe cominciare a tossire, cosa molto probabile sia che abbia rischiato l’annegamento in acqua salata che in acqua dolce.
Da una parte il sale irrita le vie aeree ed è quasi certo che Fido abbia delle conseguenze in tal senso. Ancora più grave se ha bevuto acqua trattata con cloro e altri agenti chimici, cosa abituale nelle piscine.
Qui il rischio è che possa non solo avere le vie respiratorie irritate ma anche che queste sostanza possano nuocere al suo organismo.