Cane anziano: come controllare il suo corpo e farlo vivere al meglio
La salute del nostro amico a quattro zampe è prioritaria, a 360 gradi. Con un cane anziano bisogna sapere come controllare il suo corpo. I dettagli
La nostra piccola palla di pelo, il nostro migliore amico fa ormai parte della famiglia a tutti gli effetti, trattato e amato come se fosse un figlio. Il cane anziano ha bisogno di attenzioni extra e dobbiamo sapere come controllare il suo corpo. È comprensibile che il suo stato di salute susciti in noi una certa preoccupazione. Ecco allora che sapere le motivazioni di un determinato stato e saperlo affrotare può tornare utile.
Qualsiasi sia la condizione atipica dello stato di salute del nostro adorato Fido, non affidiamoci mai al fai da te o al sentito dire. Rivolgiamoci sempre al veterinario di fiducia che, oltre a conoscere anche eventuali pregressi clinici e caratteristiche di razza, ha gli strumenti per individuare un ipotetico malessere.
Facciamoci un’idea
Soprattutto se è un cane anziano, sapere come controllare il suo corpo è importante per fare i conti nel modo giusto con un sistema nervoso che non è più quello di una volta. Il disorientamento e la mancanza di coordinazione, esattamente come accade a noi bipedi, sono stati che colpiscono soprattutto chi ha ormai una certa età. A tal proposito, potrebbe tornare utile sapere come si calcola quella di Fido facendo un paragone con la nostra.
In questi casi, e se andiamo dallo specialista per un consulto ce ne darà la conferma, la prima cosa da fare è escludere la presenza di un disturbo di natura fisica oppure metabolica. Infatti, dei problemi di tipo neurologico possono esserne una diretta conseguenza.
“Mens sana in corpore sano”, dicevano i latini
Il tipo di lavoro a cui sarà chiamato il veterinario sarà doppio e avrà bisogno dell’ausilio informativo di una nostra anamnesi il più possibile dettagliata. Più tasselli avrà il veterinario per comporre il puzzle, più completa sarà la visione di insieme che gli permetterà di arrivare il più velocemente possibile alla diagnosi giusta e alla cura più adeguata per la risoluzione del problema.
Nel caso in cui si dovesse escludere una patologia di tipo organico, sarà proprio il medico di Miao, valutando la situazione generale, a consigliarci un eventuale consulto da parte di un veterinario comportamentista. Inoltre, è probabile che anche lui ci chieda degli esami a supporto della propria visita specialistica. Anche lui vorrà infatti escludere eventuali malesseri riconducibili a un problema fisico, metabolico e ormonale.
La dieta, la bussola di Fido
Sembra strano, ma l’alimentazione, indipendentemente dal fatto che sia naturale o industriale, è la cartina al tornasole dello stato di salute della nostra piccola palla di pelo. Una dieta sana e bilanciata, che tenga conto di tutti i nutrienti di cui ha bisogno e delle giuste quantità, è fondamentale per cercare di favorire una crescita senza intoppi e una vecchiaia serena.
Non dimentichiamo mai che il nostro adorato Miao è prevalentemente carnivoro, al di la dei secoli di addomesticamento, certi impulsi e certi bisogni non sono cambiati. Ecco allora che dobbiamo prediligere in primo luogo le proteine di origine animale, seguite da vitamine, sali minerali e fibre.
Quando Fido è anziano
Il gatto che sembra confuso, in genere, o è un cucciolo – ancora indifeso e inconsapevole di come sia il mondo che lo circonda – o anziano. In entrambi i casi siamo di fronte a dei soggetti indifesi e vulnerabili, anche se per motivi diversi. Infatti, non dobbiamo sottovalutare l’inesperienza del piccolo di gatto e il declino cognitivo di quello anziano.
Secondo la scienza, il disorientamento e la confusione sono presenti in almeno il 40% dei felini che hanno superato i 17 anni. Si tratta anche dei primi segnali che devono portarci a pensare che qualche disturbo cognitivo si stia facendo largo. Dobbiamo sempre tenere a mente, infatti, che un esemplare un po’ in là con gli anni, infatti, va monitorato con maggiore costanza e attenzione. La politica della prevenzione e della tempestività, infatti, deve essere il faro che ci guida nella gestione della nostra piccola palla di pelo. Sarà il suo veterinario di fiducia a dirci con quanta frequenza portarlo a visita, ovviamente questa cambia da caso a caso.
I segni tipici
Se il cane e anziano non sa più come controllare il suo corpo, non pare più riconoscere chi considerava famiglia fino a poco tempo prima, non è più capace di trovare la ciotola, la cuccia – degli accessori per lui così fondamentali – vuol dire che qualcosa non sta andando per il verso giusto.
Fido sta manifestando i primi sintomi di una malattia comportamentale o di un qualche disturbo. Se sporca o fa la pipì in casa, infatti, non è per un qualche dispetto, ma perché sta male. Non è raro infatti che possa soffrire di incontinenza. E il tipo di approccio che dobbiamo adottare deve tenere conto di tutti i fattori in gioco. Al di là di che cosa significhi pulire casa e togliere gli odori particolarmente forti, c’è un problema ben più grave da dover risolvere. Chiamiamo subito lo specialista e cerchiamo insieme a lui una maniera per alleviare le sofferenze del nostro amico a quattro zampe.
Lo stile di vita condiziona il fisico
Indipendentemente dall’età, lo stile di vita di un cane può incidere sul suo stato di salute (sia fisico che mentale). Un randagio, infatti, è sempre soggetto a pericoli e a condizionamenti esterni che non è detto siano piacevoli.
Un cane traumatizzato può apparire confuso e destabilizzato, lo è subito dopo il fatto certamente e può portarne i segni per il resto della vita. Inoltre, il fatto potrebbe lasciare le conseguenze anche sul suo corpo malconcio. Fratture, lesioni, acciacchi: tutto può essere più o meno permanente a seconda dell’entità. Ecco perché adottarne uno è un atto di estrema generosità, ma richiede anche una dose di pazienza maggiore. Bau deve fare i conti con il proprio passato tutti i giorni, e questo non è sempre semplice. Teniamone conto: se sapremo come coccolarlo e farlo stare meglio, la sua riconoscenza ripagherà tutti i nostri forzi.
Possibili soluzioni
Il primo passo lo abbiamo appena detto e ci vede dirigersi verso l’ambulatorio veterinario. Sarà lo specialista a stabilire la gravità della situazione e, se saranno sufficienti, a prescrivere degli integratori che rallentino il declino inevitabile che la vecchiaia porta con sé.
Fondamentale è cercare di non modificare il luogo che Fido considera casa. Ogni cambiamento nella disposizione dei mobili o degli accessori può essere fortemente destabilizzante. Se ci abbiamo pensato per tempo, e si è abituato al kennel, avere un luogo in cui si sente al sicuro è di grande aiuto per combattere gli effetti del disorientamento che il corpo che cede provoca. Una sensazione terribile, che non si sa come arginare e che non va presa sottogamba per nessun motivo.