Cane allontanato dalla chiesa a Torino: il prete non lo voleva

Cane allontanato dalla chiesa a Torino: il labrador Pavel avrebbe voluto stare accanto al suo amico umano Giorgio ma il prete ha detto no.

Cane allontanato dalla chiesa a Torino: il prete non lo voleva e ha invocato una regola conosciuta solo da lui. È accaduto sabato, 25 maggio, nella chiesa Pier Giorgio Frassati di Torino. Il parroco della chiesa, Danilo Palumbo, ha vietato l’ingresso in chiesa al labrador Pavel che avrebbe voluto stare accanto alla bara del suo amico umano.

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Una triste vicenda ci arriva da Torino. Pavel è un labrador color cioccolato, un po’ anzianotto ma molto docile e affettuoso. Lui e il suo papà umano, Giorgio erano inseparabili. Giorgio, 84 anni, era un ex maresciallo in pensione e amava Pavel alla follia.

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Al suo funerale i parenti hanno portato anche Pavel. Ma, arrivati davanti alla chiesa Pier Giorgio Frassati, Pavel si è visto negare l’ingresso. Il parroco Danilo Palumbo ha vietato ai parenti di Giorgio di portare Pavel all’interno della chiesa.

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Sono state inutili le proteste dei parenti: il sacerdote non ha voluto farlo entrare invocando delle fantomatiche regole:

“Le regole sono chiare: non si possono portare animali in chiesa, lo sapeva anche San Francesco”. ha detto il prete.

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Una donna, Elena Girotto, presente anche lei alla cerimonia funebre, ha raccontato:

“Siamo andati da lui e gli abbiamo chiesto il perché di questa scelta assurda e il sacerdote ci ha risposto che ognuno a casa sua fa quel che vuole, ma questa dovrebbe essere la casa di Dio ovvero di tutti”.

Pavel non avrebbe fatto nulla di male: si sarebbe accovacciato accanto alla bara del suo papà umano per vegliarlo con fedeltà fino alla fine. Invece così, ha dovuto aspettare fuori dalla porta d’ingresso della chiesa e ha pianto e ululato per tutto il tempo.

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Uno strazio che non ha lasciato indifferenti i presenti. Molte persone, infatti, sono uscite dalla chiesa per accarezzare e tranquillizzare il povero Pavel. “Giorgio e Pavel vivevano in simbiosi” hanno detto tutti.

 

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Un uomo presente al funerale di Giorgio ha voluto dire la sua:

“È un cane docile e anzianotto: non avrebbe dato fastidio a nessuno, ma si sarebbe soltanto accovacciato vicino al suo padrone per stargli vicino fino alla fine. Per di più non esiste nessuna legge che vieta agli animali di entrare in chiesa: il parroco si è attaccato ad un cavillo burocratico inesistente per giustificare una scelta personale”.

Purtroppo, però, le proteste dei familiari e degli amici non sono servite a nulla. Pavel ha dovuto aspettare fuori dalla chiesa. Quando la bara di Giorgio è uscita, Pavel si è avvicinato ed è rimasto accanto al suo papà umano fino alla fine.

Ma sembra che questa vicenda non sia destinata a finire qui: alcuni parrocchiani hanno deciso di fare una raccolta firme per obbligare il parroco a cambiare questa assurda regola. Speriamo che riescano perché riteniamo ingiuste queste regole. Torino.

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