Cane adottato ha paura di me: ecco come risolvere e farlo stare sereno
La convivenza con un cane appena adottato non inizia sempre nel migliore dei modi. Ecco cosa fare se Fido ha paura di noi.
“Perché ha paura di me?”: sono molte le persone che si ritrovano a porsi questa domanda dopo aver adottato un cane. Se proviamo a metterci nei suoi panni è facile immaginare il motivo di questa situazione, ma esiste anche un modo per aiutare Fido a superarla giorno dopo giorno e “abbracciare” in tutto e per tutto la sua nuova famiglia e la sua nuova vita.
Adottare un cane rappresenta un’ottima alternativa all’acquisto in allevamento quando si vuole ampliare la propria famiglia con un nuovo amico a quattro zampe, se non addirittura migliore poiché regala a questi animali una nuova possibilità di vivere sereni e amati. Alcuni degli esemplari che possono venire a vivere con noi, però, hanno ancora una lunga strada da percorrere prima di riuscire a lasciarsi almeno in parte alle spalle il proprio passato, che a volte è stato molto duro con loro.
Questa situazione può a volte manifestarsi con un atteggiamento pauroso nei nostri confronti, anche se abbiamo fatto e stiamo facendo davvero di tutto per mettere Bau a suo agio. Purtroppo per quanto possiamo essere esperti e preparati dobbiamo sempre essere pronti a confrontarci con questa eventualità, che si verifica più di frequente in cani dal vissuto difficile ma che in realtà può accomunare qualunque animale domestico alle prese con una grossa novità. Vediamo allora come aiutarli a familiarizzare con noi e a capire che non hanno (più) nulla da temere.
La cura del tempo
Una premessa doverosa: è insito nella nostra natura umana cercare la soluzione più rapida e diretta a un problema e aspettarsi di riuscire a risolverlo nel più breve tempo possibile. Ma quando si ha a che fare con un cane spaventato è bene tenere basse le aspettative e prepararsi a un lungo percorso, fatto anche di cambi di rotta più o meno drastici e passi indietro più o meno prevedibili.
Ma nulla di tutto ciò significherà che stiate sbagliando qualcosa: è semplicemente normale non riuscire subito a instaurare un rapporto di fiducia e sintonia con il nuovo arrivato. Quello che importa però è concentrarsi sul giusto approccio da tenere con lui. Ricordatevi che stiamo parlando di un animale spaventato e che in nessun caso bisogna mettergli fretta o infastidirsi perché ancora non si sente a suo agio con noi.
La parola chiave è pazienza: sia nel percorso che state affrontando insieme sia nelle reazioni che osserverete da parte sua. Premuratevi di notare (o anche annotare) e premiare ogni singolo progresso che riuscite a scorgere, in modo tale che diventi via via più facile far diventare ogni passo avanti un’abitudine radicata nella sua mente.
Ambientarsi in una nuova casa
Immaginate di essere condotti in un posto che non conoscete, lontano da tutte le persone di cui vi fidate: la vostra casa, i vostri oggetti personali e persino i giocattoli con cui occupavate il tempo e che vi tranquillizzavano sono spariti. Immaginate di percepire, in questo luogo sconosciuto nel quale siete confinati, rumori sconosciuti e improvvisi, odori strani e presenze misteriose. Siete affidati alle cure di una persona estranea e non sapete cosa aspettarvi da lei; non conoscete insomma le regole di questo vostro nuovo mondo, e non può stupire che fatichiate a considerarlo una casa.
È questo quello che molti cani adottati sembrano provare dopo aver varcato la soglia della loro nuova abitazione, ed è probabile che ciò riguardi anche il vostro. Spetterà a voi farlo sentire a casa, e per riuscirci è importante saper rispettare i suoi tempi.
Una buona idea a questo proposito è quella di farlo stare in una zona circoscritta della casa, nella quale possa gradualmente familiarizzare con una quantità minore di stimoli sensoriali nuovi. In un secondo momento potrete poi fargli esplorare il resto degli ambienti, sempre gradualmente e sempre osservando con attenzione le sue reazioni.
Anche in questo caso raccomandiamo di non andare di fretta, e di assicurarvi di non esporlo a troppe novità tutte insieme per non correre il rischio di confonderlo, cosa che ovviamente lo spaventerà ancora di più.
Probabilmente non sarà facile per voi ammetterlo, ma quello di cui Fido ha bisogno ora più che mai è un luogo in cui si possa sentire al sicuro, anche da voi. È fondamentale che gli venga data la possibilità di rilassarsi e anche di evitare situazioni stressanti o che trova ancora spaventose, incluso il contatto con voi.
Il giusto linguaggio del corpo
Proprio perché è nostra intenzione non sovraccaricarlo di stimoli stressanti e a maggior ragione se siamo noi la causa del “problema”, dobbiamo essere in grado di ridurre le distanze che ci separano da Fido evitando accuratamente un approccio aggressivo, o che lui potrebbe interpretare come tale. Il nostro linguaggio del corpo dev’essere quanto più pacifico e compatibile con quello di un cane.
Di conseguenza, assicuratevi di non compiere gesti bruschi o improvvisi in sua presenza e soprattutto di non avvicinarvi a lui repentinamente; procedendo con lentezza gli darete invece la possibilità non solo di capire che volete entrare in contatto con lui ma anche, eventualmente, di ritrarsi se non si sente ancora pronto; a quel punto dovrete ritentare in seguito. A volte anche stare nella stessa stanza senza interagire con lui direttamente può aiutarlo ad abituarsi alla vostra presenza.
Se Fido vi permette un po’ di vicinanza, cercate di non sovrastarlo e soprattutto di evitare il contatto diretto con il suo sguardo: ricordiamo che questo gesto equivale per un cane a un segno di sfida, e va quindi nella direzione opposta rispetto a quella che vogliamo imboccare. Chinatevi invece per terra e raggiungete il suo stesso livello, in modo tale che impari a non vedervi più come una minaccia.
Del linguaggio fa ovviamente parte anche l’uso della voce: non alzate mai la voce con lui, nemmeno se pensate che non sia in grado di sentirvi da una stanza all’altra. I cani hanno un udito molto sensibile e soprattutto riescono a distinguere un tono severo da uno gentile; tra i due, optate sempre per il secondo.
Costruire fiducia tramite il cibo
Se ci sono altre persone nel vostro nucleo familiare e di quelle il cane non ha paura, è ancora più importante che cominciate – se non lo state già facendo – a prendere l’iniziativa quando si tratta di badare a lui, e nello specifico dargli da mangiare. La causa della sua paura potrebbe risiedere nella vostra somiglianza con una persona che gli ha fatto del male, e bisogna quindi creare delle esperienze positive che possa attribuire alla vostra presenza.
Se Bau si allontana da voi anche quando vi apprestate a portargli la ciotola appena riempita di cibo, non prendetevela a male: anche il solo gesto di dargli del cibo può costituire un ottimo primo passo. Limitatevi a posare la ciotola e allontanarvi, e se anche da lontano vedete che sta mangiando sarà già un ottimo segnale che, alla lunga distanza, aiuterà a costruire un rapporto di fiducia.
Non è solo sui pasti quotidiani di Bau che dovete basarvi per prendere confidenza con lui: potete anche utilizzare qualche bocconcino prelibato. Provate ad esempio a entrare nella stanza in cui si trova, dargli uno snack e andare via senza nessuna altra interazione. Con il passare del tempo diventerete nella sua mente un portatore di leccornie, e questo contribuirà non poco ad abbassare le sue difese.