Cane adottato che piange sempre: come comportarsi e che cosa fare?
Se il cane che avete appena preso con voi piange di continuo, ci sono dei passi che potete compiere per risolvere la situazione.
Spesso si tende a pensare che le cose diventino automaticamente facili per un cane dopo che è stato adottato, ma il più delle volte le cose non stanno così. Se ci accorgiamo che lui piange sempre, ad esempio, dobbiamo sapere quali sono le mosse migliori per tranquillizzarlo e aiutarlo a star meglio. Vi daremo tutte le informazioni utili a riguardo in questo articolo.
Adottare un cane è un gesto meraviglioso, poiché significa restituirgli la possibilità di vivere una vita serena e circondato dall’amore di una famiglia a tutti gli effetti. A giungere a questa decisione sono moltissime persone ogni anno, con più o meno esperienza con degli animali domestici: c’è chi è perfettamente consapevole del fatto che un cane non può vivere in canile tutta la sua vita; ma c’è anche chi è semplicemente desideroso di trovare una nuova casa a questi splendidi animali e dar loro tutto l’affetto che meritano.
Si tratta però di un percorso assai complicato, soprattutto per i meno esperti, e che può nascondere parecchie insidie alle quali è bene essere preparati. Anche con tutte le buone intenzioni del mondo, dopo essersi accertati di rispondere a tutti i requisiti richiesti e dopo aver svolto alla perfezione tutti i preparativi per accogliere Fido in casa propria e farlo sentire a suo agio fin da subito, è molto probabile che le cose non vadano esattamente come sperato.
Può accadere ad esempio che già dalla prima notte, e per i giorni successivi, il nostro nuovo amico a quattro zampe trascorra gran parte del tempo a piangere senza un apparente motivo, facendoci preoccupare non poco; e ciò ci spingerà probabilmente a chiederci non solo cosa provochi in lui questa reazione, ma soprattutto cos’altro sia possibile fare per lui in questa circostanza.
Un passato difficile
Va detto innanzitutto che quando parliamo del pianto di un cane non ci riferiamo alla semplice secrezione di lacrime, che per Fido sono più legate al bisogno fisiologico di lubrificare gli occhi che a quello di sfogare determinate emozioni. Stiamo parlando qui di forme particolari di vocalizzazione come guaiti, gemiti e uggiolii che rappresentano a tutti gli effetti il corrispettivo canino del nostro piangere o piagnucolare.
Anche in condizioni normali possono esserci tante ragioni per le quali un cane piange: paura, nervosismo, dolore fisico, stress, necessità di comunicare un determinato bisogno e ovviamente anche l’ansia da separazione. Dando per scontato che vi siate già accertati che il nuovo arrivato non sia affetto da problemi di salute e che non abbia riportato lesioni fisiche di alcun tipo, è bene concentrarsi sulle altre cause, che per un cane appena adottato tendono a giocare un ruolo di rilievo.
Bisogna infatti tenere a mente che le esperienze che il vostro beniamino ha vissuto prima di varcare la soglia di casa vostra hanno lasciato un segno indelebile nella sua mente; e si tratta fin troppo spesso di esperienze estremamente negative: molti animali domestici che hanno la fortuna di venire adottati hanno comunque alle spalle una convivenza difficile con i loro precedenti padroni o, ancora peggio, maltrattamenti e abbandono. Non deve quindi stupire che un vissuto del genere abbia un impatto non indifferente sul vostro cane, e che esso sfoci inevitabilmente in questa forma molto forte di emotività.
Una nuova realtà a cui abituarsi
A questo proposito va detto anche che molti animali domestici sono estremamente abitudinari, e i cani rientrano senza alcun dubbio in questa categoria: essi hanno bisogno di una routine stabile, di non vedere sconvolta la loro quotidianità, e questo è vero a maggior ragione per il cane che avete adottato. È molto probabile infatti che, a prescindere dalle particolari esperienze vissute in precedenza, fosse riuscito con il passare del tempo a ritrovare un suo equilibrio all’interno della struttura – canile, rifugio, casa privata – presso la quale lo avete adottato.
E adesso il suo equilibrio è nuovamente sconvolto: una nuova casa del tutto sconosciuta, piena di oggetti, persone, animali, odori, rumori e in generale stimoli nuovi, con i quali si ritrova a convivere e ai quali deve abituarsi senza alcuna certezza. Perché in fin dei conti anche voi siete ancora degli estranei, e nonostante tutti i vostri sforzi è innegabile che ancora non abbiate molta confidenza con lui; di conseguenza anche un vostro tentativo di offrirgli supporto può non funzionare, perché non si è ancora instaurato tra voi un rapporto di rispetto e fiducia reciproci che si andrà sviluppando solo con il passare del tempo.
Guardare al futuro, un passo alla volta
Soprattutto a distanza di tempo, però, potrebbe anche verificarsi il fenomeno opposto, ossia la tendenza del cane a piangere quando vede che vi state allontanando da lui: si tratta qui di vera e propria ansia da separazione, accentuata proprio dal suo grande bisogno di stabilità e affetto che probabilmente non ha ricevuto prima di venire a vivere da voi. E adesso è sopraffatto dalla paura di venire abbandonato di nuovo, magari per ricominciare una nuova vita altrove.
Nonostante sia spiacevole pensare che il cane sia destabilizzato dalla nuova realtà che sta vivendo, o che già soffra la nostra assenza al punto di piangere e disperarsi finché non siamo di nuovo al suo fianco, vi invitiamo a non preoccuparvi: la situazione che entrambi state vivendo è infatti solo una fase di transizione, e come tale si risolverà con il tempo e con un po’ di pazienza da parte vostra.
Possibili soluzioni, tra comprensione e disciplina
Se ritenete che a provocare il pianto frequente del vostro cane sia lo stress di doversi ancora abituare alla nuova situazione abitativa e tutto ciò che essa comporta, potete cercare di attenuarlo con vari stratagemmi, in attesa che si sia ambientato del tutto. La prima cosa da fare in questo caso è garantirgli i suoi spazi, il che significa dedicargli una stanza o comunque un angolo della casa poco trafficato, che gli fornisca un riparo efficace dalla confusione di tutti i giorni. Questo deve diventare per lui un luogo sicuro, ed è necessario renderglielo più confortevole possibile.
Lo scopo è quello di ridurre temporaneamente la quantità di stimoli a cui viene esposto e lasciarlo libero di orientarsi con i suoi tempi. Se si tratta di un cucciolo potreste voler sistemare la sua cuccia o il suo lettino in un angolo della vostra stanza da letto, purché sia sufficientemente appartato.
Nel caso di un cane adulto potrebbe essere il caso di contattare le persone che si sono prese cura di lui in precedenza e cercare di ricreare quanto possibile la sistemazione a cui era abituato allora. Alcune persone hanno fatto ricorso all’utilizzo di una gabbia per cani: se di dimensioni più che sufficienti in base alla taglia di Fido, opportunamente imbottita con coperte e materassini e lasciata aperta, essa può risultare efficace nel farlo sentire più sicuro nei primi tempi; potete anche distendere una coperta sulla sua sommità, in modo da proteggerlo da luci e rumori.
Più complessa è l’ansia da separazione, soprattutto in un cane adulto, poiché oltre alle soluzioni che abbiamo appena fornito richiede da parte vostra degli interventi che possono risultarvi contro-intuitivi. Si tratta fondamentalmente di evitare di correre al suo fianco ogni volta che lasciamo la stanza e lo sentiamo invocarci con un guaito: l’obiettivo dev’essere quello di abituarlo gradualmente alla vostra assenza, ma dandogli comunque la certezza che tornerete sempre da lui.