Cane abbandonato all’aeroporto di Santiago: ecco il suo viaggio migliore
Questa è la storia di Bruno, un cane che è stato abbandonato all'aeroporto di Santiago. Per fortuna questa è una bellissima storia a lieto fine
Bruno è un cane che è stato abbandonato all’aeroporto di Santiago. Dall’oggi al domani la sua vita è cambiata e lui non aveva più alcuna certezza, alcun punto fermo. Come sarebbe andata avanti? Per fortuna il suo viaggio migliore doveva ancora arrivare, grazie a persone dal cuore buono che hanno deciso di aiutarlo in questo momento di difficoltà.
Gli agenti della dogana dell’aeroporto Nuevo Pudahuel di Santiago del Cile hanno visto Bruno tutto solo nel settore passeggeri. Era spaventato e hanno pensato si fosse perso e stesse cercando la sua famiglia. In realtà i suoi proprietari lo avevano abbandonato in un trasportino prima di imbarcarsi. A rivelarlo sono state le telecamere di sicurezza dello scalo, che ha registrato la famiglia mentre se ne andava senza di lui. Gli agenti lo hanno tenuto con loro e hanno raccontato tutto su . “Il primo pensiero è stato che forse avesse smarrito la sua famiglia. Per questo motivo abbiamo subito iniziato a cercare i proprietari all’interno dei locali”. “Purtroppo lo avevano abbandonato poco dolo l’ingresso principale”.
Gli agenti hanno contattato il rifugio Patitas con Amor e qui hanno scoperto che il cane si chiamava Bruno. Gli operatori hanno anche chiamato il numero di telefono registrato, ma nessuno ha mai risposto. Un agente, per non lasciarlo l’, lo ha portato a casa sua in attesa di trovargli una nuova casa per sempre. Da quando la sua storia si è diffusa, molte famiglie di Santiago hanno provato commozione per lui e si sono offerte di accoglierlo. Così Bruno ha fatto il suo ultimo viaggio verso la sua nuova casa per sempre, dove una famiglia amorevole è pronta a prendersi cura di lui.
Gli agenti della dogana, che hanno accudito il cane abbandonato all’aeroporto di Santiago con amore nei primi tempi, hanno detto che manterranno “i contatti con la nuova famiglia per conoscere il suo processo di adattamento“.