Cane abbaia troppo in campeggio, ecco come rimediare
Le vacanze insieme al nostro Fido sono sempre più frequenti, ma se il cane abbaia troppo in campeggio come possiamo cercare di non disturbare i vicini?
Il rapporto sempre più simbiotico insieme al nostro amico a quattro zampe è all’ordine del giorno. Ormai Fido è un membro della famiglia a tutti gli effetti e non lo lasciamo quasi mai da solo a casa, nemmeno quando arriva il momento delle ferie.
Il nostro amico a quattro zampe, generalmente, è molto amabile e una compagnia esemplare, se qualcosa non va per il verso giusto, prima di tutto, se ne deve capire la ragione. Infatti, a seconda delle cause, si mette in atto la strategia più adeguata.
La quiete nostra e del nostro peloso è fondamentale. Se non sappiamo come calmare un cane che abbaia troppo in campeggio ecco che anni di addestramento ed esperienze a stretto contatto con il migliore amico dell’uomo possono venirci in aiuto. Affidiamoci a un professionista esperto.
Non assecondiamo il nostro Fido
Per calmare un cane che abbaia troppo in campeggio dobbiamo, in primis, porre fine a qualsiasi forma di incoraggiamento dell’atto molesto. Per cominciare smettiamo di accontentarlo ogni volta che si mette a far baccano, piuttosto premiamolo quando si comporta in maniera educata e nel rispetto di tutti gli attori in gioco. A tal proposito, ecco cosa dice la legge in merito ai cani che abbaiano in condominio.
Può trattarsi di un bisogno di natura fisiologica o di un semplice capriccio, riconoscere la differenza è importante per salvaguardare il benessere psicologico e fisico di un membro della famiglia a tutti gli effetti. La coerenza è la prima arma per fare in modo che Fido sia educato. Dobbiamo dare il buon esempio e non cedere.
Ignorarlo è la parola chiave
Una strategia per far desistere la nostra piccola palla di pelo dal continuare a importunare il vicinato, strano a dirsi, è ignorarla. Infatti, nonostante abbiamo sospeso qualsiasi tipo di incoraggiamento, e visto che abbaiare è il modo più facile che Fido ha per comunicare, ci vorrà del tempo prima che si abitui a questa nuova condizione.
Nella mente del nostro amico a quattro zampe, qualsiasi atto rivolto nei suoi confronti è decodificato come attenzione. Anche un urlo, perdere la pazienza o altro lo porterà quindi ad abbaiare la volta successiva.
Piuttosto premiamolo se si comporta correttamente e favoriamo le associazioni positive nella sua mente. In questo modo, piano piano, sdoganeremo gli atteggiamenti errati per far posto a quelli virtuosi. Sempre nel rispetto della natura del nostro amato Fido.
Cane che abbaia in continuazione, cosa fare
Per calmare un cane che abbaia troppo in campeggio ci vuole metodo e, nella fattispecie, dobbiamo addestrarlo a comportarsi in maniera diversa. Così, invece di alimentare la frustrazione dovuta al fatto di non ottenere ciò che desidera, gli si fa capire che per ricevere ciò che vuole deve adottare degli atteggiamenti consoni. Insegniamogli un comportamento alternativo che, seppur richieda del tempo, è l’approccio migliore. Quindi, per esempio, invece di giocare dopo che ce l’ha chiesto in maniera fragorosa, proponiamoglielo quando è tranquillo e a cuccia.
La solitudine è il “tallone d’Achille” del cane, sono in tanti a non sopportare questa condizione e dobbiamo tenerne conto in fase di adozione, soprattutto se abbiamo intenzione di adottare un cane traumatizzato, presumibilmente perché è stato abbandonato e ha paura che possa succedere di nuovo. Se determinati comportamenti vengono messi in atto quando Fido viene lasciato da solo, potrebbe essere che il nostro veterinario diagnosticherà l’ansia da separazione nei cani.
Cane che abbaia in assenza del padrone
Per calmare un cane che abbaia troppo in campeggio possiamo mettere in pratica un metodo che insegni all’animale ad associare qualcosa che gli incute timore a una ricompensa. Si chiama contro-condizionamento. In questo caso, Fido dovrà imparare ad associare la solitudine a qualche cosa che gli provochi piacere, come un premio per esempio. Lasciamolo con un rompicapo che contiene del cibo, così sarà impegnato a risolverlo per giungere alla ricompensa. Rimarrà impegnato per circa 20 minuti o mezz’ora: il tempo necessario perché non pensi alla paura di essere da solo.
Inoltre possiamo provare a desensibilizzare il cane rispetto a questa specifica sensazione di abbandono. Il modo migliore per farlo è lasciarlo da solo gradualmente. Si tratta di un processo che richiederà diverse settimane e molta coerenza.
Potrebbe essere che il nostro amico a quattro zampe si lamenti perché percepisce un qualche pericolo, ma una volta avvisati dobbiamo essere noi ad avere il controllo della situazione. Deve restare tranquillo al nostro comando.
Come ogni sessione di addestramento, deve avvenire all’insegna del relax e del divertimento, non deve durare più di venti minuti e deve essere sospesa se notiamo ansia o nervosismo. Fondamentali sono il clicker per il cane e il rinforzo positivo, due modi per fargli sapere che siamo fieri di lui e per premiarlo quando fa quello che gli viene richiesto.
Lo stesso vale per il comando “zitto”. Ma, vale per qualsiasi nuovo insegnamento, dobbiamo accertarci che valga anche in altri contesti e che sia stato automatizzato correttamente. Per questo c’è la riprova nell’addestramento del cane.
L’importanza della socializzazione
Perché il cane abbaia troppo in campeggio? La socializzazione è fondamentale, lo abbiamo accennato, ma lo sono anche i bisogni del nostro amico a quattro zampe. Le sue, infatti, potrebbero essere delle lamentele perché si sente trascurato e perché ha delle esigenze inattese.
Dobbiamo concedere a Fido l’esercizio fisico di cui ha bisogno ogni giorno per incanalare correttamente le proprie energie. Non dimentichiamoci della sua alimentazione, termometro dello stato di salute di qualsiasi essere vivente, che deve essere sana ed equilibrata. Dell’acqua sempre a disposizione per evitare che il cane sia disidratato e, nei casi più gravi, rischi persino la vita.
Il cane abbaia anche quando ha bisogno di aiuto, per manifestare un malessere o un fastidio. Se lo fa in maniera persistente, portiamolo dal veterinario di fiducia per escludere eventuali malattie o disagi legati alla sua salute.
Solo lo specialista, infatti, che conosce anche eventuali pregressi clinici e caratteristiche di razza, può farsi un’idea di quello che potrebbe avere la nostra piccola palla di pelo.
Fondamentale è una nostra anamnesi il più possibile dettagliata. Una volta giunti alla diagnosi corretta, il veterinario prescriverà la cura migliore per la risoluzione del problema. La tempestività può fare la differenza, quindi non temporeggiamo e non ricorriamo al fai da te.