Campilobatteriosi nel cane: cause, sintomi, come agire
Saper trattare le infezioni batteriche è di importanza rilevante; ecco come riconoscere e trattare una campilobatteriosi nel cane
Avere un cane è meraviglioso anche se bisogna sempre prestare massima attenzione alla sua salute. Nel caso in cui il vostro cane dovesse contrarre un’infezione batterica è necessario l’intervento tempestivo del veterinario. Ecco come riconoscere una campilobatteriosi nel cane e cosa è necessario fare per fare riprendere il vostro cane nel più breve tempo possibile per evitare l’insorgenza di altre preoccupazioni.
Cos’è la campilobatteriosi
La campilobatteriosi nel cane è un’infezione batterica che colpisce soprattutto i cuccioli che hanno meno di 6 mesi di vita. I batteri considerati la causa di tale infezione possono anche ubicarsi nel tratto gastrointestinale del cucciolo, dei cani sani e di altri mammiferi.
Quasi circa il 50% dei cani ha una forma latente di campilobatteriosi; tuttavia questa infezione essendo molto contagiosa, può a sua volta essere contagiata all’uomo. Per questo motivo risulta necessario mantenere una corretta igiene, soprattutto se entrate a contatto con un cane infetto.
Cause e sintomi
Sono numerose le cause che conducono alla campilobatteriosi nel cane; è infatti possibile affermare che la prima causa di contagio avviene in canile, quando il cane entra in contatto con le feci di un altro animale infetto. Inoltre bere e mangiare dalla stessa ciotola dell’animale malato è un altro modo di contrarre questa infezione; il fatto che questa malattia colpisca i cuccioli è per il semplice fatto che i cuccioli ancora non hanno un sistema immunitario abbastanza forte a tal punto da poter contrastare la malattia.
La sintomatologia della campilobatteriosi è alquanto fastidiosa. È possibile elencare:
- Vomito nel cane;
- Febbre del cane;
- Difficoltà a defecare;
- Inappetenza
- Linfonodi ingrossati
Diagnosi e trattamento
Per diagnosticare una campilobatteriosi nel cane risulta necessario recarsi dal veterinario, il quale eseguirà, per prima cosa, l’esame dell’urina e delle feci. Tuttavia avrà bisogno di un campione delle feci per analizzarle e cercare di controllare il valore dei globuli bianchi nelle feci.
Se il veterinario ha effettivamente appurato che si tratta di campilobatteriosi nel cane, inizialmente la scelta del veterinario potrebbe essere quella di trattarla in via ambulatoriale, soltanto se l’infezione risulta essere di tipo lieve. Nei casi più complicati, il veterinario potrà decidere di ricoverare il vostro cane in via precauzionale, in modo tale da prevenire ulteriori complicazioni, causati da questo batterio.
Per evitare il ricovero, il veterinario potrà consigliarvi di praticare la terapia a casa a patto e condizione che il cane venga completamente isolato per evitare eventuali contagi. Inoltre sempre il veterinario prescriverà degli antibiotici in grado di eliminare il problema e somministrerà un trattamento particolare per evitare di incorrere nella disidratazione del cane.
Prevenzione
È possibile riuscire a prevenire l’infezione mantenendo un’igiene impeccabile del vostro cane. Saper pulire la ciotola è di estrema importanza per evitare che possano insorgere problemi di questo genere. La pulizia minuziosa di tutti gli oggetti del cane risulta quindi attualmente l’unico modo per evitare la comparsa di tale problematicità.
In definitiva la campilobatteriosi nel cane è un’infezione facilmente trasmissibile, ma anche facilmente curabile. È necessario riuscire ad intervenire rapidamente per evitare che il vostro cane possa peggiorare. In ogni caso per qualsiasi altra informazione, recatevi dal vostro veterinario che, in base allo stato clinico del cucciolo, vi consiglierà o meno una determinata terapia per la risoluzione di questo problema.